Idee

Essere responsabili di quanto si fa dentro e fuori la Rete significa assumersi le conseguenze degli spazi in cui viviamo e diventarne parte, cittadini e cittadine. Mettersi in gioco impegna, ma ritrovare la potenza evocativa della parola ci fa riscoprire la relazione dei volti e il significato dei vissuti e delle azioni. Sia che siamo adulti, sia che siamo ragazzi, bambini. Provare per credere, giorno dopo giorno. Pole pole, come dice un detto africano… piano piano, a piccoli passi

L’ebbrezza della velocità, in macchina come nella vita, presenta rischi pesanti. Si può arrivare a pensare che tutti i contenuti siano uguali, che tra rappresentazione e realtà non corra chissà quale distinzione, che le proprie credenze contino più dei fatti e che, comunque, ci si possa sottrarre a tutto ciò che è dissonante.

Compiti sì o compiti no? Un dibattito che periodicamente si riaccende soprattutto in prossimità di feste, ponti, vacanze. Cosa dicono gli esperti in merito? Sono utili o creano solo malumore rischiando di ottenere un effetto contrario? Eliminarli in toto oppure prevederli? E se assegnati, come devono essere e quanto tempo devono occupare? 

Due mesi di tentativi senza esito. Una legislatura che pare morta ancor prima di cominciare. Mesi difficili all’orizzonte. L’Italia aspetta soluzioni e si interroga sulle prossime tappe: accordo in extremis tra 5 Stelle e Lega o un "governo neutrale" che rischia di non ottenere la fiducia? Uno scenario difficilissimo, in cui tornano alla memoria le parole del card. Bassetti e il suo invito a "pacificare" il Paese e ad "abitare questo tempo con occhi sapienti e nuovi propositi di ricostruzione".

Si calcola che un quarto degli investimenti globali effettuati in forma collettiva (fondi di investimento e altro) abbia una qualche attenzione sociale. Mettendo in conto anche qualche opportunismo e qualche moda, il cambio di attenzione verso la destinazione del denaro si registra in diverse parti del mondo. Un rating che nasce da esperti indiscussi, e che ha alle spalle l'autorità morale della Chiesa, trascina altri grandi investitori (fondi pensione, assicurazioni, grandi enti, Stati) verso sensibilità nuove e buone pratiche

Cinque cose da sapere sull'intercomunione e i matrimoni misti. Le abbiamo chiesto don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo, dopo la discussione che è emersa tra i vescovi tedeschi sulla partecipazione comune all’Eucaristia.

Maria è Madre della Chiesa perché si è lasciata trasfigurare dall’Amore che le chiedeva tutta se stessa, perché venisse riversato su tutta l’umanità e fosse presente in ogni guerra, in ogni dissidio, in ogni migrazione, in ogni calamità e in ogni dolore umano, come Madre di una vita che guarda al Risorto e alla Luce che, da quella tomba, ha inondato il creato trasfigurando la stessa morte in vita eterna.

Dalle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia viene una ulteriore conferma del trend delle politiche: tra Lega e Forza Italia, almeno al nord, non pare esserci più partita. Ma quale sarà la fisionomia futura di un centrodestra egemonizzato da Salvini?

Il dovere di custodire la vita, il ricordare che ogni essere umano è portatore di dignità e che nessuno è padrone della vita, solo Dio, il ripensare le leggi alla luce della fondamentale distinzione tra "terapia" e "cura": sono alcuni tasselli del "testamento spirituale" lasciato dal piccolo Alfie Evans al termine della sua breve, ma combattiva, esistenza.

La teoria del bioeticista Sandro Spinsanti sulla "bella morte": morire in braccio alle Grazie per raggiungere la pienezza della propria esistenza umana. Mercoledì 8 maggio Spinsanti ne parlerà a Segnavie a Padova.

Come ci stiamo attivando perché siano protagonisti della nostra storia nel rispetto delle relazioni intergenerazionali? Dove siamo noi cristiani oggi, per costruire con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, al di là della diversità e nel rispetto reciproco, un mondo di giustizia e di pace, rispettoso di ogni persona e del creato? Il vuoto lasciato nella società dai cristiani oggi ci interpella...

Quest’anno l’appuntamento con la veglia diocesana per il lavoro si celebrerà in un’azienda, per affermare la sacralità dei luoghi dove realizziamo e consumiamo la nostra vita, dove si intreccia la collaborazione del nostro agire e si compie il nostro sacrificio quotidiano, dove scende la benedizione del nostro sudore e sale come offerta il frutto del nostro lavoro, dove serviamo e arricchiamo l’umanità.