Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani. "Il loro godimento da parte di tutti è una condizione imprescindibile"
Idee
“Nei giorni in cui viene chiuso questo rapporto la tentazione di farsi prendere dallo sconforto e da un senso di impotenza è davvero alta. La vecchia Europa sembra sempre più chiusa in se stessa e pochi sono gli spiragli di speranza, sia che si guardi ai singoli Stati, sia che si considerino le politiche dell’Unione”.
“Penso che in Colombia la parola pace sia diventata molto sfuocata a partire dalla firma degli accordi di cinque anni fa, proseguendo con quella che è stata chiamata attuazione, che sta proseguendo molto al ribasso, come tutti possono vedere.
Nel 2020 i conflitti violenti sono aumentati del 12% rispetto al 2019 e più della metà di questi coinvolge l’Africa subsahariana. Presentato oggi a Roma il rapporto “Falsi equilibri” realizzato in collaborazione con Avvenire, Famiglia Cristiana e Miur. Beccegato, vicedirettore di Caritas: “Non c’è un angolo della terra in pace, tutti i continenti sono coinvolti”
Viene presentato oggi a Roma il Report "Falsi equilibri" sulle disuguaglianze e i conflitti dimenticati nel mondo, curato da Caritas italiana in collaborazione con Avvenire, Famiglia Cristiana e Ministero dell’Istruzione
Nella misura in cui faremo entrare in noi stessi la bellezza di Dio riflessa in Maria (e coopereremo a farla entrare negli altri e mediante gli altri nella società, nelle strutture, nella cultura, nell’arte, nella musica, nella scuola, nei mass-media, ecc.), libereremo il mondo dal dominio di Satana e del suo regno ripugnante. Se vogliamo, dunque, essere restauratori della bellezza di Dio nel mondo, doniamoci totalmente all’Immacolata, per essere riflesso della bellezza di Dio in lei e cooperatori con lei nel riportare la bellezza di Dio là dove essa è stata deturpata o cancellata
L’esperienza di Maria di Nazareth ci aiuta a scoprire la bellezza della dimensione umana vissuta in profondità abitata dallo Spirito e ancora oggi il confronto con la sua vita tutta consegnata a Dio ci permette di capire che cosa significa vivere da persona immacolata. Ci sorprende la sua disponibilità a cambiare i progetti della sua esistenza accarezzati certamente con Giuseppe, il suo custode che, fin dall’inizio, è entrato nella sua vita in punta di piedi. Si è messa in ascolto dell’annuncio dell’angelo, senza rincorrere elucubrazioni mentali.
Molti posano uno sguardo mesto sulle persone celibi perché credono che il celibato sia una mera rinuncia e che porti all’appassimento di sé; invece c’è una gioia propria del celibato, che è quella di desiderare di essere sorpassati. Il godimento del celibato è nella fioritura delle persone che si accompagnano e chi vede fiorire persone attorno a sé sfugge al bisogno di razzolare gioie altrove; il godimento del celibato non è nell’efficacia e nel risultato, ma nell’essere sempre meno indispensabili, nella capacità di acconsentire al proprio tramonto affinché una luce sempre nuova sorga ancora sul mondo
Giuseppe, dopo l’irruzione dell’Altissimo, nella sua vita, ha appreso a riconoscerLo, a prestaGli fede, a comprendere che Egli era la guida in tutto quanto gli stava accadendo, a lui, modesto carpentiere che, forse, mirava ad una vita familiare semplice e ordinata e ad un lavoro, se si vuole faticoso, ma redditizio. L’irruzione, cioè l’irrompere, il frangere le barriere del vissuto naturale, di quanto si tocca e di quanto vede, e l’impeto che in lui ne veniva a seguire le parole udite, hanno portato il suo sguardo ad un altro livello: non ha visto il Volto dell’Altissimo, altrimenti sarebbe perito; non gli ha parlato faccia a faccia come Mosè, ma ha fissato il suo sguardo su di Lui, così ha potuto percorrere tutte le disavventure che si sono susseguite nella sua vita
Le nostre parrocchie sono un grande spazio di "terapia informale", forse "la maggiore rete di sostegno alla sofferenza emotiva delle persone". La pastorale della salute in questo ambito deve allora assumere "una forma più strutturata". Parla lo psichiatra Tonino Cantelmi, rilanciando il "paradigma della compassione" per superare l'urto del Covid e ripartire
Il ripensamento delle relazioni, un nuovo “humanum” sotto le spoglie del virtuale da accogliere ed evangelizzare, una ministerialità laicale da formare, l’esperienza del limite e il rilancio del sacramento dell’unzione degli infermi. Questi, in estrema sintesi, gli spunti emersi nel seminario promosso nei giorni scorsi da cinque istituzioni accademiche teologiche italiane, che ha dato il via ad un percorso di riflessione. Sullo sfondo le sfide lanciate dal Covid-19
Suicidio assistito. La storia di “Mario” e la sua richiesta invitano a riflettere sul fine vita. Senza avere paura di posizioni etiche diverse
Solidarietà e depressione sono gli estremi del ciclo vita di un’emergenza. E c’è una spiegazione ai nostri comportamenti: quanto conta capirli con la psicologia
In Italia sono 1.804 in 120 seminari. Cresce la loro età media (specie a Nord Est) e muta la loro provenienza. In cinquant’anni sono calati del 60 per cento
A metterli tutti insieme nello stesso posto, i sacerdoti diocesani italiani riempirebbero lo Stadio Via del Mare di Lecce. Nel 2020, infatti, il totale dei sacerdoti è pari a 31.793 unità. Erano 38.209 nel 1990: il calo, in trent’anni, è stato del 16,5 per cento con 6.416 sacerdoti in meno, ma solo negli ultimi dieci anni il clero è diminuito dell’11 per cento.