Idee

Il ragazzo, 21 anni, è stato barbaramente ucciso nella notte tra il 5 e 6 settembre, dopo essere intervenuto per difendere un amico da un pestaggio. Il prefetto di Roma: “Una cosa tristissima e preoccupante”. Sant’Egidio: “Omicidio frutto cultura dell’odio”. Astalli: “Fallimento delle agenzie educative”

Una riflessione a tutto campo, in vari ambiti, a cinque anni dalla Laudato si’ di Papa Francesco: è quanto ha proposto Greenacord onlus, sabato 5 settembre, durante il XV Forum dell’informazione cattolica per la custodia del Creato, che ha organizzato a Montefiascone, insieme con l’associazione Rocca dei Papi per un’ecologia integrale. L'assunto di base dell'incontro è stato che non si può tornare più indietro: è necessario "un nuovo umanesimo" proprio alla luce dell'enciclica sulla cura della casa comune. "Tornare indietro significa portare il mondo al declino e condannare l’umanità stessa a enormi sofferenze", sottolinea il direttore scientifico di Greenaccord

Il pedagogista Daniele Novara scrive ai docenti italiani: “La scuola finisca di essere la Cenerentola delle istituzioni e conquisti il ruolo che le spetta: traino dello sviluppo delle nuove generazioni per il futuro di noi tutti”. Ma un'insegnante denuncia: “Ho pianto di fronte all'elenco delle regole"

Il 20 e 21 settembre gli italiani sono chiamati alle urne per il referendum sulla legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari.

Uno dei problemi che emergono dalla società moderna in questo tempo sospeso caratterizzato dall’emergenza sanitaria è la mancanza di coesione sociale che si intravede nelle nostre comunità. Sembra quasi che la frammentazione, la personalizzazione, la disintermediazione dell’utente e l’egosistema abbiano preso il sopravvento sulla socialità e sulla reciprocità

Continua a salire la curva dei contagi e aumentano i focolai mentre fra attese, annunci e speranze prosegue la corsa al vaccino. Parla l'infettivologo dell'Università Cattolica: "Servono evidenze scientifiche. Un vaccino deve essere testato come efficace e sicuro a breve e a lungo termine". Nel frattempo occorre "convivere al meglio con il virus continuando ad avere comportamenti responsabili". I consigli per la scuola e l'invito alla profilassi anti-influenzale

Probabilmente quello che abbiamo visto in questi mesi non è il vero smart working. Non è quella forma di lavoro agile che esisteva prima del Covid e che in alcuni Paesi venne avviata dagli anni '90. Il nostro è uno smart working d’emergenza, bene accolto dai lavoratori e deciso unilateralmente dalle aziende nell'affanno di una drammatica crisi sanitaria. Quello che vediamo è troppo poco regolato, si inventa sulle fragili connessioni esistenti, non ha separazione fra tempi di lavoro e di vita. Dal punto di vista dell’impresa, è poco coordinato e controllato nella misurazioni delle performance (tema delicatissimo – lo si vedrà nei prossimi mesi - da un punto di vista sindacale e della privacy) sulle operazioni standardizzabili. E’ una materia tutta da definire, comprende salute e orari variabili, diritto alla disconnessione, ricadute contrattuali e sulle procedure per lavorare in team

Sullo sfondo di tutto – o in primo piano, a seconda del punto di osservazione – c'è la questione dell'andamento dei contagi che condiziona qualsiasi operazione e progetto si intenda mettere in campo. Dall'altra parte, incombe una scadenza elettorale che coinvolge potenzialmente tutti i cittadini, chiamati a votare per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, con un doppio appuntamento (e in alcuni casi triplo, laddove si vota anche per i Comuni) nelle Regioni in cui si eleggono i cosiddetti “governatori”