La strada di Emmaus la percorriamo ogni giorno con le nostre lentezze e mancanze. Francesco ci invita a un cambio di passo.
Chiesa nel mondo
“Preghiamo insieme oggi per le persone che svolgono servizi funebri. È tanto doloroso, tanto triste quello che fanno, e sentono il dolore di questa pandemia così vicino. Preghiamo per loro”.
Il responsabile della cappellania di un ospedale toscano si racconta al Sir: “Accolgo i malati nella mia vita cercando di alleviarne solitudine e disperazione e aiutandoli a dare un senso alla loro sofferenza”. La paura c’è ma “bisogna saper rischiare. Gesù come si sarebbe comportato?”
“La pandemia non dovrebbe essere una scusa per far morire gli esseri umani nel mar Mediterraneo”: il monito arriva oggi dal segretario generale della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), Barrios Prieto, che invoca “un meccanismo di solidarietà concordato tra gli Stati membri dell’Ue”, per rispondere alle situazioni di emergenza dei migranti in mare.
Parlano i responsabili di due Fondazioni che accolgono nelle loro residenze anziani e disabili , in queste settimane al centro delle indagini della Procura di Milano. "Di fronte all'emergenza ci siamo trovati soli, con poche risorse e strumenti, tuttavia non ci siamo mai tirati indietro nel proteggere e curare i nostri ospiti". "Anche i nostri medici e infermieri sono eroi. Vorremmo si parlasse delle persone fragili che abbiamo salvato e continuiamo a salvare"
I nuovi dati dell’Osservatorio dell’Inps mostrano un incremento di nuove richieste. All’8 aprile sono 1,2 milioni le domande accolte. L’appello di Caritas Italiana: “Mettere in campo un intervento straordinario, fornire risposte all’intera società e coinvolgere tutte le realtà impegnate nella lotta alla povertà, incluso il terzo settore”
Un appello all’Unione europea perché in questi tempi difficili sappia mostrare “piena empatia e piena solidarietà” ai Paesi più colpiti dall’epidemia da coronavirus Covid-19. A lanciarlo è il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece, la Commissione degli episcopati dell’Unione europea, a poche ore dall’inizio del Consiglio europeo.
“Forse non abbiamo ancora capito la lezione che dovremmo apprendere dal Coronavirus: se continuiamo a pensare solo a noi, a vedere le cose solo secondo la nostra prospettiva e a prendere provvedimenti esclusivamente per la nostra sicurezza – ad esempio chiudere i porti ai migranti – non ne usciremo mai. La soluzione non è proteggere solo noi ma occuparci di tutti”: sono le parole di don Carmelo la Magra, parroco di Lampedusa, che descrive oggi al Sir la situazione nell’isola, anche rispetto ai recenti sbarchi in autonomia. L’ultimo di pochi giorni fa, con 32 migranti avvistati dalla guardia costiera in acque italiane e fatti sbarcare al Molo Favaloro. Siccome a Lampedusa non ci sono strutture per la quarantena e l’hotspot è già al completo con 116 persone, le persone “hanno dovuto trascorrere mezza giornata e poi una notte all’addiaccio e al freddo sul molo in attesa della nave ma non è certo la scelta migliore”, afferma il parroco.
Il 23 aprile, in occasione della festività di San Giorgio, patrono del movimento, 1350 Scout all’unisono rinnovano la Promessa Scout, riuniti virtualmente in un video.
“Cari fratelli e sorelle delle comunità musulmane, vorrei esprimervi il mio augurio e la mia vicinanza in questo mese di Ramadan, sacro alla fede islamica. In questo momento difficile, voi esprimete la sottomissione al Dio Onnipotente e Misericordioso attraverso questo tempo di digiuno e di preghiera”.
Mistero su tutto: sullo stato di salute del leader nordcoreano Kim Jong-un che non compare in pubblico dall’11 aprile e pare abbia subito un intervento cardiovascolare per problemi di obesità, il troppo fumo e l’eccesso di lavoro. Ma anche sulla lettera inviata al presidente Usa Donald Trump. Una cosa però è certa. La Chiesa cattolica sudcoreana ha proposto alla Corea del Nord di essere disponibile a collaborare per la lotta contro il Coronavirus.
“Ricordare il cinquantesimo della Giornata mondiale della Terra, in questi giorni della pandemia mondiale, che ha messo l’intero pianeta ‘a riposo’, deve farci riflettere su quanto abbiamo promesso e non mantenuto durante questo mezzo secolo”.
Le famiglie e i sacerdoti sono al centro delle intenzioni di preghiera dei lettori del Sir, pubblicate sulla pagina Facebook, in occasione del Rosario per l’Italia in tempo di coronavirus, organizzato dai media Cei: sarà recitato stasera, alle 21, nel santuario della Beata Vergine di San Luca di Bologna.
Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi alla Giornata mondiale della terra, a cinque anni dalla pubblicazione della Laudato si'. "Abbiamo peccato contro la terra", il mea culpa. "La terra non perdona. Se noi abbiamo deteriorato la terra, la risposta sarà molto brutta", il riferimento all'oggi. Serve "un piano condiviso per scongiurare le minacce contro la nostra casa comune". A partire da due "incontri importantissimi": la Cop 15 a Kunming la Cop26 a Glasgow
“In questo tempo c’è tanto silenzio. Si può anche sentire il silenzio. Che questo silenzio, che è un po’ nuovo nelle nostre abitudini, ci insegni ad ascoltare, ci faccia crescere nella capacità di ascolto. Preghiamo per questo”.