Coronavirus, primo caso sospetto a Lesbo. “Trasferire subito i rifugiati”
A riportare la notizia sono i media locali, secondo i quali ad avere i sintomi della malattia sarebbe una donna di 40 anni. Unhcr: "Persone vanno spostate sulla terraferma. Sull'isola sovraffollamento"
ROMA - Anche sull’isola di Lesbo si sarebbe verificato il primo caso sospetto di coronavirus. A riportare la notizia sono i media locali, secondo i quali a riportare i sintomi della malattia sarebbe una donna di 40 anni, ora ricoverata all’ospedale di Mytilene.
Secondo il quotidiano Ekathimerini la donna di recente era stata in Egitto ed Israele in vacanza, mentre secondo la rete No Borders, che monitora le condizioni dei migranti sull’isola, la donna sarebbe impiegata in un supermercato e per questo sarebbe entrata in contatto con molte persone.
Il caso rende ancora più preoccupante la situazione già tesa sull’isola, dove vivono anche 20 mila migranti e rifugiati in centri sovraffollati e in condizioni igieniche al limite. “L’Unhcr non ritiene che, anche se il coronavirus dovesse essere presente, i richiedenti asilo possano essere considerati un rischio per la salute a livello europeo - sottolinea a Redattore Sociale la portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Carlotta Sami -.
La situazione preoccupante è legata all’eccessivo sovraffollamento nell’isola. Sono settimane, anzi mesi che chiediamo di trasferire tutte le persone su terraferma. Sulla terraferma - aggiunge - le oltre 20 mila persone presenti potrebbe vivere in strutture dignitose. Ribadiamo il nostro appello anche oggi”.