All’inizio dell’epidemia di coronavirus Covid-19, il Policlinico Gemelli di Roma ha dovuto gestire immediatamente circa 550 pazienti Covid o sospetti, convertendo dei reparti per gestire i casi da tenere tutti in isolamento. Come Sir abbiamo incontrato le diverse figure che operano nell’ospedale romano, particolarmente specializzate per affrontare un virus con il quale si sta cercando di imparare a convivere, ma che non smette di creare apprensione. Il direttore sanitario Andrea Cambieri, il coordinatore del Columbus Covid 2 Dott. Gennaro De Pascale, la caposala di rianimazione Covid Serena Lochi, l'infermiera del Columbus Covid 2 Vanessa Cinelli, il cappellano del personale don Nunzio Currao e padre Loreto Fioravanti, cappellano dei malati
Chiesa nel mondo
“La nostra gente ha sete di libertà, ha sete di salute, ha sete di futuro”. Mons. Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, commenta così la scelta della Chiesa italiana di celebrare, il 1° maggio prossimo, l’atto di affidamento a Maria di tutto il popolo italiano nel Santuario di Caravaggio, in diocesi di Cremona e in provincia di Bergamo, e dunque nel pieno epicentro della pandemia di Coronavirus con la quale l’Italia, insieme al resto del mondo, fa i conti ormai da due mesi.
A causa dell’attuale situazione sanitaria e delle sue conseguenze sullo spostamento e l’aggregazione di giovani e famiglie, Papa Francesco, insieme al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha ritenuto di posporre di un anno il prossimo Incontro mondiale delle famiglie, in programma a Roma nel giugno del 2021, e la prossima Giornata mondiale della gioventù, in programma a Lisbona nell’agosto del 2022, rispettivamente a giugno 2022 e ad agosto 2023.
Continua l’opera di sostegno della Conferenza episcopale italiana alle strutture ospedaliere, molte delle quali stanno radicalmente modificando la propria organizzazione interna per rispondere all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.
Usiamo misericordia verso chi è più debole, esorta Francesco: “ricostruiremo un mondo nuovo”.
“La misericordia non abbandona chi rimane indietro. Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro”.
La festa fu istituita da Giovanni Paolo II nel 1992 che la fissò una settimana dopo la Pasqua. Le visioni di suor Faustyna Kowalska. La fede popolare che anima la chiesa posta in un quartiere alla periferia di Cracovia. Il rettore don Zbigniew Bielas e il card. Stanisław Dziwisz spiegano al Sir il significato della giornata di domenica 19 aprile
“L’eccezionale mobilitazione di migliaia di persone che, gratuitamente e a volte mettendo in pericolo la propria salute e la propria vita, corrono in aiuto ai bisognosi in questo tempo difficile” è per il card. Stanislaw Dziwisz, già arcivescovo di Cracovia e segretario particolare di Giovanni Paolo II, “un segno di speranza oggi particolarmente importante”.
“Un momento forte di incontro”.
“Il senso della missione della Chiesa è quello di essere segno e strumento della misericordia del Padre: di non scandalizzarsi mai per le debolezze, le fragilità, gli sbandamenti umani, ma di chinarsi su queste ferite del cuore con comprensione, pazienza e tenerezza, per aiutare a ritrovare fiducia e speranza, sempre”.
“Ieri ho ricevuto una lettera di una suora, che lavora come traduttrice nella lingua dei segni per i sordomuti, e mi raccontava il lavoro tanto difficile che hanno gli operatori sanitari, gli infermieri, i medici, con i malati disabili che hanno preso il Covid-19. Preghiamo per loro che sono sempre al servizio di queste persone con diverse abilità, ma non hanno le abilità che abbiamo noi”.
Una lettura spirituale e biblica dell’emergenza in atto e delle domande che essa porta con sé, con uno sguardo al post-coronavirus: è stato questo il filo conduttore della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente della Cei, che si è riunito giovedì 16 aprile, in videoconferenza, sotto la guida del presidente, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.
“Vorrei che oggi pregassimo per le donne che sono in attesa, le donne incinte che diventeranno mamme e sono inquiete, si preoccupano. Una domanda: ‘In quale mondo vivrà mio figlio?’. Preghiamo per loro, perché il Signore dia loro il coraggio di portare avanti questi figli con la fiducia che sarà certamente un mondo diverso, ma sempre sarà un mondo che il Signore amerà tanto”.
“Offrire un riferimento comune su questioni e sfide vitali nel mondo di oggi, in modo coerente alla visione cristiana ortodossa”. Questo lo “scopo” del documento “Per la vita del mondo. Verso un ethos sociale della Chiesa Ortodossa” che è stato pubblicato oggi dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. È la prima volta che il mondo ortodosso prende una simile iniziativa. Il Patriarca Bartolomeo: “Frutto di un lavoro teologico collettivo” portato avanti con “saggezza e prudenza”
“Quest’anno, ventesimo anniversario della canonizzazione di Suor Faustina Kowalska e dell’istituzione della Domenica della Divina Misericordia, nel giorno della festa, domenica prossima 19 aprile, il Santo Padre Francesco presiederà la Santa Messa nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, luogo di particolare devozione alla Divina Misericordia”.