Chiesa nel mondo

“Il Cuore di Cristo, che simboleggia il suo centro personale da cui sgorga il suo amore per noi, è il nucleo vivo del primo annuncio. Lì è l’origine della nostra fede, la sorgente che mantiene vive le convinzioni cristiane (Dilexit nos, 32)”. Queste parole contenute nella nuova Enciclica di Papa Francesco sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù sono la perfetta sintesi di tutto l’annuncio cristiano e rappresentano un programma da seguire per la Chiesa del nostro tempo.

“Ciò che questo documento esprime ci permette di scoprire che quanto è scritto nelle Encicliche sociali Laudato si’ e Fratelli tutti non è estraneo al nostro incontro con l’amore di Gesù Cristo, perché, abbeverandoci a questo amore, diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune”. Papa Francesco sintetizza così il sintetizza il “filo rosso” che lega la sua quarta enciclica a tutto il suo magistero. Un invito a "ritornare al cuore", in una società liquida e sconvolta dalle guerre

Chiaretto Yan, da Shanghai, professore del seminario nazionale di Pechino e autore di libri dedicati alla Chiesa cattolica in Cina, commenta per il Sir il rinnovo dell’Accordo Santa Sede-Cina: ha fornito – dice - “un quadro incentrato principalmente sulla nomina dei vescovi in Cina, una questione controversa che era stata un ostacolo nelle relazioni tra il governo cinese e la Santa Sede”. Questo quadro “potrebbe essere migliorato nel tempo” ma il fatto che si sia deciso di prorogarlo non più per due ma per quattro anni è segno che “è maturata una fiducia reciproca e il dialogo si prosegue stabilmente”.

Chi varca la soglia del monastero entra in un’aerea protetta, ben diversa da quel quotidiano che si lascia alle spalle. La monaca comprende e apprende, in quella splendida catena di trasmissione che germina dai monaci e dalle monache dei primi secoli di vita della Chiesa, il punto principale: Egli, l’Altissimo, nel Suo Amore Trinitario, è sempre presente e attende che lo si accolga adorandoLo. Non dice altro la vita monastica, non conosce proclami, opere costruttive, dice solo che Egli è presente alla storia e da Lui ogni vita trae la linfa.

“Dove è tuo fratello?” chiede Dio a Caino (Gen 4,9). “Dove sono i tuoi fratelli?” chiede Dio a me, a ognuno di noi. Le domande di Dio nella Scrittura sono sempre domande rivolte agli uomini e alle donne di ogni tempo. Oggi è il nostro tempo e questa domanda raggiunge noi, la nostra vita. Dove sono i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo momento?

Dal 25 settembre al 7 novembre è in corso una "missione" di Taizé in Ucraina. Da Kiev, a Poltava, Zaporizhzhia, Dnipro Odessa…sono tre i fratelli della comunità che stanno viaggiando per il Paese, andando incontro alle comunità e ai giovani. È fr. Matthew, priore della Comunità di Taizè, a spiegare al Sir i motivi che hanno spinto la Comunità ad intraprendere questa iniziativa: "La cosa che veniva chiesta più volte, è: non dimenticateci. Raccontate cosa avete visto e fate sapere quello che stiamo vivendo. Perché questa è la grande paura: essere abbandonati"

Due iniziative della diocesi di Lamezia Terme in vista del Giubileo: al via il terzo anno della scuola biblica diocesana, quest'anno nel solco della “Spes non confundit”, e tre incontri formativi aperti a chi vuole avvicinarsi all’impegno civile, culturale e politico. Ne abbiamo parlato con il vescovo, mons. Parisi

“L’apostola dello Spirito Santo” è stata profetessa di tempi nuovi. Il suo profetismo non si è certo esaurito; anzi, oggi, con la sua canonizzazione, ritrova attualità e slancio. La santa parla alla Chiesa di Francesco ricordando fortemente, come fece al tempo di Leone XIII, che non possiamo fare a meno dello Spirito Santo, della sua immensa e sempre nuova e sfidante grazia; che abbiamo il dovere di passare dall’implicito di una fede che è non è solo dogmatica, ma anche carismatica, all’esplicito di una missionarietà cristiana che interessi e comprometta tutti i discepoli di Cristo

I santi incarnano nella loro esperienza umana un particolare aspetto del mistero di Cristo e della Sua Chiesa. Per il santo Giuseppe Allamano questo aspetto particolare è la Missione, soprattutto quella cosiddetta ad gentes, cioè destinata a chi ancora non conosce Cristo e vive in condizioni in cui la possibilità di incontrarlo dipende in gran misura dalla presenza dei missionari e delle missionarie

La canonizzazione di colui che possiamo definire un vero e proprio “rivoluzionario della missionarietà”, per l’intuizione che l’annuncio del Vangelo doveva avvenire nel dialogo con le lingue e le culture di ciascun popolo, avviene anche grazie alla guarigione miracolosa di un indigeno, Sorino Yanomami, un non cristiano, che vive nel Roraima, vasta regione in cui il Vangelo è entrato soprattutto grazie alla congregazione della Consolata

Uniti intorno all’Eucarestia: così sono ritratti Manuel Ruiz e compagni martiri, meglio noti come “Martiri di Damasco”, otto frati francescani della Custodia di Terra Santa e tre laici maroniti, i fratelli Massabki, nell’arazzo che campeggia sulla facciata della basilica di san Pietro, oggi, giorno della loro canonizzazione.