Chiesa nel mondo

“Quell’uomo non aveva il dono della fede, non era credente, ma ha fatto battezzare i figli. Aveva il cuore buono. E lui ha il dubbio che il papà, per non essere stato credente, non sia in Cielo. Chi dice chi va in Cielo è Dio. Ma come è il cuore di Dio davanti ad un Papà così? Come è? Come sembra a voi?… Un cuore di papà! Dio ha un cuore di papà. E davanti ad un papà, non credente, che è stato capace di battezzare i figli e di dare loro quella bravura ai figli, voi pensate che Dio sarebbe capace di lasciarlo lontano da sé?”.

Alla vigilia della visita pastorale del Papa nella parrocchia di San Paolo della Croce a Corviale, il parroco don Roberto Cassano traccia al Sir l'identikit di quella che definisce "una doppia parrocchia". E smentisce alcuni luoghi comuni sulla "periferia della periferia" ovest della Capitale. Poi rivela: Francesco costeggerà in macchina il Serpentone.

Una settimana dopo la Pasqua cattolica, in Europa orientale è arrivata la Pasqua ortodossa, che quest’anno cadeva domenica 8 aprile. Anche se rispecchiano la stessa tradizione apostolica, i riti ortodossi variano da quelli cattolici. Venerdì santo si celebra il funerale di Cristo mentre il Sabato santo ogni anno a Gerusalemme scende il fuoco sacro. In futuro una data comune?

I santi non sono solo quelli già beatificati o canonizzati, ma anche quelli della "porta accanto". Ne è convinto il Papa, che nella sua terza esortazione apostolica, "Gaudete et exsultate", traccia l'identikit del cristiano a partire dalle Beatitudini e ammonisce: la situazione dei migranti non è "marginale" o secondaria rispetto ai temi "seri" della bioetica. Il senso dell'umorismo e la lotta contro il diavolo. "No" a gnosticismo e pelagianesimo. Il dono del discernimento.

“Beauty ha sacrificato se stessa per donare la vita al suo bambino e questo è il sacrificio più grande che prova il suo amore”. “La mancanza di una politica europea che assicuri una stretta collaborazione tra le nazioni confinanti e scelte conseguenti, per l’accoglienza e la libera circolazione degli immigrati e rifugiati – ha sottolineato -, rendono ancora più dolorosa la loro sorte”

Clima di attesa, in rue de Breteuil, nella sede della Conferenza episcopale francese, per l'incontro di lunedì 9 aprile con il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron. "Non so se si tratta di una pagina nuova della nostra storia", osserva il direttore della comunicazione Vincent Neymon. "Certo è che c’è da parte della Chiesa e dello Stato una volontà chiara di apertura e dialogo. Una congiuntura che per noi è un’opportunità da cogliere, per mostrare che la Chiesa può essere protagonista attiva della società oggi".

6 aprile 2014: manifestanti armati prendono possesso di alcuni palazzi governativi nelle regioni di Donetsk, Lugansk e Kharkiv. Comincia così una guerra nel cuore dell’Europa che ancora oggi non si è placata: 10mila vittime, 2 milioni di sfollati. “La tragedia più grande di questo conflitto è la dimenticanza generale”, confida al Sir il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Claudio Gugerotti.

“Forse siamo troppo fermi come Chiesa: dovremmo essere comunità in corsa. La Pasqua è anche questa fretta, che è attenzione e premura verso il prossimo nell’esercizio delle opere di misericordia”. Lo scrive l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, nel messaggio augurale alla comunità diocesana nella domenica di Pasqua.

“Le sorprese di Dio ci mettono in cammino subito, senza aspettare”. Nella sua omelia di Pasqua il Papa invita alla radicalità evangelica. Nella benedizione Urbi et Orbi, un pensiero per gli scenari di guerra del mondo ma anche per la "cultura dello scarto" diffusa in Occidente.