Violenza sulle donne. Quello sfregio nell’anima. Indicibile, invisibile violenza
Per molte donne la violenza inizia da quel non detto invisibile agito da uomini dalle menti strette e ampi pregiudizi. Insospettabili manipolatori, mariti, compagni o altro che siano, provocano nelle donne, con subdoli quanto pericolosi schemi, piaghe intollerabili di tonalità barbariche. Umiliazioni, minacce, denigrazioni di ogni tipo, parole tossiche agiscono come fendenti al solo scopo di offendere, creare asimmetrie per logorarle, annientarle.
Le offese sono parole con le sbarre utili al prevaricatore a fare abuso psicologico sulla donna per restringere il suo mondo, dicendole di stare zitta che non vale niente. In tal modo le vittime vanno ad ingrossare le file di un esercito fantasma con addosso segreti abusi dell’anima che, quasi sempre, sono preludio di altre violenze. L’effetto ombra cela ciò che sostanzia e a cui, presto o tardi, potrebbe dare corpo l’apice della violenza con il femminicidio. I castighi inflitti alle donne sono inversamente proporzionali: se “piccoli” durano a lungo, se grandi meno. La violenza psicologica spesso si protrae per molto tempo e sembrerebbe una sorta di reato spia: prologo, ad alto potenziale di rischio, di conseguenze gravi financo estreme. L’allarme sociale scatenato dalla pervasività che il fenomeno femminicidio ha raggiunto, con numeri intollerabili, necessità ancor più la messa in evidenza di come la violenza parta da lontano e con una progressione al male vada stratificandosi, portandosi dietro un’enorme fardello: la cifra oscura di ignobili episodi di violenza psicologica, raramente denunciati o anche solo comunicati a qualcuno dalle vittime per paura, intrappolate come sono nel tunnel dagli incerti confini dal quale è difficile trovare via d’uscita.
Tale tipo di violenza, si esplica in vari ambiti: domestico, lavorativo, sociale ed è alta espressione di disprezzo della donna, la confonde distruggendone le certezze, ne sottomette il pensiero annullando l’autostima. E quest’ultima non è cosa da poco: è ciò che fa resistere alle tempeste della vita. Le lesioni perché nascoste non sono meno devastanti. I danni collaterali? Rendere le donne infelici, spente e quando il maltrattamento è molto profondo demotivarle, causare loro depressione, disturbi psicosomatici e alimentari. A tratti la vittima si colpevolizza sentendosi responsabile, perché questo è ciò che l’abusante le fa credere, può giustificarlo, minimizzare ciò che lui fa e anche non interpretare quanto capita come violenza se non quando sopraggiungono le botte. A volte seguono pianti e scuse: oscillare tra due condotte serve a far cadere la donna in trappola. Oltre alla pandemia la violenza contro le donne è un’altra malattia perniciosa. Se siete vittime di violenza, è fondamentale cercare aiuto nei centri antiviolenza o al numero gratuito 1522 attivo 24 h su 24. Nulla è immutabile! Non tutti gli uomini sono autori di violenza ma quasi tutti gli autori di violenza sulle donne sono uomini. Il nemico non è l’uomo ma l’uomo sbagliato!
Federica Mantovani
Impegnata sul fronte della sensibilizzazione. Protagonista della campagna contro la violenza alle Donne: #pernessunmotivo