Occhi e orecchie per vedere e ascoltare. Cervello e cuore per pensare e progettare una Caritas capace di rispondere ai bisogni e alle necessità che si manifestano nella parrocchia. Il 26 novembre scorso don Luca Faccio di Caritas diocesana ha incontrato il consiglio pastorale di Romano d’Ezzelino.
Diocesi
Un percorso di formazione, a Cittadella, si è trasformato in un processo molto più interessante per vivere e coordinare meglio le realtà caritative del territorio.
“Spezza le catene”, le catene della schiavitù, le catene della povertà e dell’ingiustizia, ma soprattutto le catene dell’ignoranza. È questo lo scopo del weekend di convivenza che si svolgerà con i comboniani dal 4 al 6 gennaio a Verona, presso la Casa Madre della famiglia religiosa.
Il vescovo Antonio racconta alla Difesa il suo Natale nella Prefettura di Robe in Etiopia. Ora è Avvento verso il 7 gennaio quando si celebrerà il santo Natale come gli ortodossi copti.
A cento anni dal primo Natale dopo la fine della guerra: quali sentimenti nel cuore delle persone? E quali i sentimenti di oggi? Il Signore, la liturgia e la Parola sono gli stessi, ma le persone che ascoltano sono diverse. Come ripartire oggi? "Nel bambino Gesù cogliamo con gioia tutto quello che Gesù sarà. In questo bambino è contenuto tutto il mistero. In Lui cogliamo la nostra chiamata a costruire il Regno di Dio".
Da 28 anni, grazie ai padri comboniani, alle 22 del 24 dicembre la messa di Natale si celebra nella stazione di Padova, per senza dimora, volontari e laici.
Proposte alternative per un fine anno diverso. Si rinnovano le proposte della comunità di Bose a Magliano, Biella e ad Assisi.
Il giorno della gioia è arrivato. Oggi è Natale, facciamo memoria di quel Bimbo che è nato duemila e più anni fa. Che nasce dentro di noi ogni giorno. E che verrà nella gloria, alla fine dei tempi, «per giudicare i vivi e i morti e il suo regno non avrà fine», come recitiamo nel Credo.
Sono le tre nascite di Cristo evocate da Enzo Bianchi, il fondatore della comunità di Bose, in questi giorni su Avvenire. Le comunità cristiane, della Diocesi di Padova e non solo, si riuniscono al termine di un Avvento che appare sempre più allungato e stressato dalle ragioni del commercio, e celebrano la Parola che si è fatta carne. Ma l’attesa non finisce qui: è la venuta finale di Gesù, vincitore di ogni male, per instaurare il suo Regno di pace a dare senso alla nostra fede. Da qui l’invito a vigilare, con le lampade e vestiti a festa, ma soprattutto con il cuore aperto e la mente accesa.
Cari amici, a Betlemme è nata la Speranza, e il segno di questa grande gioia è «un bambino avvolto in fasce» (Luca 2,21): la sua fragilità e la sua piccolezza sono al centro di questo mistero.
La Comunità di Sant'Egidio organizza anche quest'anno il pranzo di Natale nella chiesa dell'Immacolata. L'invito non è rivolto soltanto ai poveri e agli emarginati a cui i volontari tendono la mano durante l'intero anno, ma anche a tutti quelli che vogliono vivere un Natale autentico, all'insegna della condivisione.
Kenya, Thailandia, Ecuador e Brasile sono i Paesi in cui è presente la Chiesa di Padova grazie ai suoi missionari fidei donum. Sono diversi i modi di attendere il Natale, viverlo nel rispetto della cultura locale.
Il vescovo celebra alle 23 del 24 dicembre in Cattedrale: partecipano le parrocchie del centro storico.
Saluta il suo ottavo anno, come esperienza ormai più che collaudata, il Capodanno Caritas. Organizzato in sinergia con la Pastorale dei giovani, la kermesse conferma il format degli anni precedenti. Una "porta d'ingresso" al mondo del servizio per tanti under 35.
Gestire la casa comune, cinque incontri per leggere il presente aperti a chi ha già frequentato la Formazione socio-politica diocesana o è già impegnato sul campo
Natale, Capodanno, l'Epifania, ma anche le domeniche del periodo delle feste: in diocesi, una rete che ruota intorno alle Cucine economiche popolari, con il coordinamento del gruppo "Pranzi di solidarietà", garantisce a tutti non solo un pasto caldo, ma compagnia, ascolto e accoglienza.