Thiene, Camponogara e Campoverardo. I giovani vivono in parrocchia le settimane di fraternità: fratelli verso la Pasqua
Gli Issimi di Camponogara e Campoverardo stanno vivendo, dal 24 al 30 marzo, la loro fraternità quaresimale. Esperienza che al Duomo di Thiene si è da poco conclusa. La fraternità aiuta anche a rendersi conto dell'importanza dell'aiuto reciproco e del dire grazie.
Una settimana di fraternità per rafforzare il legame fra i ragazzi, creare intesa e voglia di mettersi in gioco, ma anche coinvolgere tutta la comunità. È questo lo scopo della proposta rivolta al gruppo Issimi, dalla terza alla quinta superiore, delle parrocchie di Campoverardo e Camponogara dal 24 al 30 marzo. «In settembre – racconta il parroco don Gianpaolo Assiso – la fraternità dei giovani in parrocchia ha permesso di amalgamare il gruppo, creare quel clima che ha rinnovato poi l’entusiasmo per partecipare agli incontri durante l’anno. È stato bello anche vedere la vicinanza e partecipazione delle due parrocchie. Questa volta invece vogliamo fare un passo in più e coinvolgere maggiormente la comunità, da qui lo slogan scelto: "ComuniTiAmo". Non solo vorremmo restituire qualcosa alle persone, ma c’è un chiaro riferimento ad amare la propria parrocchia e comunità».
Le stanze del patronato di Campoverardo diventano casa per una decina di ragazzi accompagnati dai loro tre animatori. Un vivere insieme che rispetta i ritmi quotidiani (scuola, sport, impegni, studio), ai quali si aggiungono momenti di condivisione: dalla preghiera del mattino alla colazione, i pranzi e le cene, la preghiera prima di andare a letto. «Non solo – aggiunge Francesca Terrin, una delle animatrici – visto il tema, cerchiamo di coinvolgere la comunità. C’è quindi una adorazione aperta a tutti e andremo a trovare gli anziani e i malati che non possono muoversi da casa. Proponiamo anche di partecipare a un incontro in preparazione al grest e poi vorremmo esserci alla cena di fraternità organizzata a Camponogara per la Quaresima. È un’esperienza importante per i ragazzi, fuori da casa, in uno spazio limitato da gestire e condividere. È un “esserci per gli altri”, non solo per gli amici, ma anche per la comunità».
Un’esperienza che i ragazzi di terza media e prima superiore del Duomo di Thiene hanno già vissuto dal 12 al 16 marzo mentre a fine gennaio, per 5 giorni, 12 ragazzi di seconda e terza superiore con tre animatori hanno collaborato nella gestione degli spazi e delle normali attività che quotidianamente si svolgono in una casa, aiutandosi l’un l’altro. «La fraternità – racconta Enrico Contin, uno degli animatori – serve anche a dare maggiore consapevolezza di come si gestisce una casa: rifare i letti, preparare la tavola, sparecchiare, lavare i piatti. Quando poi torni in famiglia hai uno spirito diverso, ti rendi conto che bisogna aiutarsi. E diventano importanti i momenti di preghiera: a casa è difficile ritagliarsi un po’ di tempo per riflettere e pregare. Farlo insieme è più facile». La fraternità aiuta anche in questo, a capire che sono i piccoli gesti, quelli alle volte scontati, a fare la differenza: aiutare una persona, ringraziare, apprezzare un gesto di gentilezza.