Sono state colpite le diocesi di Catania e di Acireale: Fleri, frazione di Zafferana Etnea, Santa Venerina, Pennisi, Monterosso e Santa Maria La Stella. Per la Protezione civile regionale (dato del 31 dicembre), gli sfollati sono 1.096. È quanto si apprende dalla Protezione civile regionale. Ma la maggior parte sono ospitati in alberghi convenzionati con la Regione Siciliana, mentre meno di 300 persone hanno fatto ricorso a sistemazioni autonome. Sono più di 4mila le richieste di sopralluoghi. Sono inagibili scuole e chiese dei quartieri colpiti
Chiesa nel mondo
Mancano oramai solo due giorni al viaggio di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti (3-5 febbraio), il primo in assoluto di un Pontefice nella penisola arabica, e a raccontare al Sir queste ore di attesa è mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell'Arabia meridionale, che include Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen
Don Valentino Cottini (Pisai) racconta al Sir le prospettive del viaggio di Papa Francesco negli Emirati Arabi: “Ha un’importanza unica. È la prima volta in assoluto che il capo della Chiesa cattolica sbarca nella penisola araba. Non possiamo dimenticare che la penisola araba è la culla e il santuario dell’Islam, dove per secoli si è sostenuto che potessero mettervi piede solo i musulmani”
Movimenti ecclesiali e civili, fedeli e semplici cittadini hanno riempito ogni spazio della cattedrale, raccogliendo l’invito dell’arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo. “La solidarietà dimostrata in questa occasione deve essere per tutti uno stile quotidiano” ha detto il presule nel suo saluto a conclusione della veglia sul tema “Ero forestiero e mi avete ospitato”. E ha ricordato ai presenti: “Nel Vangelo, Gesù Cristo si identifica con l’affamato, l’assetato, lo straniero, il nudo, il malato e il prigioniero”
Una “terra che cerca di essere un modello di convivenza, di fratellanza umana e di incontro tra diverse civiltà e culture, dove molti trovano un posto sicuro per lavorare e vivere liberamente, nel rispetto delle diversità”.
Sono tanti gli spunti che la Gmg di Panama, appena conclusa, affida alle Chiese locali. Ne è convinto padre Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che per il Sir traccia una sorta di bilancio e di prospettiva per il cammino verso Lisbona 2022, meta del prossimo appuntamento
“Nel quotidiano ministero a servizio del matrimonio cristiano, voi fate esperienza di due fondamentali capisaldi non solo della teologia e del diritto matrimoniale canonico, ma anche e ancor prima dell’essenza stessa della Chiesa di Cristo: l’unità e la fedeltà. Questi due beni matrimoniali, infatti, prima di essere, anzi, per essere obblighi giuridici di ogni unione coniugale in Cristo, devono essere epifania della fede battesimale”.
Asia è stata scarcerata il 9 novembre, dopo 3.429 giorni di carcere, e condotta in una località segreta dove si trova assieme al marito. A tutt’oggi non ha ancora incontrato le figlie che da diversi giorni si trovano all’estero. Dopo il 31 ottobre, gli islamisti che già prima del verdetto avevano minacciato di morte i giudici della Corte Suprema e chiesto a gran voce l’impiccagione di Asia, hanno dato vita a violente manifestazioni di piazza. Le autorità pachistane hanno disposto maggiori misure di sicurezza, specie nelle aree abitate dai cristiani e dalle altre minoranze, temendo massacri anticristiani
"Il dialogo tra le generazioni è un'esigenza profonda per la Chiesa e Papa Francesco ci incoraggia ad andare avanti". Così padre Giacomo Costa sintetizza per il Sir il "filo rosso" tra la Gmg che si è appena conclusa a Panama e il Sinodo sui giovani, di cui è stato segretario speciale. Prossima tappa: Lisbona 2022.
La Gmg del 2022 si terrà a Lisbona, in Portogallo. L'annuncio è stato dato oggi a Panama, al termine della messa. La Gmg torna dunque in Europa. Il Sir ha raccolto la reazione di mons. Josè Ornelas Carvalho, vescovo di Setúbal, una delle diocesi che saranno direttamente coinvolte nell'organizzazione insieme a quella di Leiria-Fatima
“È un desiderio soprattutto dei giovani. In questo momento migliaia di universitari portoghesi sono in missione. Si chiama ‘missione Paese’, vanno nelle parrocchie di tutto il Portogallo per condividere la loro vita e la loro esperienza. Poi, ritornano nelle scuole pieni di volontà di fare. Tutto questo fermento chiede al vescovo di fare di più e il Papa ha indicato Lisbona”.
Intervista al card. Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani, al termine della Giornata mondiale della gioventù: “Bisogna ritornare a far sognare i giovani. Non possiamo essere i controllori dei loro sogni. Devono sognare con intelligenza, con amore, con grazia. Dobbiamo essere i custodi dei loro sogni. Anche i vecchi hanno i sogni e quando i vecchi e i giovani sognano insieme diventano la forza di Dio”
C’è anche la pastorale vocazionale alla Gmg di Panama: ha animato uno stand alla Fiera vocazionale al Parque Omar di Panama. Don Michele Gianola: “Dio chiama sempre. La Gmg può essere una occasione nella quale, dentro l’ascolto della parola del Papa, dentro un’esperienza di Chiesa così universale, questa chiamata può essere sollecitata. La cosa che a noi però interessa di più è che, dopo la Gmg, si continui ad accompagnare i ragazzi. La vocazione, come la vita, passa nelle relazioni personali, sul territorio, dentro la realtà”
I luoghi di incontro sono stati la possibilità di vivere le catechesi e la preghiera insieme: questa volta siamo riusciti a fare piccoli gruppi, dove lo scambio di pensieri ed esperienze di fede è stato molto più facile. Dalle catechesi e dai momenti di spiritualità (la Messa e la Riconciliazione) i giovani sono venuti fuori rinfrancati. Il lavoro educativo, i cammini di fede, sono fatiche anche logoranti perché non si può misurare tutto e subito. Per questo l’annuncio del Vangelo non sarà mai solo una bella lezione accademica e per questo la chiarezza espositiva non sarà mai totalmente risolutiva
“Pur condividendo che la risposta a un fenomeno così globale come quello migratorio chiama in causa tutti i Paesi europei, il dramma che si consuma davanti alle nostre coste non può lasciarci in silenzio”.