Chiesa nel mondo

Non temeva il confronto anzi lo cercava e anche provocava come occasione per far nascere domande e per aprire ricerche di senso. In questo esercizio lo guidavano l’insegnamento e la testimonianza del card. Martini sul dialogo tra credenti e non credenti, tra pensanti e non pensanti. Il suo è stato un giornalismo pensato anche davanti ai fatti di cronaca, piccoli o grandi che fossero, per incoraggiare e aiutare i lettori a pensare, a cogliere i segni dei tempi, ad andare oltre l’effimero

Un testo che introduce gli operatori pastorali nel cambiamento d’epoca evidenziato da Francesco, al cui cuore c’è la “galassia digitale” e in particolar modo la cosiddetta “intelligenza artificiale”. Si potrebbe riassumere così "Chiesa e pastorale digitale. In uscita verso una società 5.0", il libro scritto da Ammendolia Fortunato e Riccardo Petricca che esamina con attenzione e in modo particolare il digital papacy di Francesco

Insieme possiamo costruire una rete che libera e non imprigiona. Possiamo restituire dignità al giornalismo e profondità alla comunicazione. Possiamo guidare l’uso dell’intelligenza artificiale invece che esserne guidati. Possiamo ridare ad ogni essere umano il ruolo di azionista di un sistema di comunicazione che non punta alla massimizzazione del profitto, ma alla condivisione della verità. È un bel compito, un grande compito per i giornalisti cattolici, per tutti i cattolici. Rendere significante la nostra comunicazione. Proporci di cambiare anche i modelli economici quando rischiano di snaturarla; riscoprendo l’idea che l'informazione, come l'istruzione, è un bene pubblico, e come tale va difeso. Perché da esso dipende il nostro futuro

Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi, dedicata all'avarizia, ricordando la Giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto e chiedendo a chi ha responsabilità politiche di porre fine alle guerre. "Non stanchiamoci di pregare per la pace". Dall'Ucraina "notizie inquietanti" per i bombardamenti che colpiscono i civili

È stata rilasciata ieri intorno alle 22 (ora haitiana) la nipote di una delle sei religiose della Congregazione delle suore di Sant'Anna rapite il 19 gennaio a Port-au-Prince, la capitale di Haiti. Lo rivela al Sir monsignor Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne e vicepresidente della Conferenza episcopale haitiana.  La ragazza ha 16 anni, si chiama Kalenji ed era stata rapita insieme alle suore e all'autista da una delle tante gang criminali che seminano violenza e terrore ad Haiti. Monsignor Dumas si è anche offerto per uno scambio di ostaggi: "Posso approfittare per parlare con questi giovani e far capire loro i valori, per trasmettere un messaggio evangelico". Intanto domani, 24 gennaio, la Chiesa di Haiti ha indetto una Giornata di preghiera per la liberazione di tutte le persone rapite.

Pace, vicinanza al Successore di Pietro, primato della misericordia e della speranza. Sono i temi ecclesiali toccati dal card. Zuppi nell'introduzione al Consiglio permanente della Cei. La comunione tra i vescovi e il popolo "vale più dei like". "Non lasciamo solo il Santo Padre nel ministero di pace". Fiducia supplicans non mette in discussione il significato del matrimonio. "Coltivare l'anima dell'Europa", anche in vista delle elezioni del Parlamento europeo. "Inammissibile che le donne guadagnino meno degli uomini". Attenzione ai giovani è "tema cruciale per il futuro"

“Predicare il Vangelo a tutte le creature” (Mc 16,15). È stato questo il versetto che ha ispirato l’incontro promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo venerdì 19 gennaio 2024, presso l’Aula del Senato della Pontificia Università Lateranense in Roma. Un momento di dialogo con la stampa, rappresentata in particolare dai media e dagli operatori della Comunicazione sociale, in prossimità della festività di San Francesco di Sales (24 gennaio), al fine di condividere sempre più un rapporto proficuo tra la realtà del Movimento e le testate giornalistiche che, da sempre, ne seguono la vita e le attività.

L’intento è quello di farci scoprire oggi, nel nostro quotidiano pluri-sfaccettato e quindi ricco di stimoli, ma anche contaminato dalla terribile esperienza della velocità, di quell’aspetto del vivere definito… mordi e fuggi…, della reale, almeno possibilità se non concreta esperienza, della Presenza in noi del nostro Creatore che, non solo ci ha immessi nella storia - non “gettati” e poi scordati - ma che pulsa in noi e muove i nostri passi simultaneamente con i Suoi, mentre continua a creare questo mondo che vuole sfuggirGli, darsi traguardi propri: guadagni, benessere, conquiste. Accogliere quindi l’invito non a catalogare le preghiere ma a diventare oranti. Persone che, nel loro vivere e respirare, hanno coscienza di non essere sole ma abitate dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. Ascoltare, rispondere, dialogare, fare proprio l’amore trinitario che fluisce sempre