Idee

Una ricerca nazionale sui numeri dei decessi in Italia, nel periodo compreso tra il 21 febbraio, data del primo contagio autoctono a Codogno, e il 4 aprile, disegna una mappa sconfortante degli effetti del Covid-19. I numeri “reali” sono quelli forniti dall’Istat, e quindi indiscutibili ed eloquenti. Lo spiegano al Sir Antonio Sebastiano, direttore scientifico di Senior-net e Osservatorio Rsa, della Liuc Business School e Romano Astolfo di Sinodè, coordinatore di Seniornet.

Non è, purtroppo, ancora terminata la grande emergenza sanitaria che ha causato tanti lutti, che tanto impegno e fatica sta chiedendo a tutto il sistema sanitario, che impone sacrifici a tutti, individui e famiglie, e già dobbiamo riflettere su come mantenere la solidarietà sociale ed economica che ci ha contraddistinto nella storia e che ancora ci caratterizza. Quello che di buono sta succedendo, nella capacità di reazione di tutto il nostro sistema, dipende dai legami e dai vincoli di fiducia e di collaborazione che abbiamo stretto sinora

Nello slancio di ricominciare con le riaperture dopo la quarantena, anche i vescovi e i parroci hanno chiesto al governo di riaprire le chiese. La loro chiusura non mi ha procurato una grande tragedia. L’unico vero dispiacere è non aver potuto celebrare le esequie di tre persone morte 

Il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati indica al Sir le risposte necessarie ad affrontare l’emergenza e la crisi economica che si prospetta. Già ora si misurano pesanti ricadute sull’occupazione e i redditi. Sì al nuovo Fondo salva-Stati e a ad altre misure per sostenere la ripresa. “Ma i governi dei Paesi membri e l’Ue facciano presto”