Ddl Zan, una discussione che mai è entrata nel merito. Ne parliamo con don Giorgio Bozza
Una “tagliola” tranciante, affilata. E del ddl Zan, almeno per questo testo così presentato, il futuro è segnato.
Il disegno di legge prende il nome dal primo firmatario, Alessandro Zan, e interveniva su due articoli del codice penale, ampliando la cosiddetta “legge Mancino” e inserendo accanto alle discriminazioni per razza, etnia e religione anche le discriminazioni per sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Lo scorso 27 ottobre in Senato ha vinto il “non passaggio all’esame degli articoli”, una procedura parlamentare caldeggiata dai partiti della destra per bocciare la legge, ma è riuscita...