Idee

L'analisi di Laura Baccaro, presidente dell'associazione "Psicologo di strada" di Padova. “Mentre in passato si rivolgevano a noi quasi esclusivamente persone senza dimora o in condizione di povertà importante, ora si è ampliato lo spettro delle persone che sentono di non farcela più da sole”. In calo i casi di stalking

Posizioni diverse in economia sono emerse fra i due partiti al Governo, con i ministri tecnici spesso smentiti. Un clima ansiogeno che non è stato favorevole alla crescita. Gran parte degli stessi indicatori nel 2019 sono deboli e fermandoci al piccolo osservatorio prescelto l’indice di fiducia dei consumatori a febbraio era a 112,4 punti e quello delle imprese a 98,3 punti (ai minimi dal 2015). Se si guarda la Borsa mantiene i 20.500 punti e lo spread rimane a 254 punti. Non ai massimi ma sempre troppo alto e costoso

Nel primo giorno in cui è possibile presentare domanda per il sussidio ai Caf, alle Poste o direttamente online per chi è già in possesso dello Spid, la Cei ricorda che "ricerche internazionali confermano che misure di sostegno al reddito non hanno successo se l'ammontare è vicino al reddito che sarebbe percepito lavorando. La misura quindi scoraggia il reinserimento delle persone disoccupate nel mercato del lavoro". A parlare a Palazzo Montecitorio sono stati don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, e Sergio Gatti, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani

"Il rapporto tra democrazia e liberalismo è stato tradizionalmente problematico. Abbiamo vissuto tutto il Novecento con una grande guerra civile all’interno dell’Occidente su cosa significasse democrazia. È solo da pochi anni che utilizziamo la parola democrazia al singolare, come se non potesse essere che quella liberale". Parla Alessandro Colombo, docente di Relazioni internazionali all'Università degli Studi di Milano e direttore del Programma "Relazioni transatlantiche" all'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi). E ancora: "L’Ue è in crisi perché ha mancato una serie di occasioni ed è caduta vittima della peggiore trappola per la politica: l’autoindulgenza"

l tradizionale “modello veneto” si rispecchia anche nei vecchi casolini oggi alla guida di imperi commerciali. Lavoro a testa bassa, famiglia come sostegno, radici nel territorio. È il denominatore comune di quelli che sono diventati retailer e che in realtà sono ancora l’anello forte fra chi produce e chi acquista. Storie spesso a forte impronta provinciale, ma capaci di alcuni casi di allargarsi anche oltre l’orizzonte veneto.

Nel 2017 sono appena 449mila i nuovi nati, 9mila in meno rispetto all’anno precedente, con una perdita complessiva di popolazione di oltre 90mila unità. La demografia italiana rimane “sdraiata sul fondo”, come un sottomarino che sembra aver perso la spinta per ritornare a emergere – oltre alle scarse nascite, anche l’immigrazione è modesta – restando appoggiato sul fondale: è la significativa immagine che hanno usato nei giorni scorsi gli esperti di “Neodemos”, una rivista online di osservazione e analisi dei fenomeni sociali, economici e politici a partire dai cambiamenti demografici. Parla Alessandro Rosina, docente di Demografia all’Università Cattolica di Milano

Tocca innanzitutto a noi, ai cittadini, rilanciare il progetto europeo, riscoprendo le ragioni del nostro stare insieme: quelle storiche, che sono ragioni di pace, di affermazione dei diritti, di arricchimento culturale, e non solo di benessere economico, e quelle che derivano dalle tante nuove sfide che abbiamo davanti. Tocca a noi credere fino in fondo all’importanza di continuare a camminare insieme per affrontare i nuovi tornanti che la storia ci pone davanti. Senza arretrare, senza rinunciare a fare del nostro continente uno spazio di promozione dei diritti, della libertà, della giustizia sociale. Non solo per noi, ma anche per gli altri continenti, a partire da quelli che si affacciano sul Mediterraneo

Il segretario generale della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) analizza la situazione politica, mette in guardia dai nazionalismi esasperati, invita i cittadini a essere protagonisti della vita democratica. "Come in ogni famiglia anche nell’Ue ci sono tensioni. Ma siamo sulla stessa barca. L'Unione - che è un progetto di pace - offre la possibilità di assumere decisioni condivise per il bene di tutti"