La vita di un sacerdote che ha seguito fino in fondo la sua coscienza e che con tenacia ha sognato e dato vita al progetto di una casa per i bambini senza famiglia.
Storie
Lisa Borzani. Nata a Este nel 1979, dal 2017 vive in Valle d’Aosta con il marito Paolo. È campionessa di trail running, corsa in ambiente naturale, e per due edizioni ha vinto il “Tor des Géants”: 330 chilometri percorsi in più giorni. Ora si dedica anche a formare i giovani
Fossò. 55 anni fa veniva distrutto il palazzo Contarini Muneratti, che nel 1500 fu anche una delle sedi del Vescovado di Padova. Per ricordare la distruzione dell’antico palazzo Contarini Muneratti di Fossò, avvenuta esattamente 55 anni fa, l’associazione culturale Il Cornio ha promosso una giornata di memoria sabato 4 giugno con l’inaugurazione, nel luogo dove sorgeva, di una bacheca a carattere storico-turistico che racconta le vicende della secolare dimora: sicuramente tra i primi esempi di villa veneta costruiti nell’entroterra veneziano.
La scuola mobile esordiva a Este il 24 maggio 1922: erano banchetti che gli alunni mettevano in spalla per fare lezione all’aperto, respirare aria buona, mantenere le distanze sanitarie necessarie e contrastare la tubercolosi
Antonio Gabana. Nel 1944, a 16 anni, scelse di lasciare la famiglia e diventare partigiano. Morì l’anno seguente, mentre liberava la strada da alcuni ordigni inesplosi. È sepolto a Villanova
Michele Agostinetto, 44 anni di Valdobbiadene, nell’estate 2020, in piena pandemia, ha iniziato a star male, scoprendo successivamente di avere la sclerosi multipla. Nell’aprile 2021 ha lanciato le stampelle e si è ripreso la vita. «Per poter camminare dobbiamo prima alzarci» si è detto. E così è stato: il 1° maggio è partito in un’avventura lunga 2 mila chilometri e 87 tappe, dal Veneto a Santa Maria di Leuca, in Puglia, regione “materna”.
Ma cosa sappiamo più sui pastori? Sui pochi che si aggirano ancora nelle nostre spoglie campagne, in quei periodi di transumanza come questi, prima di vederli fagocitare dai prati alpini? Poco, quasi niente, perché la memoria del tempo pastorale l’abbiamo cancellata nel giro di una generazione.
I colli Euganei sono un ambiente favorevole per uno dei rapaci più veloci al mondo. Sono sei le coppie che stanno nidificando in questi mesi. A Rocca Pendice non ci si arrampica per non spaventare i cuccioli appena venuti alla luce: serve calma perché imparino a volare
Campionato di Seconda categoria, girone L, tutte squadre padovane, tranne i vicentini del Grumolo. Lì davanti in classifica un “testa a testa” tra Real Tremignon, 57 punti, e l’Usma Caselle a quota 56, col Real Terme che magari ancora un po’ poteva sperarci, ma la sconfitta in casa col Pernumia, giusto il 1° maggio scorso, ha chiuso matematicamente il discorso pure per loro. In fondo alla classifica c’è invece il San Giuseppe Abano e in effetti più in fondo di così proprio non si può, dato che i punti in classifica sono zero. Sì, zero: su 24 partite fin qui giocate ne hanno perse appunto 24. Solo cinque i gol fatti e 79 quelli subiti.
Matteo Bordignon è il medico ricercatore padovano che con il suo gruppo di studio è riuscito a sviluppare una tecnologia in grado di bloccare la proteina Mia, principale causa della malattia che disperde i melanociti provocando la pelle a macchie prive di colore
Le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno deciso di aprire le porte di alcune strutture a sostegno della popolazione ucraina, tra cui la casa accanto alla scuola dell’infanzia di Battaglia Terme
Lasciare il lavoro di geometra per inseguire un sogno che rimanda ad antiche radici familiari e odora di montagna, ospitalità, cibo semplice, cavalli, vento e pecore di razza antica.
«Giocavo a calcio in oratorio, difensore centrale, di testa me la cavavo. Recoaro, sono di là, era luglio 1992, m’ero appena diplomato, con quell’idea fissa di fare l’elettricista, io che già da bambino me ne andavo in giro per casa con un cacciavite in mano. Il diploma a giugno, nemmeno un mese e già avevo trovato il lavoro ed ecco che vengo a sapere che a Recoaro non fanno più la squadra, chiuso col calcio e un collega mi butta lì “perché poi non provi a fare l’arbitro? Almeno così continui a stare in campo, con la responsabilità che hai”. È stata proprio quella parola – responsabilità – che mi è rimasta dentro, mi ha fatto pensare e decidere. Lì a casa ne parlo così a mio padre, un corso arbitri lo tenevano a Vicenza e lui: “ma perché così lontano, una sezione dell’Aia c’è pure a Schio, più comodo no?” Dunque responsabilità, quel prendere decisioni da solo, mi ha colpito questo, lì sul campo».
Non si vedono ponti, isole o gondole all’orizzonte nella contrada di Camisano Vicentino, dove si produce il vetro come a Venezia. Un luogo in aperta campagna lontano da occhi indiscreti, che serve al maestro artigiano per dare il meglio di sé. Una minuscola Murano in terra ferma, racchiusa dentro un laboratorio atelier, aperto al mondo.
La ludoteca comunale Ambarabà da trent’anni promuove il valore educativo del gioco che incoraggia anche la relazione tra grandi e piccoli. Il luogo dove sorge custodisce un pezzo importante di storia cittadina: la Camillo Aita fu una delle prime scuole all’aperto d’Italia