Chiesa nel mondo

“La Madonna ha poggiato i piedi in paradiso: non ci è andata solo in spirito, ma anche con il corpo, con tutta sé stessa. Questo passo della piccola Vergine di Nazaret è stato il grande balzo in avanti dell’umanità. Serve poco andare sulla luna se non viviamo da fratelli sulla Terra. Ma che una di noi abiti in Cielo col corpo ci dà speranza: capiamo che siamo preziosi, destinati a risorgere. Dio non lascerà svanire il nostro corpo nel nulla. Con Dio nulla andrà perduto!”. 

Padre Stefano Conotter è priore del convento carmelitano che si affaccia sulla Toison d’Or, importante arteria della capitale belga, città dai tratti europei segnata dalla pandemia. La comunità di frati svolge un apprezzato servizio liturgico e pastorale nel rispetto delle norme sanitarie precauzionali: durante il lockdown messe in streaming e accoglienza dei poveri del quartiere. "Per ripartire è necessario svolgere un lavoro di rilettura della crisi, come ci sta proponendo di fare Papa Francesco"

“Siamo chiamati ad essere uomini e donne di speranza. Spesso la si identifica con il pensare che le cose vadano meglio, probabilmente è anche questo. Ma per noi credenti la speranza ha un nome e un cognome: tutto ha senso. Da ricercare con molto umiltà. È questa la grazia che oggi siamo a chiedere al Signore: aiutaci a trovare un senso in tutto quello che è successo, a quello che ci succede ogni giorno”. 

“Una corona di 12 stelle” – Notte mariana in musica: è l’iniziativa del Rinnovamento nello Spirito, in occasione della solennità dell’Assunzione di Maria in cielo, nell’ambito della programmazione digitale pensata per il tempo estivo sul web  e sui social media (canale ufficiale YouTube, pagina Facebook, Twitter, Instagram e Telegram).

Omelie, udienze, Angelus, Regina Coeli, messaggi: nei mesi di quarantena, non c'è stato un intervento del Papa che non abbia fatto riferimento alla pandemia ancora in atto, sia pure a diverse velocità, in tutto il mondo. Via Crucis, riti e celebrazioni pasquali per la prima volta senza concorso di popolo. Il 27 marzo l'affidamento a Maria in una piazza San Pietro vuota e bagnata dalla pioggia

Chiara di Assisi, donna vissuta nel XIII secolo, ancora oggi con la sua esperienza può essere significativa per gli uomini e le donne del nostro tempo che sembrano aver sfilacciato i contorni della propria identità, perso il senso dell’esistenza, dello spazio e del tempo e vivono le relazioni spesso in superficie. La speranza di cui il mondo oggi ha bisogno affonda le radici in Cristo e Chiara ci testimonia che nella relazione costante con Lui ogni persona può imparare a essere in relazione con l’altro nella fedeltà

“La catastrofe di martedì scorso chiama tutti, a partire dai libanesi, a collaborare per il bene di questo amato Paese. Il Libano ha un’identità peculiare, frutto dell’incontro di varie culture, emersa nel corso del tempo come un modello del vivere insieme. Certo, questa convivenza ora è molto fragile, lo sappiamo, ma prego perché, con l’aiuto di Dio e la leale partecipazione di tutti, essa possa rinascere libera e forte”.