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Le decine di persone sdraiate sull’asfalto del parcheggio di Las Vegas fino a due giorni fa erano ospiti della struttura della Caritas cittadina. Poi uno di loro è risultato positivo al Coronavirus e per evitare il diffondersi del contagio la struttura è stata chiusa. Mentre le centinaia di hotel della città sono vuoti e chiusi, 177 senzatetto dormono su un posto macchina. Al loro fianco i volontari della Caritas e il vescovo, mons. George Leo Thomas.

Sedici casi e due morti, una città, Mnin (Damasco) in quarantena: la Siria cerca di arginare il Coronavirus. Emanate severe restrizioni fino al coprifuoco che per questo week end (oggi e domani) è stato esteso da mezzogiorno alle 6 del mattino. L'allarme dell'Oms: "il sistema sanitario siriano è attivo al 50% a causa della guerra. Mancano dispositivi di protezione e ventilatori polmonari. Le sanzioni ostacolano il lavoro". L'impegno del nunzio apostolico, il card. Zenari e della Fondazione Avsi, in prima linea con il progetto "Ospedali Aperti"

La Chiesa della Bolivia non sarebbe la stessa senza il contributo di tanti missionari, laici, sacerdoti e appunto vescovi bergamaschi. Era il 1962, quando papa Giovanni XXIII chiese alla sua diocesi natale di aiutare la Chiesa boliviana. Partì un gemellaggio resistito nel tempo, e ancora solido: nel Paese andino attualmente sono presenti oltre trenta missionari, tra sacerdoti e laici, e tre vescovi, che raccontano come si vive al tempo del coronavirus. Con il cuore a Bergamo

L'iniziativa è partita dal laboratorio Yatta! di Milano, che ha pubblicato on line le istruzioni per realizzare le visiere. Un progetto opensource che vuole coinvolgere i maker in tutta Italia. Il primo carico di visiere è già stato consegnato alla Croce Rossa Italiana di Cusano Milanino 

«La situazione è fuori controllo e ora, al di là delle promesse, la Regione deve intervenire subito. Se no, diciamocela senza mezzi termini, rischiamo una ecatombe. Sono necessarie indicazioni chiare e omogenee a tutte le strutture, e delle task force provinciali coordinate dai prefetti», affermano con preoccupazione i segretari generali dei sindacati dei pensionati del Veneto Elena Di Gregorio (Spi Cgil), Vanna Giantin (Fnp Cisl) e Fabio Osti (Uilp Uil).

“Rifiutando di conformarsi al meccanismo temporaneo di ricollocazione di richiedenti protezione internazionale, la Polonia, l’Ungheria e la Repubblica ceca sono venute meno agli obblighi ad esse incombenti in forza del diritto dell’Unione”: è chiara la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea. “Tali Stati membri – spiega una nota – non possono invocare né le loro responsabilità in materia di mantenimento dell’ordine pubblico e di salvaguardia della sicurezza interna né il presunto malfunzionamento del meccanismo di ricollocazione per sottrarsi all’esecuzione di tale meccanismo”.