Idee

Le prime vittime del Covid-19 sono state, in tutto il mondo occidentale, gli anziani ricoverati nelle Rsa. Di fronte a quello che Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, ha chiamato "anzianicidio", il 20 maggio scorso lo stesso Riccardi si è fatto promotore dell'appello "Senza anziani non c'è futuro. Appello per ri-umanizzare le nostre società. No a una sanità selettiva”, che ha raggiunto finora 15mila firme in tutta Europa, come è stato raccontato, giovedì 16 luglio, in un webinar promosso da Comunità di Sant'Egidio e Comunità Papa Giovanni XXIII per rinnovare l'appello a una riconversione del modello attuale di assistenza sociosanitaria degli anziani

L’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, prova a ricucire lo strappo tra il parroco della “San Nicola” di Lizzano e la sindaca del paese dell’arco ionico. Il 14 luglio scorso nell’aula liturgica si è svolto un rosario, organizzato dalle Sentinelle del Mattino, a favore della famiglia “per difenderla dalle insidie che la minacciano, fra cui il disegno di legge contro l’omotransfobia”, diceva il post sulla pagina parrocchiale

Dopo la proposta di estendere il trattamento sanitario obbligatorio ai malati di Covid che non vogliono farsi curare e violano la quarantena, il dibattito si accende. Lasagni (Psicoradio): “Esiste già una legge che punisce chi diffonde consapevolmente una malattia infettiva, non c’è bisogno del Tso: il rischio è che si torni a usare la psichiatria come strumento di controllo sociale”

Paolo Gentiloni, già ministro degli Esteri e presidente del Consiglio, oggi commissario europeo all’Economia, non nasconde i timori per una situazione che vede l’Europa in una profonda recessione. Nel 2020 il Pil dell’Eurozona dovrebbe calare dell’8,7%, con l’Italia che farà peggio della media con un –11,2%. Le preoccupazioni per un autunno caldo in cui potrebbero esplodere le conseguenze economiche e sociali della crisi sono "reali e giustificate" e per questo il piano von der Leyen deve essere "approvato al più presto" con "coraggio" e "responsabilità"

“Il calo delle nascite, oggi, è una vera emergenza italiana. E probabilmente è la più grande emergenza dell’Europa. Non è una questione politica di destra o di sinistra, non è neanche soltanto una questione di soldi o di sgravi fiscali (seppur necessari): è una questione di civiltà. Questo calo della natalità, infatti, è il segno di una crisi culturale che ha radici profonde nel nostro recente passato”.

Con l'emergenza non ancora superata, l'Unione europea sta discutendo la sua casa comune, i conti di famiglia, che vincoli dare all'impressionante disponibilità di denaro messa in circolazione. Alla fine i nodi sono quelli di sempre: se i soldi sono di tutti gli europei, i Governi e i Parlamenti nazionali ne possono disporre con discrezionalità totale? Se la crisi sanitaria ha colpito alcuni Paesi più di altri quanto sforzo deve essere fatto per rimetterli a camminare? Se nella casa comune europea tutti hanno il diritto di veto si resta bloccati? È corretta la concorrenza fiscale tra gli abitanti dello stesso condominio?

Nemmeno nei momenti più acuti dell’emergenza la vita delle nostre parrocchie si è fermata. Pur senza poter celebrare messe né animare i patronati, le comunità cristiane hanno trovato mille modi per tessere legami, pregare, far breccia nella fatica dell’isolamento e condividere l’ansia per il futuro.

Non si può stare alla finestra ma si deve «viaggiare a tu per tu con il mondo: nessuno mi è straniero, nessun popolo, nessuna terra. Sono un viaggiatore perché sono disponibile a farmi ospitare e a ospitare. So essere viaggio, capacità di incontrare e quindi si è viaggiatori anche nella prossimità». Anche questo ci spiega il prof. Giuseppe Milan nel suo nuovo libro A tu per tu con il mondo, Educarci al viaggiare interculturale nel tempo dei muri.

Il sociologo dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro individua punti di contatto con vicende come quella di Stefano Cucchi. E sulla base di una sua ricerca sostiene l’ipotesi di “una correlazione tra il modello addestrativo delle forze armate ed episodi di violenza sadica e di tortura”. Poi avverte: “Cambiare modello psicologico-educativo”