Fatti

La Corte Costituzionale ha stabilito che la mancata collaborazione con la giustizia non impedisce i permessi premio per chi è sottoposto all’ergastolo ostativo, purché ci siano elementi che escludono collegamenti con la criminalità organizzata. La sentenza ha suscitato pareri contrastanti. Raffaele Cantone, magistrato impegnato da tempo nella lotta alla camorra, dopo aver precisato che è necessario aspettare innanzitutto di poter leggere la sentenza, spiega che di per sé il pronunciamento non creerà problemi alla lotta alla mafia, ma che certamente verrà richiesto un maggiore sforzo investigativo

Cura, prevenzione, solidarietà, finanziamenti. Sono gli aspetti affrontati dal Capo dello Stato questa mattina al Quirinale intervenendo nell’ambito dell’iniziativa “I Giorni della ricerca” promossa dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc). Da Mattarella anche due moniti: l'impegno nel contrastare disinformazione e diffusione di credenze anti-scientifiche e il rispetto verso ogni persona malata che “non può essere mai abbandonata”

Preoccupazione per il futuro, per l’impatto sull’economia ma soprattutto per le conseguenze che la Brexit può avere sulla pace e sulla stabilità di un territorio che ha conosciuto in un recentissimo passato violenza e spargimento di sangue. Ad esprimerla è mons. Noel Treanor, vescovo di Down and Connor (Irlanda del Nord), vice presidente della Comece. Brexit - dice - ha avviato “un processo che rischia portare indietro il tempo di 20 anni, a prima dell’Accordo del Venerdì Santo”

La sessione dell'Euroassemblea si è occupata di diritti umani, bilancio, Brexit (il premier Johnson vorrebbe rimandare il recesso per avere elezioni generali a dicembre). Due risoluzioni di particolare rilievo: sull'attacco militare della Turchia in Siria contro i curdi e sul mancato riconoscimento dello status di Paesi candidati ad Albania e Macedonia del Nord. Nei Balcani si rischia un'accresciuta influenza politica ed economica di Russia, Cina e Turchia

“Il popolo ha ragione a manifestare per esprimere il proprio dissenso sulle scelte politiche che negano anche i diritti minimi. Basta con le promesse, è tempo di fatti concreti”. Padre Paul Karam, presidente di Caritas Libano, interviene sulle proteste popolari contro il carovita e la corruzione in corso nel Paese. E avverte: "il rischio di caos e di vuoto politico potrebbe favorire infiltrazioni di chi non ha a cuore il bene del Libano". L'appello al Governo, al popolo e alla comunità internazionale dei patriarchi e vescovi libanesi, cattolici, ortodossi e di altre denominazioni cristiane

"Una parte della società, l’1% del Paese, vive in un'isola di pace perché ha nelle mani gran parte della ricchezza prodotta. Noi siamo 17 milioni e mezzo di abitanti ma 11 milioni sono indebitati e più di 4 milioni e mezzo sono morosi e non sanno come pagare i loro debiti. Il successo cileno era solo una favola ed ha eroso il terreno della solidarietà sociale". Queste le ragioni delle violente manifestazioni in Cile rivelate al Sir dal giornalista e docente Alberto Barlocci, che vive a La Serena, una delle città dove è in vigore il coprifuoco

“È uno scandalo che in Europa si possa morire ancora così e come cristiani non possiamo tacere”. Sono un grido di orrore le parole pronunciate dal card. Jean-Claude Hollerich, presidente della Comece (Commissione delle conferenze episcopali dell’Ue) commentando la tragedia dei 39 corpi trovati senza vita in un container in una zona industriale nell’Essex, nel sudest dell’Inghilterra.

L’analisi delle risorse stanziate tra il 2012 e il 2018 mostra un drastico calo e la prevalente destinazione delle stesse al funzionamento della macchina istituzionale. Evidenziata la necessità di una programmazione al passo coi tempi: l’ultimo Piano nazionale è del 2012

Gli ultimi dati presentati dall’Inps sul Reddito e Pensione di cittadinanza, insieme a quelli del vecchio Reddito di Inclusione, mostrano una frenata nel numero complessivo dei nuclei beneficiari a settembre 2019, ma le domande in lavorazione (circa 126 mila) potrebbero cambiare i trend

Da oltre cinque settimane sono in corso violente proteste ad Haiti, con 19 morti e oltre 200 feriti. I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Jovenel Moïse, che non sembra intenzionato a lasciare il potere. L'insicurezza è altissima, manca il carburante e i generi alimentari lontano dalla capitale cominciano a scarseggiare. Durante le manifestazioni gli operatori umanitari lavorano da casa, ma i progetti subiscono rallentamenti. Parla al Sir da Port-au-Prince Alessandro Cadorin, operatore di Caritas italiana ad Haiti