“Il Cuore di Cristo, che simboleggia il suo centro personale da cui sgorga il suo amore per noi, è il nucleo vivo del primo annuncio. Lì è l’origine della nostra fede, la sorgente che mantiene vive le convinzioni cristiane (Dilexit nos, 32)”. Queste parole contenute nella nuova Enciclica di Papa Francesco sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù sono la perfetta sintesi di tutto l’annuncio cristiano e rappresentano un programma da seguire per la Chiesa del nostro tempo.
Chiesa nel mondo
“Ciò che questo documento esprime ci permette di scoprire che quanto è scritto nelle Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti non è estraneo al nostro incontro con l’amore di Gesù Cristo, perché, abbeverandoci a questo amore, diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune”. Papa Francesco sintetizza così il sintetizza il “filo rosso” che lega la sua quarta enciclica a tutto il suo magistero. Un invito a "ritornare al cuore", in una società liquida e sconvolta dalle guerre
Chiaretto Yan, da Shanghai, professore del seminario nazionale di Pechino e autore di libri dedicati alla Chiesa cattolica in Cina, commenta per il Sir il rinnovo dell’Accordo Santa Sede-Cina: ha fornito – dice - “un quadro incentrato principalmente sulla nomina dei vescovi in Cina, una questione controversa che era stata un ostacolo nelle relazioni tra il governo cinese e la Santa Sede”. Questo quadro “potrebbe essere migliorato nel tempo” ma il fatto che si sia deciso di prorogarlo non più per due ma per quattro anni è segno che “è maturata una fiducia reciproca e il dialogo si prosegue stabilmente”.
La Provincia domenicana di San Giovanni Battista del Perù ha confermato, in serata (ora locale), la morte di padre Gustavo Gutiérrez, all’età di 96 anni.
Chi varca la soglia del monastero entra in un’aerea protetta, ben diversa da quel quotidiano che si lascia alle spalle. La monaca comprende e apprende, in quella splendida catena di trasmissione che germina dai monaci e dalle monache dei primi secoli di vita della Chiesa, il punto principale: Egli, l’Altissimo, nel Suo Amore Trinitario, è sempre presente e attende che lo si accolga adorandoLo. Non dice altro la vita monastica, non conosce proclami, opere costruttive, dice solo che Egli è presente alla storia e da Lui ogni vita trae la linfa.
“Dove è tuo fratello?” chiede Dio a Caino (Gen 4,9). “Dove sono i tuoi fratelli?” chiede Dio a me, a ognuno di noi. Le domande di Dio nella Scrittura sono sempre domande rivolte agli uomini e alle donne di ogni tempo. Oggi è il nostro tempo e questa domanda raggiunge noi, la nostra vita. Dove sono i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo momento?
Il Santo Padre ha concluso l'udienza di oggi, dedicata allo Spirito Santo e al matrimonio, con un ennesimo appello a pregare tutti insieme per la pace. "La guerra non perdona, la Palestina sta soffrendo attacchi in umani"
Dal 25 settembre al 7 novembre è in corso una "missione" di Taizé in Ucraina. Da Kiev, a Poltava, Zaporizhzhia, Dnipro Odessa…sono tre i fratelli della comunità che stanno viaggiando per il Paese, andando incontro alle comunità e ai giovani. È fr. Matthew, priore della Comunità di Taizè, a spiegare al Sir i motivi che hanno spinto la Comunità ad intraprendere questa iniziativa: "La cosa che veniva chiesta più volte, è: non dimenticateci. Raccontate cosa avete visto e fate sapere quello che stiamo vivendo. Perché questa è la grande paura: essere abbandonati"
Due iniziative della diocesi di Lamezia Terme in vista del Giubileo: al via il terzo anno della scuola biblica diocesana, quest'anno nel solco della “Spes non confundit”, e tre incontri formativi aperti a chi vuole avvicinarsi all’impegno civile, culturale e politico. Ne abbiamo parlato con il vescovo, mons. Parisi
Quattordici nuovi santi proclamati in piazza San Pietro: “sono stati servi fedeli, uomini e donne che hanno servito nel martirio e nella gioia”
È bello immaginare che il fidanzamento cristiano possa essere costellato di tante pietre segnavia, passi della Parola che, in diverse circostanze, hanno fatto chiarezza
“L’apostola dello Spirito Santo” è stata profetessa di tempi nuovi. Il suo profetismo non si è certo esaurito; anzi, oggi, con la sua canonizzazione, ritrova attualità e slancio. La santa parla alla Chiesa di Francesco ricordando fortemente, come fece al tempo di Leone XIII, che non possiamo fare a meno dello Spirito Santo, della sua immensa e sempre nuova e sfidante grazia; che abbiamo il dovere di passare dall’implicito di una fede che è non è solo dogmatica, ma anche carismatica, all’esplicito di una missionarietà cristiana che interessi e comprometta tutti i discepoli di Cristo
I santi incarnano nella loro esperienza umana un particolare aspetto del mistero di Cristo e della Sua Chiesa. Per il santo Giuseppe Allamano questo aspetto particolare è la Missione, soprattutto quella cosiddetta ad gentes, cioè destinata a chi ancora non conosce Cristo e vive in condizioni in cui la possibilità di incontrarlo dipende in gran misura dalla presenza dei missionari e delle missionarie
La canonizzazione di colui che possiamo definire un vero e proprio “rivoluzionario della missionarietà”, per l’intuizione che l’annuncio del Vangelo doveva avvenire nel dialogo con le lingue e le culture di ciascun popolo, avviene anche grazie alla guarigione miracolosa di un indigeno, Sorino Yanomami, un non cristiano, che vive nel Roraima, vasta regione in cui il Vangelo è entrato soprattutto grazie alla congregazione della Consolata
Uniti intorno all’Eucarestia: così sono ritratti Manuel Ruiz e compagni martiri, meglio noti come “Martiri di Damasco”, otto frati francescani della Custodia di Terra Santa e tre laici maroniti, i fratelli Massabki, nell’arazzo che campeggia sulla facciata della basilica di san Pietro, oggi, giorno della loro canonizzazione.