Dal 28 dicembre al 1° gennaio 15mila giovani hanno accolto l’invito di Taizé a partecipare a Madrid al 41° Incontro europeo che quest’anno ha come tema: “Non dimentichiamo l’ospitalità!”. Fr. Alois al Sir: “Viviamo in un’epoca in cui le paure si ingrandiscono, le frontiere si chiudono. Ma nessuna società può vivere senza fiducia e il nostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra vuole semplicemente essere un segno di speranza. La speranza che una civiltà di ospitalità è possibile”
Chiesa nel mondo
Vive in un centro per il dialogo interreligioso a Daejeon con tre confratelli, uno italiano, un altro del Kenya e un altro ancora dal Mozambico; una città con un milione e mezzo di abitanti, mentre la capitale Seoul ne conta oltre dieci (e altri 13 milioni insieme a tutte le altre città che le sono collegate). In un Paese, la Corea del Sud, popolata quasi come l’Italia, su un territorio che raggiunge appena un terzo del nostro Paese! Una densità altissima, dunque, che determina “un cambiamento urbano continuo”, osserva padre Gian Paolo Lamberto, originario di Centallo e missionario della Consolata, in quella nazione dal 1992; “ti buttano giù qualcosa e ti fanno subito un posto per 5mila persone come niente”
Quello che fa il Vangelo nel cuore dell’uomo è la stessa cosa che fa la cultura nello spirito umano: coltiva l’umano nell’uomo. Con la differenza che la cultura fa dell’uomo l’artefice della propria e altrui coltivazione (educazione), mentre il Vangelo mette a capo di quest’opera umana il Logos divino, il Verbo, la Parola/Persona che diventa carne, storia, vita
“Senza la fraternità che Gesù Cristo ci ha donato, i nostri sforzi per un mondo più giusto hanno il fiato corto, e anche i migliori progetti rischiano di diventare strutture senz’anima".
“Il Natale che arriva è atteso da tutti noi con una grande speranza. L’augurio è che possa essere un tempo in cui scopriamo quello che sappiamo, che siamo amati dal Signore, e che farne esperienza possa portare pace a tutti noi”. Lo dice al Sir mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, negli auguri per Natale.
La Chiesa, dunque, non è un corpo morto perché in sofferenza per le “piaghe degli abusi e dell’infedeltà”. Tutt’altro, la Chiesa è viva. La sofferenza, per quanto possa provocare dolore, consente d’individuare in maniera precisa il problema e, quindi, la cura
Rispolvera alcuni versi di Ungaretti, Cristo "Astro incarnato nell’umana tenebra", il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, per spiegare il Natale. "È un dramma, non un cine-panettone". Un dramma che impegna l'uomo a lasciarsi illuminare dalla Luce e realizzare "il sogno di Dio" che è la salvezza dell'umanità
Chiediamo la grazia di non attardarci su ritardi e ombre, ma, da una parte, di coglierli come richiamo ad assumere fino in fondo le nostre responsabilità e, dall’altra, di saperli affidare a Colui che viene a condividere la nostra storia e ne fa una storia di salvezza. Se questo è il messaggio che il dono del Natale porta al nostro cuore, non possiamo più sentirci soli o abbandonati, perché da quella Notte Santa Lui cammina con noi. Sentiamo che lo farà anche lungo i giorni del prossimo anno, che proprio per questo è fin d’ora benedetto
Gli abusi e le infedeltà, nella Chiesa, sono "reati di peculato". Lo denuncia il Papa, che nel tradizionale discorso alla Curia Romana per gli auguri natalizi ribadisce la linea di "tolleranza zero" sugli abusi e chiede agli abusatori: "convertitevi". "Pugnalare i fratelli e seminare zizzania": sono due forme di "infedeltà" nella Chiesa, ammonisce Francesco. Tra le "gioie": il Sinodo dei giovani e i "passi" della riforma. Un grazie ai parroci e ai giornalisti
Questo sarà un Natale senza padre Pierluigi Maccalli per la piccola comunità della missione di Bamoanga, a circa 125 chilometri dalla capitale Niamey. Sono passati ormai più di tre mesi da quando il 17 settembre, il missionario italiano è stato rapito, presumibilmente da jihadisti di etnia fulani.
“Natale è preferire la voce silenziosa di Dio ai frastuoni del consumismo”. Lo ha ricordato il Papa, che nell’udienza di mercoledì – davanti ai 7mila presenti in Aula Paolo VI – ha assicurato: “Se sapremo stare in silenzio davanti al presepe, Natale sarà anche per noi una sorpresa, non una cosa già vista”.
La sparuta comunità cristiana di Knayeh, in Siria, si appresta a vivere il Natale sotto le milizie jihadiste del fronte Hayat Tahrir al-Sham che hanno vietato di celebrare qualsiasi liturgia fuori dalla chiesa e di abbellire con luci natalizie l'esterno della parrocchia da dove è stata rimossa anche la croce del campanile. Unica concessione il presepe allestito sotto l'altare del convento di san Giuseppe. La testimonianza del parroco padre Hanna Jallouf.
Dedicato alle virtù e ai vizi della politica il messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale della pace. Corruzione, razzismo e xenofobia sono "la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale". "Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza", afferma Francesco
“La dismissione e il riuso ecclesiale di chiese. Linee guida”. Si intitola così il documento della Santa Sede pubblicato oggi sul sito del Pontificio Consiglio della cultura al fine di offrire alle comunità ecclesiali strumenti per affrontare un delicato fenomeno in continuo aumento: la riduzione ad uso profano dei luoghi di culto e la loro nuova destinazione
Pubblichiamo il testo integrale del messaggio di auguri inviato oggi dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana a Papa Francesco in occasione del Suo compleanno