"Io da sacerdote mi sono un po’ 'difeso', perché non mi potevo permettere il lusso di cedere: debbo celebrare la messa, dare speranza, sono parroco in un quartiere molto povero che ha risentito pesantemente della pandemia a livello economico": così si racconta al Sir il parroco di Caivano ripercorrendo l'ultimo anno segnato dall'emergenza sanitaria
Chiesa nel mondo
La mattina della partenza, prima che papa Francesco salisse sull’aereo che lo avrebbe riportato a Roma dopo quattro giorni in Iraq dal 5 all’8 marzo, il card. Louis Raphael Sako, patriarca caldeo di Baghdad, si è recato dal pontefice in nunziatura e gli ha chiesto: «Sei felice? Mi ha sorriso, e levando le sue braccia mi ha risposto: “Sì, tanto!”. Io gli ho detto: “Santità, lei ha segnato la storia di questo Paese. Dopo tutto quello che abbiamo sofferto è arrivato il momento di cambiare la cultura e la mentalità del nostro Paese».
Il ventesimo episodio della terza stagione tratta lo strumento per ottimizzare la presenza del proprio sito all’interno di Google.
"Il deserto, la strada e la città" sono i temi attorno a cui si snoderanno gli Esercizi spirituali proposti dall’Ufficio catechistico nazionale, in programma da oggi all'11 marzo in modalità online e accessibili anche nella lingua dei segni. L'iniziativa è rivolta ai catechisti, agli educatori e a quanti sono impegnati nell’annuncio. "I cattolici italiani devono prendere in mano la Bibbia. Non possiamo accontentarci di sentirla leggere, di vederla su una libreria o di partecipare solo alla liturgia", afferma don Dionisio Candido, biblista e responsabile del Settore dell’Apostolato Biblico dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei
La visita del Papa in Iraq vista da Gerusalemme nel racconto del Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton
Abbiamo visto Pietro che conferma i suoi fratelli nella fede, soprattutto nei momenti di smarrimento e sofferenza. Come il Papa nell’introduzione della sua “Fratelli tutti”, ricordando il viaggio di Francesco d’Assisi ed il suo incontro con il Sultano Malik-al-Kemal, così abbiamo visto quest’altro Francesco che, dopo 800 anni, compie un viaggio di pace, di amicizia e d’incontro con chi è lontano, diverso, perseguitato e martoriato, ma pur sempre un fratello da amare e a cui stare vicino, particolarmente nei tratti più bui della Storia
“La migrazione è un diritto doppio: diritto a non migrare, diritto a migrare”.
Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore missionarie Scalabriniane: “Più di 1 donna migrante su 2 è vittima di abusi psicologici e fisici, quasi 4 su 10 sono state colpite da torture. Sono questi numeri che devono far capire come l’aiuto alle donne che si trovano in situazioni che le rendono vulnerabili sia una delle priorità da seguire”
Si è chiuso questa mattina a Baghdad il viaggio in Iraq (dal 5 marzo) di Papa Francesco. Il Sir ha raccolto il commento del patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako
Da Najaf una promessa, ed è Sayyed Jawad Al-Khoei, esponente di spicco del mondo sciita iracheno, a formularla: “Dobbiamo continuare a rafforzare le nostre relazioni come istituzioni e individui. Presto ci recheremo in Vaticano per assicurarci che questo dialogo continui, si sviluppi e non si fermi qui. Il mondo deve affrontare sfide comuni e queste sfide non possono essere risolte da nessuno Stato, istituzione o persona, da soli, senza il coordinamento e la collaborazione di tutti e in tutto il mondo”
Perdono e conversione sono le due parole proprie del tempo liturgico che stiamo vivendo. I santi sono il punto di riferimento, afferma il Papa.
Quella che il matrimonio crea è la famiglia umana che si inserisce nella famiglia di Dio che è la Chiesa, in un rapporto di reciproca edificazione.
Lo Spirito, che il Signore effonde, dona il cuore nuovo e rende l’uomo e la donna capaci di amarsi, come Cristo ci ha amati. L’amore coniugale raggiunge quella pienezza a cui è interiormente ordinato, la carità coniugale, che è il modo proprio e specifico con cui gli sposi partecipano e sono chiamati a vivere la carità stessa di Cristo che si dona sulla Croce. […] In virtù della sacramentalità del loro matrimonio, gli sposi sono vincolati l’uno all’altra nella maniera più profondamente indissolubile. La loro reciproca appartenenza è la rappresentazione reale, per il tramite del segno sacramentale, del rapporto stesso di Cristo con la Chiesa.
Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, n.13 – 22 novembre 1981
"L'Iraq rimarrà sempre con me, nel mio cuore". Ad assicurarlo è stato il Papa, al termine della messa ad Erbil, momento conclusivo del suo viaggio, prima del ritorno a Roma di domani. Mosul, con la preghiera per le vittime della guerra, e Qaraqosh, per l'incontro con la più grande comunità a maggioranza cristiana, le altre tappe della terza giornata.
“Se Dio è il Dio della vita – e lo è –, a noi non è lecito uccidere i fratelli nel suo nome. Se Dio è il Dio della pace – e lo è –, a noi non è lecito fare la guerra nel suo nome. Se Dio è il Dio dell’amore – e lo è –, a noi non è lecito odiare i fratelli”.
Se Gesù fosse stato indifferente ai mercanti nel tempio avrebbe dimostrato un amore verso di noi pavido e distaccato, ma poiché la misura dell’amore si rivela dalla passione, egli non ha esitato a mostrare la sua santa ira per rivelarci che il prezzo pagato per la nostra salvezza è la sua stessa vita donata sulla croce