Willy, ucciso a Colleferro. “In questa storia tutto il male del mondo”
Il ragazzo, 21 anni, è stato barbaramente ucciso nella notte tra il 5 e 6 settembre, dopo essere intervenuto per difendere un amico da un pestaggio. Il prefetto di Roma: “Una cosa tristissima e preoccupante”. Sant’Egidio: “Omicidio frutto cultura dell’odio”. Astalli: “Fallimento delle agenzie educative”
"Una cosa tristissima, preoccupante e che è anche difficile commentare. Oggi vedrò il sindaco di Colleferro per portare il segno di vicinanza dello Stato, sia spirituale sia perché siamo pronti ad analizzare nel profondo questa vicenda: se ci sono aspetti che vanno oltre l'episodio intendiamo affrontarli con le dovute maniere". Lo ha detto il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in riferimento alla morte a Colleferro del giovane Willy Monteiro Duarte. Il ragazzo, 21 anni, è stato barbaramente ucciso nella notte tra il 5 e 6 settembre, dopo essere intervenuto per difendere un amico da un pestaggio. Oggi sono stati sottoposti agli interrogatori di convalida nel carcere romano di Rebibbia i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Balleggia.
"L'aggressione è avvenuta in prossimità di una stazione dei carabinieri, che sono intervenuti rapidamente - ha proseguito il prefetto -. Non possiamo immaginare che sia controllabile tutto, anche le derive culturali che possono esserci in certi ambienti e che possono portare a fenomeni di questo tipo. Io credo che le condizioni da verificare siano delle precondizioni. Valuteremo se c'è qualcosa da migliorare, ci approcciamo in maniera molto laica ma certamente non lasceremo passare l'episodio come se fosse stato qualcosa di casuale, che è avvenuto come fosse stato un accidente della vita". Per Piantedosi "abbiamo un obbligo, anche per onorare la memoria di questo ragazzo di fare tutto il possibile, perché sia un atto di inizio di una maggiore attenzione sulla fenomenologia di carattere sociale in certi ambienti giovanili". Intanto la Regione Lazio fa sapere che si impegnerà a pagare le spese legali nel procedimento per la morte di Willy. “Non lasceremo sola la famiglia di questo ragazzo scomparso, a cui ci uniamo in questo momento difficile”, scrivono in una nota.
E in tutta Italia sono tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza ai familiari del ragazzo, ucciso, a quanto si apprende, nel tentativo di difendere un amico. La Comunità di Sant’Egidio parla di una “ tragica e inaccettabile morte”. “Il suo omicidio è frutto di una cultura dell’odio e della violenza che sta attraversando le nostre città, da Nord a Sud, e che va contrastata con una forza di segno opposto, fatta di cultura dell’incontro e della conoscenza dell’altro, che pure esiste nel nostro paese e che abbiamo sperimentato nel corso degli anni - afferma l’organizzazione -. Willy, di origine capoverdiana, era un giovane che aveva sete di futuro. Come lui tanti altri giovani, italiani e nuovi italiani, che vanno sostenuti nella loro ricerca di studio, lavoro, integrazione. La sua memoria invita tutti, con urgenza, a costruire rapporti basati sulla non violenza e il rispetto degli altri”. Anche il Centro Astalli esprime vicinanza alla famiglia.
“E’ sempre difficile, ma oggi di più, trovare le parole per esprimere dolore, la vergogna, il senso di fallimento che si prova davanti all’uccisione di un ragazzo per mano di altri - scrive in una nota il Centro Astalli -. C’è qualcosa di profondamente sbagliato, orribile. Fare i conti con l’odio criminale, con il vuoto che genera morte è esperienza che dilania. C’è il fallimento di agenzie educative, di istituzioni sociali, di compagini politiche. C’è tutta l’inadeguatezza di una narrazione pubblica superficiale, banalizzante e deresponsabilizzante. C’è tutto il male del mondo - conclude la nota -. Perché se la vita può andare in questo modo qualcuno pensa di poter trovare parole che attenuino o giustifichino, allora, è inutile girarci intorno, stiamo lanciando vincere la morte”.