"Davanti alle tante sofferenze del nostro tempo, il Signore della vita non ci trovi freddi e indifferenti. Faccia di noi dei costruttori di ponti, non di muri. Egli, che ci dona la sua pace, faccia cessare il fragore delle armi, tanto nei contesti di guerra che nelle nostre città, e ispiri i leader delle Nazioni affinché si adoperino per porre fine alla corsa agli armamenti e alla preoccupante diffusione delle armi, specie nei Paesi economicamente più avanzati"
Chiesa nel mondo
Ad officiare le funzioni in questa chiesa spoglia, dipinta solo di bianco è padre Roy Snipes, un religioso noto come il prete cowboy per il cappello a tesa larga che indossa costantemente, anche durante le processioni. Nelle sue preghiere e nelle sue omelie non nasconde le critiche verso la scelta dell’amministrazione di edificare proprio sul terreno della missione un muro di circa dieci metri, fornito di telecamere e di strade di accesso facilitate per gli agenti dell’agenzia di immigrazione
Non sappiamo quest’anno che tipo di settimana santa celebreremo. Non essendoci la luce, molti rimangono anche senz’acqua e altri non possono neanche riscaldarsi una zuppa di verdure. Pensavamo di aver toccato il fondo, eppure quante amarezze ancora per tanti morti e profughi. Rimangono i vecchi e i bambini. Con uno stipendio, una famiglia non arriva a fine settimana. E poi, vietato ammalarsi!
Dall'altare della chiesa di san Paolo, a Mosul, dove riposano le spoglie del vescovo martire, mons. Paulos Faraj Rahho, giunge il messaggio di Pasqua del nuovo arcivescovo mons. Michaeel Najeeb Moussa. Attorno a lui solo una quindicina di famiglie cristiane, le uniche rientrate fino ad ora in città dopo la persecuzione dello Stato Islamico. "Costruire ponti di fraternità, demolire muri e seminare speranza”. Passa da qui la nuova vita di Mosul e la rinascita dell’Iraq
“Che il Risorto doni a ciascuno di noi la grazia e il coraggio di essere uomini e donne di pace e di riconciliazione, qui in Terra Santa ma anche in tutti i luoghi e le situazioni dove il peccato porta violenza e conflitto, incomprensione e divisione”.
Fiducia, speranza, gioia per la resurrezione, con l'occhio e l'anima attenti ai tanti dolori e ai tanti motivi di sorriso delle comunità. Ecco come tanti vescovi italiani si sono rivolti alle loro diocesi per celebrare la Pasqua.
Un elenco di tutte le “croci del mondo”: dai migranti ai bambini, dalla “umanità che vaga nel buio dell’incertezza e dell’oscurità della cultura del momentaneo” alle famiglie “spezzate dal tradimento, dalle seduzioni del maligno o dall’omicida leggerezza e dall’egoismo”.
I testi della Via Crucis del Colosseo il Venerdì Santo, scritti da suor Eugenia Bonetti. “Quale squilibrio può creare questa violenza nella vita di tante giovani che sperimentano solo il sopruso, l’arroganza e l’indifferenza di chi, di notte e di giorno, le cerca, le usa, le sfrutta per poi buttarle nuovamente sulla strada in preda al prossimo mercante di vite!”
Un appello a farsi carico dei "nuovi crocifissi" di oggi e dei "troppi calvari sparsi per il mondo". A lanciarlo è suor Eugenia Bonetti, nelle meditazioni scritte per la Via Crucis su incarico del Papa. Le storie di madri, bambini, migranti, vittime delle tratta e di trafficanti senza scrupoli, mentre noi ci rintaniamo nelle nostre "cittadelle blindate", sono un invito a farsi carico di queste "vie dolorose" rompendo il circolo colpevole del silenzio, dell'ipocrisia e dell'indifferenza. Tutti siamo responsabili, ognuno di noi può fare qualcosa. Soprattutto le donne
Nell’imminenza della celebrazione della Pasqua, il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, lancia un appello per la Colletta di Terra Santa, fissata per tradizione il giorno di Venerdì Santo. "Cerchiamo di essere veramente cristiani che cercano la conversione. Facciamolo attraverso la preghiera, la meditazione, il ricordo dei luoghi santi e la solidarietà concreta verso i nostri fratelli cristiani della Terra Santa"
“Il vescovo non è il più importante, il vescovo deve essere il più servitore”. Perché “la regola di Gesù, la regola del Vangelo” è “la regola del servizio”. Con queste parole, pronunciate a braccio come tutta l’omelia, il Papa ha spiegato il gesto della lavanda dei piedi a 12 detenuti del carcere di Velletri, che ha compiuto subito dopo.
“Non dobbiamo dimenticare che i nostri modelli evangelici sono questa gente, questa folla con questi volti concreti, che l’unzione del Signore rialza e vivifica”.
Alla vigilia dell'arrivo del Papa, che oggi celebrerà la Messa "in Coena domini" con i detenuti del carcere di Velletri, mons. Vincenzo Apicella, vescovo di Velletri-Segni, descrive al Sir il clima di attesa tra i 600 ospiti del penitenziario, uno dei più grandi della regione. L'auspicio per la visita: "che sia un segno di speranza per chi è dentro, ed uno stimolo ad impegnarsi di più per quelli che sono fuori"
“Colgo questa occasione per esprimere alla comunità diocesana di Parigi, a tutti i parigini e all’intero popolo francese il mio grande affetto e la mia vicinanza dopo l’incendio nella Cattedrale di Notre-Dame”.
All'inizio della Settimana Santa che ci porta alla Pasqua, mons. Pierbattista Pizzaballa esorta i cristiani a "ripartire dalla legge della Croce" e a "guardare alla Pace che nasce sul Calvario, il luogo del perdono di Cristo”. L'importanza del dialogo con ebrei e musulmani