Da Baghdad a Bari. La parrocchia di Sant'Antonio da Padova si prepara ad accogliere il card. Sako. Il parroco, padre Vito Di Pinto, parla dell'impegno dei francescano per i poveri. Destinatari: migranti, senza tetto, ma anche mamme con bambini piccoli e famiglie in difficoltà. L'auspicio per un Mediterraneo senza frontiere: imparare a conoscere la "geografia umana" delle persone, per guardarsi negli occhi e costruire insieme un futuro di pace
Chiesa nel mondo
Viaggio nel quartiere Libertà di Bari dove sorge l’opera salesiana “Redentore”: 20mila metri quadrati di campi sportivi, oratori, centri diurni, scuole professionali. Ma anche percorsi alla legalità e alla giustizia contro ogni forma di criminalità, soprattutto mafiosa. Cuore pulsante di questa attività è la Parrocchia del Redentore che accoglierà il cardinale Cristóbal López Romero, uno dei delegati all’Incontro sul Mediterraneo. Don Francesco Preite, “c'è sempre una speranza nei giovani altrimenti non avrebbe senso tutto quello che facciamo qui”
Primo confronto tra i vescovi sul tema della trasmissione della fede alle nuove generazioni. La relazione di Pina Di Simone e la prima conferenza stampa al Castello Svevo
Un invito a “parrocchie, comunità religiose, monasteri e santuari di tutta l’Europa affinché, esprimendo il Vangelo in modo concreto”, accolgano “ciascuno almeno una famiglia di rifugiati”.
“Il mio pensiero va alle vittime, ai loro amici, ai familiari e alle nazioni da cui provengono. Mi unisco nella preghiera al lutto grandissimo”.
Il card. Bassetti ha aperto l'incontro di Bari esortando a declinare a 360 gradi la parola "pace" e indicando nel "metodo sinodale" e nel concetto di "cittadinanza" la chiave per affrontare insieme le sfide della globalizzazione. Mons. Raspanti: "Non possiamo limitarci alla denuncia". I saluti del sindaco e del presidente della Regione. Domani il primo giorno del confronto tra i 58 vescovi delegati provenienti da 20 Paesi
“Dobbiamo essere una Chiesa profetica, con proposte”. Così il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), in occasione dell’Incontro sul Mediterraneo, promosso dalla Cei a Bari (19-23 febbraio). “Sono d’accordo con il Papa: abbiamo parlato tanto. Ora dobbiamo fare proposte”. E poi l'annuncio: "Il card. Michael Czerny, il card. Konrad Krajewski e io abbiamo inviato una lettera a tutte le Conferenze episcopali d’Europa per parlare di questo problema dei rifugiati. La lettera sarà pubblicata anche sulla pagina della Comece. Abbiamo fatto abbastanza con le parole: ora dobbiamo agire"
Dopo una storia di dominazioni straniere, un regime comunista più inumano di quello russo e cinese, l'Albania oggi è un Paese che non vuole restare ancorato alla sua memoria ma che vuole guardare avanti. "Abbiamo ricostruito quasi tutto quello che era stato distrutto dal comunismo. L’Albania oggi è un modello di convivenza interreligiosa. Questo è il messaggio che porteremo all'incontro di Bari", dice mons. George Anthony Frendo, arcivescovo metropolita di Tirana-Durazzo e presidente della Conferenza episcopale albanese
Alla guida della piccola Chiesa cattolica in Tunisia dal 2013, mons. Ilario Antoniazzi, arcivescovo di Tunisi, è tra i vescovi dei 20 Paesi che partecipano all'incontro “Mediterraneo frontiera di pace” che la Cei promuove a Bari (19-23 febbraio)
“Il mite è colui che ‘eredita’ il più sublime dei territori. Non è un codardo, un ‘fiacco’ che si trova una morale di ripiego per restare fuori dai problemi. Tutt’altro! È una persona che ha ricevuto un’eredità e non la vuole disperdere”.
Card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee): “Si può diventare insensibili alla sofferenza altrui, si può banalizzare il male, voltarsi dall’altra parte nel vedere centinaia di profughi nei viaggi della disperazione, nella speranza di un futuro onesto e migliore, di una terra di pace e di convivenza serena e operosa. Il Vangelo è chiaro e non può essere cambiato secondo le mode o le convenienze: chi specula, per qualunque motivo, sulla miseria e la paura altrui perde la propria umanità. L’Europa deve individuare una vera politica per il fenomeno migratorio, senza ipocrisie e interessi nascosti: ogni uomo ha dignità in sé, non può essere considerato perché ‘conveniente’ per qualcosa”
Al via domani a Bari l'incontro dei vescovi del Mediterraneo promosso dalla Cei. Tra i partecipanti anche il vicario apostolico di Tripoli (Libia), mons. George Bugeja. In una intervista al Sir il vescovo fa il punto della situazione nel Paese nordafricano segnato da una guerra civile e parla del ruolo e dell'impegno della piccola Chiesa cattolica locale che definisce significativamente "presente e non nascosta"
Giovedì 20 febbraio, alle ore 11.30 presso la Sala Stampa della Santa Sede (Via della Conciliazione 54), si terrà un “Meeting Point” con i giornalisti per presentare l’apertura degli Archivi della Santa Sede per il pontificato di Pio XII (1939-1958), che avverrà lunedì 2 marzo.
“Integrare nei curriculum di formazione per i sacerdoti candidati al servizio diplomatico della Santa Sede un anno di impegno missionario presso una diocesi delle Chiese particolari, al fine di formarli allo zelo apostolico per andare nei territori di confine, al di fuori della propria diocesi di origine”.
L'incontro di Bari vuole essere "una presa di coscienza della crisi che interessa questa area e della risposta che come comunità cristiane e Chiese siamo chiamati a dare nel rispetto delle regole": alla vigilia di “Mediterraneo, frontiera di pace” a parlare è il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che auspica una "grande primavera del Mediterraneo". A dare la direzione è il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” di Abu Dhabi