Chiesa nel mondo

È stato firmato ieri pomeriggio un nuovo protocollo d’intesa tra il Viminale e la Conferenza episcopale italiana, volto ad assicurare l’accoglienza di quanti – fra i 182 migranti sbarcati ieri a Messina dalla nave Ocean Viking – non saranno ridistribuiti tra Francia, Germania, Portogallo, Irlanda e Lussemburgo.

Viaggio della Fisc in Armenia per raccontare i progetti sostenuti grazie ai fondi dell’8xmille. Matteo Calabresi: “Certo. Si può sempre fare di più. Per la carità i bisogni sono infiniti. Però quello che si fa, è un segno importante. Gli interventi della chiesa italiana sono tra i più importanti al mondo. Sono 10 anni che faccio questo lavoro. Ho visitato tantissimi progetti in tantissimi paesi e vedo che gli italiani con la chiesa italiana sono presenti nei punti più poveri del mondo. Dal Madagascar al Brasile”. È “una presenza costante e importantissima perché cambia e migliora la vita di tante persone”

Parla fra Francesco Dileo, rettore del santuario di Santa Maria delle Grazie e della chiesa di San Pio da Pietrelcina, nel giorno della memoria liturgica del santo: “Gli uomini, anche i peccatori, se non chiudono ostinatamente il loro cuore alla grazia divina, hanno in sé un germe che li porta ad essere attratti dai santi, per essere aiutati dalla loro intercessione e dal loro esempio a rinsaldare il rapporto d’amore con Dio”

Alla vigilia della sentenza della Consulta, il vicepresidente della Cei, mons. Mario Meini, torna ad esprimere - dopo il card. Bassetti e il Papa - la preoccupazione della Chiesa italiana "per la possibilità di ammettere il suicidio assistito". Nei confronti del nuovo Governo, fa notare il vescovo di Fiesole, "le attese della gente sono alte", sere "stabilità politica fondata su maggioranze chiare e su programmi solidi e condivisi". Al centro del Cep, gli Orientamenti pastorali del prossimo quinquennio. Parola d'ordine: "missionarietà". Il Sinodo per l'Amazzonia e la prossima Settimana sociale per "un nuovo equilibrio tra ambiente e lavoro". Migrazioni e nullità matrimoniale tra gli altri temi

"Il Duomo è la ferita aperta della città”. Così il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita de L’Aquila, descrive la ricostruzione post-sisma. Dieci anni dopo il terremoto del 6 aprile 2009 che devastò il capoluogo abruzzese, la cattedrale metropolitana dei Santi Massimo e Giorgio è un cantiere fermo. Sono oltre 240 le chiese che attendono di essere ricostruite

Viaggio tra i progetti in Armenia sostenuti dall'8xmille della Chiesa italiana. A Gyumri un centro diurno di cura per gli anziani e ad Ashotsk un Ospedale gestito da un padre camilliano italiano. Una regione distrutta dal terremoto che ancora oggi fa i conti con la caduta dell'Unione Sovietica. La Chiesa cattolica qui è un "segno" di amore donato a tutti e in modo disinteressato

Periferie, migrazioni, sfruttamento delle risorse naturali, cambiamenti sociali e vulnerabilità familiare, corruzione, tutela dell’ambiente. Questi i temi al centro del prossimo Sinodo per la Regione Panamazzonica. Anche la cronaca recente conferma che “i problemi dell’Amazzonia sono i problemi del pianeta, riguardano tutti e non riguardano solo una terra o una cultura”, come sottolinea Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose

“Di fronte a qualsiasi cambiamento della medicina e della società da voi identificato, è importante che il medico non perda di vista la singolarità di ogni malato, con la sua dignità e la sua fragilità. Un uomo o una donna da accompagnare con coscienza, con intelligenza e cuore, specialmente nelle situazioni più gravi”.

Viaggio nella periferia di Yerevan, al confine con la Turchia, alla conoscenza di due progetti finanziati anche con l’8xmille donato dai contribuenti italiani alla Chiesa cattolica. "Non avete idea del bene che l'Italia fa per noi", confida il vescovo Minassian ad un gruppo di giornalisti italiani della Federazione dei settimanali cattolici (Fisc): "Quei soldi danno una speranza di vita a coloro che più ne hanno bisogno. Per voi è una cifra. Per noi, una vita"

Quello del 21 settembre ad Albano sarà un “incontro familiare” secondo mons. Semeraro, pronto a dire pubblicamente a papa Francesco due cose in particolare: la prima è che la sua diocesi sta prendendo sul serio e sta attuando quanto riportato nella Evangelii Gaudium; l’altra è che “la stampella che li fa camminare” è quella periferia di cui lui parla, cioè una prospettiva, non un luogo geografico ma un modo di leggere la realtà, vedere le cose da parte di chi è più debole, più povero