Per Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e al Sociale della Regione Veneto, sul banco i temi, e i problemi, sono ancora più impegnativi nell’era Covid: domiciliarietà dei servizi, carenza di personale, nuovo ospedale...
Idee
Per il presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Ue, i corridoi umanitari sono “l’unica risposta che funziona”. "L'unica cosa di cui stiamo discutendo è cosa fare per non avere un grande numero di profughi piuttosto che andare in aiuto di queste persone. E questo atteggiamento mi provoca vergogna", ammette
Parlando della collaborazione con i Ministeri degli Affari esteri e della Difesa per l'accoglienza in Italia delle famiglie e del personale che ha collaborato con il nostro Paese, il presidente della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa ha evidenziato la necessità di "pensare a dei percorsi dedicati se non vogliamo creare ulteriore emarginazione. Mi auguro che ci sia un approccio inclusivo"
“La sfida che questo tempo ci pone è di vivere il crinale della storia abbandonando la logica emergenziale. È vero che siamo partiti da una emergenza, ma ora possiamo progettare la nuova Europa. E una Italia rinnovata in una Europa rinnovata”.
“Siamo decisi a restare in Afghanistan e continuare il nostro lavoro nel campo dell’educazione e dell’istruzione. La nostra priorità è la gioventù afghana, i giovani, i ragazzi, le ragazze, i bambini e le bambine. Devono poter continuare ad andare a scuola, nelle loro classi, devono poter ricevere una istruzione di qualità affinché possano diventare insegnanti, medici, ingegneri, competenti e capaci di ricostruire l’Afghanistan, un Paese che ha visto 40 anni di guerre”.
Per il sociologo, ci sono dei messaggi pericolosi che diamo alle nuove generazioni, come la debolezza dello Stato e della comunità locale nel contrastare raduni come questo e la tolleranza verso la ricerca dello sballo
“Di fronte alla crisi umanitaria che si profila in Afghanistan dopo la presa del potere dei talebani, Caritas Ambrosiana è pronta a fare la sua parte. In queste ore, gli operatori dell’organismo diocesano stanno verificando la disponibilità dei posti nelle strutture di accoglienza per profughi, gestite dalle cooperative, in convenzione con le prefetture”.
“Le ore drammatiche che vivono le persone nelle città e nei paesi in Afghanistan sono sotto gli occhi di tutti. È un dramma che dura da anni e che si aggrava in queste ore e che ha portato molti afghani a fuggire dal proprio Paese con ogni mezzo e a raggiungere anche l’Italia – dove la comunità afgana è formata da 15.000 persone – e l’Europa”.
In una nota, 20 associazioni chiedono al governo italiano e alla comunità internazionale un’azione immediata in difesa dei diritti umani: “Nel Paese già 5 milioni di sfollati. Solo nell’ultimo mese 75 mila minori sono stati costretti ad abbandonare le loro case”
“Non si possono fare referendum su tutto. Ci sono diritti inviolabili della persona, previsti nei primi articoli della Carta costituzionale, che non sono sottoponibili a referendum”.
“La raccolta delle firme per il referendum sull’eutanasia è un’altra nube scura che i radicali fanno piombare sul nostro Paese. Purtroppo non c’è da stupirsi visto che la mentalità eutanasica è già tutta ricompresa nella cultura abortista”.
L'Agenzia Onu ha emesso un avviso, chiedendo il divieto di rimpatrio forzato di cittadini afghani, compresi i richiedenti che hanno visto respingere le loro domande di asilo: "Rischio di violazioni dei diritti umani contro i civili"
Il presidente: "Nelle nostre case famiglia in Italia e all'estero stiamo accogliendo tanti giovani, anche minorenni, provenienti dall'Afghanistan, giunti con i corridoi umanitari dai campi profughi in Grecia. Ci raccontano l'angoscia per i loro familiari rimasti nel paese"
Nel dibattito che si è aperto sull'acquisizione della cittadinanza italiana, interviene il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo: "Affrontare il tema della cittadinanza è anche guardare con fiducia al futuro"
La riflessione del coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci: “Non possiamo immaginare che una ragazza o un ragazzo abbia diritto di essere considerato cittadino solo se corre veloce come il vento e se porterà primati e vittorie”. Le medaglie raccolte a Tokyo, “dimostrano piuttosto che una società multietnica ha migliori potenzialità in ogni campo”