Occupazione femminile, povertà femminile e denatalità: questi i temi al centro del convegno organizzato dall'Università di Roma Lumsa, che ha visto la partecipazione anche della ministra Bonetti
Fatti
Così la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, nel suo intervento di stamattina in apertura del convegno 'Occupazione femminile. Family act e nuovi modelli di welfare', organizzato dall'Università Lumsa
Le sanzioni economiche sono l'ultimo tentativo di fermare uno scontro militare. Devono essere efficaci per ridurre alla ragione Paesi che non rispettano confini o diritti. Devono essere più che mirate per non indebolire le popolazioni dei paesi colpiti, spesso già in difficoltà in regimi non democratici e con una spesa squilibrata verso le armi o a vantaggio delle oligarchie
Mezz’ora di preghiera silenziosa a Santa Maria Novella, sotto gli occhi vigili ma dolenti del crocifisso di Giotto. Si è conclusa così la seconda dell’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo promosso dalla Cei a Firenze.
Il racconto dell’organizzazione Soleterre che opera in Ucraina da vent’anni. “Hanno un’età compresa tra i 3 e i 14 anni, sono con le loro famiglie al sicuro. Ma non sappiamo cosa succederà in futuro. Difficile portare avanti nostri progetti”
Il primo treno con i profughi da Kiev è giunto alla stazione centrale di Varsavia, in Polonia, intorno a mezzogiorno di oggi.
Da Padova presenti imprenditori e sindaci da tutta la provincia: "dall'Alta alla Bassa, preoccupati per il futuro delle nostre aziende"
Momenti di grandissima apprensione a Kiev. Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, si è dovuto rifugiare, insieme ad altre persone, in un sotterraneo della Cattedrale della Resurrezione di Kiev a causa dei bombardamenti “intensi” in città.
“Ora siamo in guerra, si ragiona su altri tavoli rispetto a quelli della diplomazia. C’è la polvere da sparo che aleggia; bisogna che si depositi per vedere poi eventualmente da dove ricominciare. Ma sarà dura”. Così Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta l’attacco militare che nella notte le forze russe hanno indirizzato su diverse città ucraine
Le associazioni condannano l’escalation di violenza ed esprimono preoccupazione e vicinanza alla popolazione ucraina. Uniti a preghiere e manifestazioni che chiedono pace e dialogo. La testimonianza dei missionari di don Orione
“Preoccupazione e dolore” per lo scenario drammatico in Ucraina e “vicinanza alle comunità cristiane del Paese”.
Sono le 22 di mercoledì, a New York, quando al Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunito in seduta straordinaria per negoziare la pace in Ucraina, arriva la notizia dell’invasione. Il segretario generale, Antonio Guterres ha appena chiesto di “dare alla pace una chance”, quando in contemporanea il presidente russo Vladimir Putin annuncia “un’operazione militare in Donbass”, e questo mentre il suo ambasciatore, Vasily Nebenzya presiede la seduta e consulta freneticamente il cellulare a cercare conferma di quella che tutti gli altri stati membri al tavolo cominciano a chiamare “guerra”, “aggressione ingiustificata”, “attacco”
La preghiera a cui siamo chiamati all’inizio di questa Quaresima vuole essere un esorcismo, che almeno per un istante liberi i nostri politici dall’influsso di colui che “seduce tutta la terra” (Ap 12, 9) e li rimetta in contatto con la propria umanità, con quello che li rende fratelli l’uno dell’altro, e di tutti gli altri uomini. Preghiamo per questo risveglio, affinché un altro dei tre flagelli non si abbatta su un’umanità già stremata
Catherine Russel (Unicef): “Colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare”. Save the Children: “Negli ultimi giorni almeno 100 mila persone, tra cui circa 40 mila bambini, sono state costrette ad abbandonare le proprie case nell'Ucraina orientale”
“Condanniamo questo barbaro attacco e gli argomenti cinici usati per giustificarlo. Il presidente Putin è responsabile di riportare la guerra in Europa”.