L’idrovora di Santa Margherita di Codevigo. Qui dove la palude fece spazio a una terra fertile
L’idrovora di Santa Margherita di Codevigo In principio furono i romani, poi la Repubblica di Venezia e nel 1922, un secolo fa, un convegno a San Donà di Piave gettò le basi per la bonifica moderna nazionale. E l’impianto a sud di Padova è tuttora un punto di eccellenza
![L’idrovora di Santa Margherita di Codevigo. Qui dove la palude fece spazio a una terra fertile L’idrovora di Santa Margherita di Codevigo. Qui dove la palude fece spazio a una terra fertile](/var/difesapopolo/storage/images/media/openmagazine/il-giornale-della-settimana/articoli-in-arrivo/l-idrovora-di-santa-margherita-di-codevigo.-qui-dove-la-palude-fece-spazio-a-una-terra-fertile/5059960-1-ita-IT/L-idrovora-di-Santa-Margherita-di-Codevigo.-Qui-dove-la-palude-fece-spazio-a-una-terra-fertile_articleimage.jpg)
«L’impianto idrovoro di Santa Margherita di Codevigo, un museo vivo». È la definizione che Paolo Ferraresso, presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione, dà del prezioso manufatto, che si trova nel Piovese e che ancora oggi contribuisce alla salvaguardia idraulica di un’ampia fascia di territorio a sud di Padova. D’altra parte la trasformazione di ampie zone paludose in fertili terreni coltivabili è sempre stata una grande sfida per la bonifica dell’entroterra veneziano e veneto. Le centuriazioni romane, le...