Idee

È dal silenzio di chi ha un orecchio teso al Verbo che nasce la parola giusta e misurata. Chi non sa ascoltare non è capace nemmeno di parlare, come è evidente nel caso dei sordo-muti. Il silenzio è un cammino verso un’umanità più piena. Un uomo dallo stile silenzioso mostra tutta la grandezza della sua personalità

La risurrezione di Cristo è il cuore e la speranza di tutto il messaggio cristiano. Per questo la celebrazione della Pasqua è la massima celebrazione del culto cristiano. “La preminenza di cui gode la domenica nella settimana, la gode la Pasqua nell’anno liturgico”, quindi la Pasqua di risurrezione è la madre, la radice, la prima di tutte le domeniche. In particolare la Veglia pasquale non è semplicemente una Messa come le altre, ma una Veglia che si articola in diversi momenti che trovano il loro apice nella celebrazione dell’Eucaristia. Tutta la Veglia (lucernario, abbondante liturgia della Parola, liturgia battesimale e liturgia eucaristica) è strutturata in funzione dell’esperienza del Battesimo, sacramento dell’inserimento nella Pasqua del Signore (sepolti insieme con Cristo nella morte, risorti con lui alla vita immortale); ma anche quando non vi fossero battesimi, questa “notte di veglia in onore del Signore” intende portare comunque ogni cristiano alla radice della propria fede per ribadire con rinnovato vigore la scelta fondamentale di Cristo e del suo Vangelo

"La legge delega sull'Assegno unico familiare, approdata oggi in Senato per il voto finale, è una legge largamente condivisibile e auspichiamo, in un paese dove la denatalità è una vera emergenza...

Nuovo incontro de “Il grande trasloco”, romanzo-evento on line di Terre di mezzo e Fa' la cosa giusta!. Ospiti: Roberto Sensi, responsabile programma povertà alimentare di ActionAid Italia, e Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana

La parola lascia il campo alla sua assenza. Non esprimersi significa aprire il dialogo profondo con se stessi. A un anno di distanza dal primo lockdown mi chiedo ancora se valga la pena riempire le nostre giornate di parole vuote

Il popolo oscilla nei suoi umori, rinnega chi ha acclamato il giorno prima. Non muoverà un dito per colui che avevano intravisto come un liberatore. La sua fine doveva avvenire come prescritto, in immolazione su di una spellata collina. L’occupazione straniera sta ai nostri giorni come l’epidemia: restringe spazi, limita le celebrazioni sotto la pressione delle emergenze sanitarie. Contro di essa non vale l’insurrezione, occorre invece isolare l’invasore. Gli vanno sottratti i suoi spazi di manovra, di penetrazione. La cacciata dei mercanti dal tempio corrisponde alla chiusura dei molti esercizi commerciali e produttivi, perché il tempio è il corpo sociale da difendere. È un’altra Pasqua di provvisorio esilio. "Quest’anno servi, l’anno venturo figli dì libertà"

L'Europa, come il resto del mondo, sta affrontando le conseguenze della diffusione del Covid-19: la sfida urgente è la campagna vaccinale che fatica a decollare. Di fronte alla crisi pandemica tutti si sono ritrovati più deboli: Stati grandi e piccoli, senza eccezione. Da qui la convinzione che occorre cercare risposte comuni e condivise. Non a caso muove i primi passi in questi giorni la Conferenza sul futuro dell'Europa, un processo "dal basso" per ridisegnare il cammino comunitario e le istituzioni Ue a partire da idee e proposte degli stessi cittadini europei. Il 19 aprile sarà pronta una piattaforma digitale, il 9 maggio è fissata la cerimonia di insediamento a Strasburgo

“Le parole sull’assegno unico e universale che il presidente del Consiglio Draghi ha espresso oggi in diretta nazionale sono per noi una garanzia e un impegno. Sia sulla data, che sulla cifra. Bisognerà capire se davvero la quota di base per ogni figlio sarà di 250 euro o se l’importo scenderà in base a criteri di reddito. Da parte nostra, essendo una misura su cui tutti i partiti sono d’accordo, crediamo che meriti di essere finanziata per un importo almeno pari a quello espresso dal presidente del Consiglio”.

“Conclusioni che trarrebbe pure un bambino ritardato”: così il giornalista si riferisce alle analisi del collega Sallusti. Speziale (Anffas): “Travaglio fatica a comprendere il peso che l'uso improprio di tali frasi ha sulle vite delle persone con disabilità. Lo invito ufficialmente all'Anffas Day”. Nicoletti: “Idea del disagio mentale come condizione umana abietta è sintomo di inciviltà”

«In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono». Di fronte a parole come queste, è meglio il silenzio. D’un tratto la grande giostra del pallone – che ha fatto carte false per non fermarsi nemmeno di fronte all’ecatombe – sbatte contro l’umanità di un uomo vero e si rende conto che attorno al gioco si fa sul serio: in gioco c’è la vita.