Chiesa nel mondo

Sfollato insieme agli sfollati. Parla il vescovo di Loikaw, mons. Celso Ba Shwe. Il Sir lo ha contattato dopo i ripetuti appelli di Papa Francesco per il Myanmar per un aggiornamento sulla situazione. Ma le notizie non sono buone. L’intero complesso della cattedrale è ancora occupato dai militari. La cattedrale di Cristo Re è stata parzialmente danneggiata. I soldati rimangono all'interno della chiesa e profanano tutti gli oggetti liturgici. Il vescovo, i preti e le religiose sono fuggiti ma hanno deciso di rimanere a fianco del loro popolo

“In questo nostro tempo di guerra siate testimoni di pace! I vostri gruppi siano luoghi in cui si costruisce e si custodisce la pace attraverso un’accoglienza vera per sconfiggere l’odio e il pregiudizio, l’ignoranza e la violenza nelle parole, nelle menti e nelle mani, disponibilità a relazioni riconciliate tra voi e con tutti. Così si disarmano le menti, i cuori, le mani”. 

“Desidero manifestare la mia solidarietà alle migliaia di persone colpite dal vaiolo delle scimmie, che costituisce ormai un’emergenza sanitaria globale. Prego per tutte le persone contagiate, specialmente la popolazione della Repubblica Democratica del Congo così provata. Esprimo la mia vicinanza alle Chiese locali dei Paesi più colpiti da questa malattia e incoraggio i governi e le industrie private a condividere la tecnologia e i trattamenti disponibili, affinché a nessuno manchi l’adeguata assistenza medica”. 

“Oggi è il tempo della preghiera, che può accompagnare il cammino di ciascuno e di tutti. Ma non si tratta di una preghiera facile. A distanza di otto anni non sono cancellate le domande, anzi! Perché Signore? È la domanda che pure chi crede di credere pone alla vita, a Dio, talvolta anche senza più parole e senza più lacrime, e non perché il dolore sia finito…”: così mons. Vito Piccinonna, vescovo di Rieti, nell’omelia della messa celebrata questa mattina presso l’anfiteatro esterno all’auditorium della Laga ad Amatrice in ricordo di tutte le vittime del terremoto di otto anni fa, il 24 agosto 2016. 

Con l'accensione del Fuoco della Perdonanza, si sono aperte ieri sera, a L'Aquila, le celebrazioni della 730ª Perdonanza Celestiniana (fino al 30 agosto) che culmineranno il 28 agosto con l’apertura della Porta Santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio. Nel suo saluto l'arcivescovo D'Angelo ha ricordato "l'importanza di  riscoprire o scoprire il valore della preghiera che è un elemento costitutivo dell’uomo perché possa trovare quella Luce che gli permette di vivere bene la propria esistenza". Il programma religioso e civile

Il Vangelo, una maglietta e un paio di sandali: questo è il bagaglio di chi parte alla scoperta dei luoghi ma soprattutto dei protagonisti dell’"ad gentes". Un viaggio in cui c’è molto da scoprire soprattutto dentro se stessi. Come è accaduto al seminarista di Caltagirone Michele Sentina. “Non ricordo quello che ho donato, ma ricordo quello che ho ricevuto”. Le tappe di Cochabamba, Santa Cruz, Fortaleza, La Paz fino all’Amazzonia boliviana

SirEuropa è oggi una realtà consolidata e in crescita, l’avventura continua sempre più autorevole e attendibile. In questa continuità c’è un segno di gratitudine per Noël Treanor morto improvvisamente all’età di 73 anni l’11 agosto scorso e per mons. Aldo Giordano, vittima del Covid nel 2021 all’età di 67 anni. Il primo era subentrato al secondo nel servizio di nunzio apostolico presso l’Unione europea: entrambi, anche per noi giornalisti, testimoni e maestri

Ciò che deve preoccuparci e impegnarci è la tendenza ad assecondare forme di devozione che sembrano ispirate a una deificazione idolatrica di Maria e dei santi. Il che diviene ancor più preoccupante se si pensa alla strumentalizzazione mafiosa di simboli ed esperienze di fede. L’atteggiamento mafioso, infatti, non riguarda solo la corruzione, la malavita, le connivenze di poteri dello Stato collusi, perché si tratta di uno stile di vita che include anche la religione e il rapporto col sacro, insinuandosi ed inquinando la stessa pietà popolare. Si pensi alle infiltrazioni mafiose nelle processioni e nelle feste patronali e agli inchini delle statue davanti alle abitazioni dei boss