Nel decreto approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri, i vaccinati che hanno già ricevuto la terza dose e asintomatici potranno evitare la quarantena in caso di contatto con un positivo. “Un compromesso finalizzato ad evitare che il Paese si blocchi”, commenta Walter Ricciardi, ordinario d'Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e consigliere scientifico del ministro della Salute per la pandemia da coronavirus
Idee
Le associazioni familiari: "Salvaguardare salute ed economia senza dimenticare le esigenze delle famiglie". Il Forum auspica misure articolate, come il ritorno del lavoro flessibile e strumenti di sostegno diretto
Dal vaccino alla difficoltà di acquistare presidi anti-contagio. "Paradossale che da noi si programmi la terza dose o Stati come Israele pensino alla quarta, quando molti come il Congo o il Sud Sudan non hanno immunizzato neanche il 2% della popolazione". L'analisi di Guglielmo Micucci, direttore generale di Amref Health Africa - Italia
Il monito del Papa è “assolutamente da sottoscrivere, perché è qualcosa che si sta dicendo da 30 anni.
“Quella che ha sollevato ieri il Papa è la nuova questione sociale ed è la grande battaglia alla quale stiamo dedicando la nostra vita”.
"E' stato per lunghi anni amico della Comunità, con cui ha condiviso in tante occasioni momenti di preghiera e battaglie per la pace e il futuro dell'Africa". Il 26 maggio 1988 aveva inaugurato la 'Tenda di Abramo', la prima casa dedicata ai profughi
Il presidente della Comunità di Capodarco propone la sua personale riflessione, caratterizzata da spunti che toccano diversi aspetti della vita comunitaria, dalla persona ai progetti, fino agli orientamenti e le difficoltà che una realtà così ampia riscontra quotidianamente lungo il suo percorso. Partendo da quei principi che nel Natale di 55 anni fa portarono alla nascita del modello Capodarco
"Penso a tutti gli ammalati che abitano le corsie dei nostri ospedali e che, talvolta, hanno perso la capacità di attendere e vivono prigionieri delle loro paure e fragilità, chiusi alla speranza. Penso a tutti i poveri e bisognosi che sono spogliati della loro dignità umana; a coloro che hanno trovato porte e frontiere chiuse a causa di tanta indifferenza ed egoismo o a tutti quelli che si trovano a vivere lontani dai loro affetti più cari". Parla don Paolo Mulas, giovane cappellano ospedaliero, secondo il quale il Natale ci chiama a "custodire la fragilità di una vita messa alla prova"
Papa Francesco si è soffermato sulla questione migratoria nel Mediterraneo in ogni passaggio del recente viaggio a Cipro e in Grecia (2-6 dicembre). Nell’indifferenza si consuma la stessa identità europea
“In questo anno abbiamo ascoltato il silenzio del pianeta, abbiamo avuto paura ma abbiamo reagito, costruendo una nuova solidarietà, perché nessuno è al sicuro da solo”.
Siamo giunti ormai a Natale e, dopo un lungo tempo di preparazione con le sue difficoltà e le fatiche, ci siamo impegnati a percorrere il tratto di strada guidati dalla Parola di Dio. Il cammino non è stato semplice anche a causa del risveglio della pandemia. Le paure, le ansie, il bisogno quasi di voler esorcizzare con forza il virus, il contatto con il limite, l’esperienza del senso di impotenza, la ricerca affannosa di segni rassicuranti spesso non ci hanno permesso di alzare il capo, per scorgere la presenza del Signore, anche durante il cammino incerto.
Lo sguardo su questo mistero ci porta a chinarci sulle ferite e sofferenze dell’umanità, dei poveri. In questo Natale non vogliamo più lasciare soffrire nessuno da solo, vivendo con sobrietà nella restituzione dei beni perché ognuno abbia una famiglia, una casa, il lavoro necessario. Vogliamo metterci il grembiule del servizio e della condivisione e lavarci i piedi stanchi gli uni degli altri.
Per molte donne la violenza inizia da quel non detto invisibile agito da uomini dalle menti strette e ampi pregiudizi. Insospettabili manipolatori, mariti, compagni o altro che siano, provocano nelle donne, con subdoli quanto pericolosi schemi, piaghe intollerabili di tonalità barbariche. Umiliazioni, minacce, denigrazioni di ogni tipo, parole tossiche agiscono come fendenti al solo scopo di offendere, creare asimmetrie per logorarle, annientarle.
È morto il 22 dicembre, presso il convento della Flagellazione a Gerusalemme, padre Frédéric Manns. Biblista di fama internazionale, professore emerito presso lo Studium Biblicum Franciscanum (Sbf) di Gerusalemme, padre Manns aveva 79 anni di età, 60 di professione e 52 di sacerdozio. Più volte padre Manns aveva collaborato con il Sir rilasciando interviste e scrivendo articoli e riflessioni. Vogliamo per questo motivo pubblicare di nuovo una sua riflessione sul Natale e sul presepe, scritta per il Sir e pubblicata il 19 dicembre 2012. Circa due mesi prima Benedetto XVI aveva indetto l’Anno della fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013) in occasione del 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II e del 20° anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica
Carissimi lettori, nella festività del santo Natale vi giunga il migliore augurio da parte di tutte le persone che ogni giorno lavorano per progettare e realizzare, ma anche diffondere e amministrare, La Difesa del popolo. Con questo numero per noi si chiude il 2021, non certo un anno qualsiasi, che tutti abbiamo vissuto sulla “cresta” delle ondate pandemiche.