Idee

Nella ridda del dibattito e delle prese di posizione sul ddl Zan, che il Senato sarà chiamato a discutere, un punto sta affiorando con evidenza innegabile: l’oggetto del contendere non è solo né tanto ciò che nel testo è scritto e prescritto, ma anzitutto quello su cui esso tace. E la consolidata prassi giuridica in tutti i Paesi a regime democratico prevede che ciò che non è espressamente proibito o consentito dalle leggi è lasciato alla esegesi ed applicazione di chi ha ruoli esecutivi, amministrativi e giudiziali. Non che il cittadino o i suoi rappresentanti legali non abbiano anch’essi libertà di interpretazione ed azione laddove il legislatore ha taciuto, ma la loro iniziativa li espone al rischio serio di venire repressi o sanzionati dalle autorità preposte, oppure contraddetti in giudizio civile o penale ed eventualmente condannati

"Chi decide di avere un figlio è capace di futuro e va sostenuto perché ogni figlio è un bene comune e una ricchezza per il Paese. Nei giorni scorsi questo è stato riconosciuto dalle più alte cariche dello Stato, e per la prima volta in maniera non ideologica". Padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia, traccia al Sir un bilancio a caldo dell'evento che lo scorso 14 maggio ha acceso i riflettori sull'inverno demografico che da anni assedia il nostro Paese. Oggi, spiega, il desiderio di fare famiglia "si scontra con il principio di realtà": occorre una "revisione culturale a tutto campo" e le donne non devono più essere costrette a scegliere tra maternità e lavoro

"Si è respirato un clima familiare, umano, dove tutti desideravano non solo portare il loro punto di vista, ma anche condividere la bellezza della loro famiglia, della loro paternità e maternità: proprio il motore che volevamo accendere": a parlare al Sir degli Stati generali della natalità, facendo un bilancio, è Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari

C’è legge e legge. Il ddl “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, noto con il nome del primo firmatario, il Pd Zan, ha vistosamente due obiettivi paralleli: la tutela di persone deboli, fragili ed emarginate e l’affermazione ideologica. Sul primo registro si pongono gli articoli centrali, sul secondo, in tutta evidenza l’articolo 4 e gli articoli 7 e seguenti. A parte l’insistenza sull’ambiguo concetto di “genere”. Deve essere ben chiaro che questo doppio registro, anche se corrisponde ad una radicata linea culturale mainstream, ovvero indicata come pensiero dominante, almeno nei Paesi occidentali di capitalismo maturo, come ogni cosa, in democrazia, deve essere oggetto di una responsabile discussione. E di un bilanciamento

Solo la prossimità ci permette di vedere – come scrive il Papa – il dramma sociale nascosto delle famiglie scivolate rapidamente nella povertà; le persone che, vincendo la vergogna, fanno la fila davanti ai centri Caritas per ricevere un pacco di viveri. Solo la prossimità smaschera l’eloquenza vuota di chi parla all’infinito e non dice nulla. Solo la prossimità dona allo sguardo (dato e ricevuto) la forza di cambiare le cose. Solo la prossimità non perde la bussola; e nel suo andare e vedere sa da che parte stare. Quella dei puri di cuore, che soli riconoscono Dio nel prossimo

Nel nostro Paese "la situazione è disastrosa. La pandemia non ha solo aumentato la mortalità ma ha anche ulteriormente compresso la vitalità nel nostro Paese. Il numero medio di figli per donna era già sceso nell’ultimo decennio da 1,46 del 2010 a 1,27 del 2019 inabissandosi su livelli tra i più bassi in Europa. Nel 2020 siamo diminuiti ulteriormente", ricorda al Sir il demografo

C’è un amore che necessariamente trova uno dei due inconsapevole: è l’amore che fa iniziare a esistere l’amato; l’amore che dice di sì all’esistenza di un figlio; l’amore dell’artista che avvia la sua opera; l’amore che salva chi da solo non si può salvare… e nessuno si salva da solo. Il Principe Azzurro non rappresenta i maschietti mentre Biancaneve rappresenterebbe le femminucce; nella Principessa, archetipo di ogni fiaba, tutta l’umanità è rappresentata, in una sua caratteristica che stiamo rischiando di dimenticare: il nostro bisogno di essere salvati

Il Rapporto Italia 2021 di Eurispes. La sfiducia nelle istituzioni passa dal 24,9% del 2020 al 32,5% del 2021, fatta eccezione per forze di polizia e Presidente della Repubblica. La metà dei cittadini (51%) è convinta che l’Italia sia uno Stato marginale all’interno della Ue; 8 italiani su 10 avvertono un peggioramento dell’economia nazionale. Le rinunce degli italiani: istruzione privata per i figli e acquisto dell’auto

“Progredire nella conoscenza, lottare contro i grandi problemi che affliggono l’umanità, sviluppare terapie e vaccini contro la pandemia”. Per Maria Chiara Carrozza, neopresidente del Cnr, sono oggi queste le “tre grandi missioni della scienza” che “dovrà mettersi sempre di più al servizio della società e in particolare degli ultimi”