Chiesa nel mondo

“Gli abitanti di Scampia, che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui, insieme all’intera città, per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata, vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia”.

Gli obiettivi iniziali sono stati in larga parte raggiunti anche se non tutte le azioni sono state realizzate mentre, nel farsi, sono emersi collegamenti con altre attività già presenti nella progettualità di Caritas diocesana e arricchimenti resi possibili da collaborazioni con altri enti e realtà del territorio”, dice al Sir l'operatrice che ha partecipato all'iniziativa

Si è svolta questa mattina nella sede della Cei a Roma, la riunione della Consulta per i beni culturali di interesse religioso legati al sisma del 2016, alla quale hanno preso parte mons. Giuseppe Baturi, Segretario generale della Cei, Guido Castelli, Commissario straordinario del Governo per la riparazione e la ricostruzione dei territori interessati dal sisma 2016, Claudia Cenci, soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 (Mic), assieme ai vescovi o i loro rappresentanti di 19 diocesi interessate dal terremoto e fr. Francesco Piloni, ministro della Provincia dei Frati minori dell’Umbria.

“Quello che è stato importante per tutti noi è vedere la grande serenità del cardinale. Una serenità che proviene dalla fede. Una serenità che ci ha dato speranza, sostegno, vicinanza. E’ la serenità di chi capisce che cosa succede, ma sa trasformare nella fede questa condivisione in speranza”. A raccontare al Sir come è andata ieri la Messa celebrata dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin nel santuario della Madonna del Carmine, a Berdychiv, è padre Ruslan Mykhalkiv, rettore del Seminario della diocesi di Kyiv-Zhytomir. “Non mi sento uno specialista e non saprei distinguere i diversi tipi di diplomazia che esistono. Per quello però che ho visto e capito, proverei a dire che è una diplomazia di dialogo, che cerca sempre e in qualche modo di trovare un posto in cui sia possibile parlare e cercare di capire l'altro”.

Il missionario fidei donum, 86 anni, tornato in Africa racconta la vita quotidiana a Kimbulu, nel cuore del Congo sotto scacco dell'M23. La violenza accompagna la vita delle comunità. “Guardo come si comportano, imparo da loro: sanno vivere e gioire persino in una situazione di guerra e di pericolo come questa”

“I Giochi Olimpici sono, per loro natura, portatori di pace e non di guerra. È con questo spirito che l’Antichità stabilì saggiamente una tregua durante i Giochi e che l’epoca moderna tenta regolarmente di riprendere questa felice tradizione. In questo periodo travagliato in cui la pace nel mondo è seriamente minacciata, auspico vivamente che tutti abbiano a cuore di rispettare questa tregua nella speranza di una risoluzione dei conflitti e di un ritorno alla concordia. Che Dio abbia pietà di noi! Illumini le coscienze di coloro che detengono il potere sulle gravi responsabilità che incombono su di loro, conceda agli operatori di pace il successo nei loro sforzi e li benedica”.