“Aperto per ferie. Progetto per l’estate ragazzi in tempo di pandemia”: è l’iniziativa messa in campo dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg) condiviso con le associazioni e le realtà della vita consacrata che siedono al tavolo del Forum Oratori Italiani (Foi) per rispondere a una delle questioni che emergeranno la prossima estate: “la gestione di bambini e ragazzi”.
Chiesa nel mondo
In queste settimane di lockdown la chiesa domestica “si è appropriata di gesti ordinari facendoli diventare extra-ordinari perché abitati dalla presenza del Signore”; l’auspicio è che alla ripresa delle messe le famiglie tornino in chiesa “da protagoniste”. L’importanza di liturgie familiari per “respirare con due polmoni”. Parla p. Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia
Un progetto articolato di collaborazione giornalistica con lo scopo di costruire una rete di quotidiani europei di ispirazione cristiana.
È morto ieri sera presso una clinica romana, dove era ricoverato in condizioni critiche per una malattia diagnosticata a fine gennaio, il Gran Maestro, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.
Il desiderio e insieme ad esso la possibilità di poter tornare presto a partecipare alle celebrazioni eucaristiche in chiesa è l’intenzione di preghiera più frequente tra quelle affidate dai lettori del Sir alla pagina Facebook, in occasione del Rosario per l’Italia in tempo di coronavirus, organizzato dai media Cei: sarà recitato stasera, alle 21, nel Santuario di Santa Maria della Grottella, a Copertino. A guidarlo sarà il vescovo dì Nardò-Gallipoli, mons. Fernando Filograna.
“La sola testimonianza cristiana, che fa tanto bene a tanta gente perché la segue, dà fastidio a coloro che hanno una mentalità mondana. La vivono come un rimprovero”.
Coronavirus Covid-19: il 29 aprile alle 21 il Rosario da Copertino su Tv2000 e in diretta social Cei
Tv2000, InBlu Radio, Avvenire, Sir, Federazione dei settimanali cattolici e Corallo, d’intesa con la Segreteria generale della Cei, invitano i fedeli, le famiglie e le comunità religiose a ritrovarsi domani, alle 21, per recitare insieme il Rosario che verrà trasmesso da Tv2000 (canale 28 e 157 Sky), InBlu Radio e in diretta Facebook sulla pagina ufficiale della Cei.
La Chiesa italiana non ha alcuna volontà “di strappare col governo, né di fare fughe in avanti. L’intenzione è quella di andare avanti col dialogo costruttivo”.
Papa Francesco istituisce la Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I con Rescriptum dello scorso 17 febbraio, diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Alla guida della Fondazione il Pontefice nomina il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.
"La Chiesa si rimetta in cammino al fianco della gente e in particolare dei più poveri. C’è una ricerca di fede profonda, sganciata dal ritualismo sacramentario, di impegno in una comunità che viva i valori del vangelo in modo credibile in un contesto sempre più dominato dall’economia e dalla tecnologia". Parla don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione (Fsc) dell'Università Pontificia Salesiana
Abbiamo preso atto con preoccupazione della proroga del “no” del Governo alla ripresa delle liturgie nelle chiese con la partecipazione dei fedeli.
“La durezza delle misure che si sono dovute adottare per fronteggiare l’emergenza sanitaria – unita al laicismo e alla secolarizzazione nelle nostre società – ha condotto in non pochi casi a mettere in dubbio il servizio della Chiesa come essenziale e a non rispettare la libertà di religione e di culto, accantonando o dimenticando il ruolo chiave della religione nelle società europee”.
Don Gaetano Compri, missionario salesiano, allievo del Venerabile Cimatti, racconta i suoi anni di missione in Giappone: “Ho imparato da don Cimatti che per evangelizzare il Giappone occorre amarlo, viverlo e capirlo”. Dalla sua esperienza, anche una chiave di lettura sul coronavirus: "un tempo per riflettere e tornare a Dio"
“I Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”.
Gli studi ci hanno mostrato varie risposte dei fedeli, che si basano sulle diverse modalità in cui si esprime la loro fede.