Idee

La primavera risveglia la natura dopo il freddo dell’inverno; la Pasqua risveglia l’umanità dopo le rughe del peccato. Il momento difficile che stiamo vivendo può diventare un’opportunità per vivere appieno ciò a cui oggi siamo costretti a rinunciare. Approfittiamo, allora, del tempo che ci viene dato per compiere un passaggio che non sia solo fisico o formale. Si tratta di andare fino in fondo al nostro essere per riscoprirne la natura umana e la figliolanza divina

Guardare all’attuale situazione del mondo con apertura e speranza, guardare a questi giorni con occhi pasquali che vi vedono un bene possibile, può sembrare folle al pensiero cinico del mondo. Eppure noi cristiani dovremmo avere imparato la lezione da due donne che, guardando verso un sepolcro chiuso e sigillato, ne hanno visto sbucare fuori la Vita: e chi avrebbe potuto prevederlo?

Mentre oggi sperimentiamo la precarietà della vita, ci sembra che tutto crolli e che non ci sia nulla di sicuro. Vivendo l’esperienza di impotenza, fatichiamo a rimanere nell’incertezza, noi che siamo ormai consolidati a vivere con i percorsi ben delineati dagli algoritmi. Ma anche in questi tempi di confusione e di smarrimento, la Parola del Signore ci invita a non temere: ci apre percorsi che consentono di vivere sotto il suo sguardo la ferialità della vita, nonostante le incertezze e il buio

Terzo e ultimo passo del viaggio nell’hospice di Cesario di Lecce. Luogo su misura per i malati cronici inguaribili, dove non si fa nulla per accelerare e nulla per ritardare la fine della vita. Ma c’è ancora troppa resistenza culturale e troppo spesso ci si rivolge inutilmente ai pronto soccorso

"Il coronavirus non può essere pretesto dei governi per denunciarsi 'porto non sicuro'". L'organizzazione chiede tra l'altro che si prevedano adeguate misure di quarantena  e si soccorrano coloro che necessitano di cure urgenti, bambini e donne incinte

Da quando è scoppiata l'epidemia le notizie riguardanti il nuovo virus hanno monopolizzato l'attenzione. Si è scoperto che non tutte le opinioni si equivalgono, ma ci sono pareri più autorevoli, come quelli degli esperti. Bisogna fare, però, attenzione perché nessuno ha le risposte in tasca. Di questo e altro parliamo con Adriano Fabris, professore di Filosofia morale e di Etica della Comunicazione all’Università di Pisa

La riunione dei ministri delle Finanze dei Ventisette ha definito un intervento da oltre 500 miliardi per aiutare i cittadini europei e le imprese colpiti dalla crisi sanitaria ed economico-sociale causata dalla pandemia di Covid-19. A questi si aggiunge il “bazooka” da 750 miliardi della Bce, mentre si lavora a un possibile e innovativo “fondo di recupero”. Al di là della diatriba fra eurobond e Mes, l’Unione europea - non senza ritardi - sta facendo la sua parte. Rimane il freno proveniente da alcuni Stati membri

L'Italia si trova in un frangente critico: all'emergenza sanitaria si sta affiancando l'urgenza di far ripartire le attività produttive per scongiurare ulteriori scossoni all'economia. Il tutto però evitando che il Coronavirus possa tornare a diffondersi. Ne parliamo con Annamaria Furlan, segretaria nazionale della Cisl: “Ripartire con una politica economica che faccia leva su un grande piano di investimenti pubblici, ma garantendo la salute e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro”

La Svimez stima che un mese di lockdown "costa" 47 miliardi di euro (il 3,1% del Pil italiano), 37 dei quali "persi" al Nord, 10 nel Mezzogiorno. Si tratta di 788 euro pro capite al mese nella media italiana, 951 euro al Centro-Nord contro i 473 al Sud