Storie

Don Pietro è stato il primo direttore della casa di spiritualità Villa Immacolata di Torreglia. È arrivato nel 1950 ed è rimasto nella struttura anche dopo il termine del suo incarico, fino a poche settimane prima della morte. Austero e rigoroso con i collaboratori, mostrava il lato del carattere più dolce e umano con i giovani e con chi attraversava momenti di sofferenza. Durante il suo mandato si è relazionato con importanti personalità ecclesiastiche, che frequentavano la casa per gli esercizi spirituali. Tra queste, il patriarca di Venezia, divenuto poi papa Giovanni XXIII. A Don Brazzo si devono il completamento delle strutture della villa e l’organizzazione del bellissimo parco esterno. 

Una passione che scorre lungo due binari e ha i colori bianco del vapore e nero e rosso delle componenti della locomotiva, punta di diamante della loro "collezione". L'associazione Società veneta ferrovie che gestisce la Rimessa di Primolano, vicino Vicenza, unisce appassionati con l'obiettivo di recuperare e preservare la cultura ferroviaria del Triveneto

Festus Luca Oleabhie, nigeriano in Italia dal 2016, domenica 7 giugno ha ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana, battesimo, cresima ed eucarestia, ed è stato il primo, del gruppo di catecumeni di quest'anno, a riceverli. Ad accompagnarlo la catechista che lo ha seguito, Gabriella Carminioto (che con il marito Massimo Kravina sonostati anche i padrini), il parroco, don Luca Nucibella e anche moltissime persone della comunità, talmente tante che non sono neanche riuscite ad entrare in chiesa. 

Constantin Musabimana è un rifugiato ruandese. Nel 1996 è arrivato in Italia, ad Abano Terme. Qui ha portato lo "stile" imparato nei campi profughi in Congo: mettersi a disposizione di chi ha bisogno. "Il mio impegno di mediatore è rivolto soprattutto alle famiglie: è importante aiutarle a comprendere la cultura occidentale. Solo così potranno integrarsi"

Il calzaturificio Paoul di Villatora non si è arreso alla crisi ma ha deciso di fare sistema e investire nelle sinergie, producendo mascherine sanitarie. Ora, che si usano meno, è nato un altro progetto. «Perché la nostra iniziativa abbia un respiro più ampio abbiamo deciso di dare il via a “Manoamano”, un progetto che permetta alle aziende di unirsi per rispondere prima e meglio ai bisogni».

I primi casi, il comune in quarantena, la disperata ricerca di Ordine e Fimmg e il "sì" che è valso l'onorificenza a Mariateresa Gallea, Luca Sostini e Paolo Simonato. I tre giovani medici volontari a Vo' in zona rossa insigniti dell'onirificenza dal presidente della Repubblica Mattarella. «Il pensiero va ai colleghi che hanno perso la vita e a quelli che, ogni giorno, sono in prima linea contro il virus»

Ottant’anni da poco compiuti, partecipa all’iniziativa delle mascherine “sospese” promossa dalla coop Il Sestante. Dovendo restare in casa, ho pensato di poter contribuire così, nel mio piccolo, a far star un po’ meglio gli altri

L'attore. Padovano doc di Brusegana, ospite fisso a Propaganda Live, racconta nei suoi monologhi la variegata fisionomia della nostra regione con i suoi valori e le sue contraddizioni. L'ispirazione? Tra bar, piazze e patronati. "Siamo così pronti a scagliarci contro “i diversi”, per poi a sera fare un bonifico per assicurare pasti caldi ai poveri"

Carlo Bogoni, imprenditore nel mondo dei carburanti, ha rifornito gratis sanitari e protezione civile e poi ha finanziato la terza campagna di tamponi del prof. Crisanti, quella che darà molte risposte su Covid-19. La pandemia ha dissolto molte certezze, ma è riemerso il senso di fratellanza che sembrava sparito. Sono cadute molte delle corazze che tutti ci siamo costruiti addosso

«Incontrare nella quotidianità queste persone ci rimanda alle figure bardate che donano la vita ai malati in corsia. Ci chiediamo: saremmo in grado di fare altrettanto nella nostra missione?». Da metà marzo nove tra medici, infermieri e oss, impegnati nell'ospedale vicentino di Santorso, sono accolti nella casa di preghiera Gesù Maestro delle pie discepole a Centrale di Zugliano

Mons. Luigi Rossi La diocesi e la comunità di Cittadella lo ricordano, per ora anche senza celebrazioni esteriori, a 25 anni dalla sua scomparsa. La sua vita sacerdotale fu spesa per tre quarti del tempo a servizio della Chiesa diocesana e per l’ultimo quarto come arciprete di una grande comunità locale. Chi gli è stato vicino ricorda la sua intelligente chiarezza, la pazienza, la capacità di guardare al futuro, la semplice fermezza quando giunse il tempo della croce

Piazza Insurrezione. Piero Casetta ricostruisce la storia, iniziata nel 1921, del simbolo della Padova fascista. Per qualcuno è orrenda, ma è uno scrigno dell'architettura del Novecento