Caos e violenze a Lesbo e al confine. L’appello: “Corridoio umanitario subito”
Muore un bambino, in seguito a un naufragio. Lacrimogeni al confine con la Turchia. La situazione è fuori controllo. Astalli: “Ue agisca nel rispetto diritti rifugiati, vanno ricollocati subito”. Miraglia (Arci): “Si riconosca protezione temporanea per trasferirli”
ROMA - Resta tesa la situazione a Lesbo: da ieri cittadini e militanti di estrema destra hanno preso di mira attivisti, giornalisti e migranti, dopo che la Turchia ha aperto il confine, lasciando passare migliaia di migranti in fuga dalla Siria. Alcune imbarcazioni sono state respinte. Questa mattina la Guardia costiera ha dato notizia della morte di un bambino dopo che un’imbarcazione con a bordo 47 persone si è rovesciata proprio vicino l’isola. Anche al confine con la Turchia la situazione è al limite: moltissime delle persone che provano a varcare la frontiera vengono bloccate dalla polizia greca. Un video che sta facendo il giro dei social, mostra come il lancio di lacrimogeni abbiamo creato difficoltà respiratorie a diversi bambini.
La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha assicurato che il sostegno a Grecia e Bulgaria in questo momento, anche attraverso un rafforzamento di Frontex. Solidarietà ai due paesi è arrivata anche dal presidente francese Emmanuel Macron: “la Francia è pronta a contribuire agli sforzi europei per fornire assistenza e proteggere le frontiere - ha detto -Dobbiamo agire insieme per evitare una crisi umanitaria e migratoria”. Dal canto suo, la Grecia in queste ora ha annunciato una sospensione del diritto d’asilo: non verranno più prese in carico le richieste di protezione internazionale. Non solo, ma il primo ministro greco ha annunciato anche i respingimenti dei migranti che proveranno ad attraccare il confine, una misura che viola il principio di non refoulment sancito dall’articolo 33 della Convenzione di Ginevra.
Intanto si moltiplicano gli appelli delle organizzazioni internazionali. In tanti chiedono all’Unione europea di intervenire, trasferendo le persone nel rispetto dei diritti dei rifugiati. Il Centro Astalli chiede che l’Ue ricollochi i migranti dalla Grecia tra gli Stati membri e attivi visti umanitari per i rifugiati siriani. “Alla luce di quanto sta accadendo ai migranti bloccati in Grecia e in seguito alle tragiche notizie dell'escalation di violenza e morte nella zona di Idlib in Siria,ci appelliamo alle istituzioni nazionali e sovranazionali chiedendo l’evacuazione immediata dei campi profughi in Grecia - si legge in una nota -. I migranti che versano in condizioni disumane in territorio europeo siano immediatamente ricollocati in tutti i Paesi Ue. Ognuno faccia la sua parte e l’Italia per prima dia il suo contributo. Si apra immediatamente un corridoio umanitario europeo per i siriani in fuga dalle bombe, ponendo fine allo scellerato accordo con la Turchia che ha di fatto condannato milioni di persone a miseria, disperazione e morte”. L’organizzazione chiede che l’Unione europea agisca immediatamente esigendo il rispetto dei diritti dei migranti a ricevere protezione e a non essere respinti o peggio usati come strumento di guerra e di trattative tra parti. “Si rompa la coltre di immobilismo e indifferenza con cui da troppo tempo si accettano soprusi e privazioni da parte di governi con cui si continua a interloquire nonostante le gravissime violazioni dei diritti umani ai danni di popolazione civile e migranti”.
Anche Filippo Miraglia di Arci chiedi che i governi europei intervengano con urgenza “per trasferire le persone prigioniere di questo incubo nel resto d'Europa”. Un intervento che richiederebbe il riconoscimento della protezione temporanea (direttiva 2001/55/CE). “Quello che sta succedendo ancora una volta alle porte dell'Europa è una vergogna per la quale un giorno, speriamo non lontano, i governi e i politici responsabili pagheranno il conto: violenza, odio e propaganda razzista, utilizzate impunemente davanti agli occhi del mondo intero, senza alcuna reazione - sottolinea -. Non solo il governo greco, tutta l'Europa è responsabile della sospensione del diritto e dei diritti, della violenza inaudita che migliaia di persone inermi devono subire, bambini inclusi, a causa di un accordo firmato con il despota turco e usato da quest’ultimo, in maniera prevedibile, per interessi privati e per le sue mire espansionistiche. L'identità e il futuro dell'Ue si stanno definitivamente sgretolando a causa dell'ideologia dell'esternalizzazione delle frontiere, che si ritorce contro chi la usa. I fascisti greci inseguono i profughi e cercano di ucciderli in mare, speronandoli. Squadracce organizzate perseguitano le ong alle frontiere usando la violenza anche contro di loro. Il governo greco sospende il diritto d'asilo per un mese. I militari impiegano le armi alle frontiere contro persone inermi usate come scudi umani da Erdogan. Sembra davvero di vivere in un incubo. Un incubo di cui si nutrono le destre per minare le stesse basi della democrazia e della civiltà del diritto, aumentando il loro consenso, con la complicità delle forze democratiche oramai incapaci di reagire perché attanagliate dalla paura di sbagliare e di perdere altri elettori”.