Mosaico

Festa della mamma. Alessandro Rosina, docente di demografia della Cattolica di Milano, racconta perchè l’occupazione femminile è in forte rischio dopo la fine del lockdown. “In una fase in cui la produzione sta ripartendo mentre i servizi per l’infanzia restano chiusi, le madri non hanno adeguato supporto e vengono messe di fronte a un bivio: badare alla famiglia o lavorare?”

L'esperienza degli allenatori di “Laureus Sport for Good” Italia, in campo dal 2005 nelle periferie di Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, dove sono impegnati a sostenere i minori a rischio di devianza attraverso l’uso positivo della pratica sportiva. Anche in tempo di pandemia, quando basta un tappeto e un cuscino per trasformare il salone di casa in un tatami dove imparare o ripassare qualche esercizio. "Prevale nei nostri ragazzi la voglia di stare insieme anche attraverso un tablet o uno smartphone", dicono in coro gli allenatori

Parte la Fase 2 con non pochi interrogativi all’orizzonte, soprattutto per le famiglie con figli piccoli. Molti aspetti, infatti, sono da coniugare: dalle necessità primarie relative al provvedere a spesa e alimentazione, al mantenere un’esercitazione scolastica costante nonché promuovere attività formative e di evasione, come pure riuscire a trovare il modo per portare avanti il lavoro in smart working (laddove è concesso). Facile? Non proprio. Quando i genitori sono chiamati a tornare sul posto di lavoro, a chi lasciare i bambini? Dal territorio viene una proposta interessante – allo studio in questi giorni anche a livello governativo –, ovvero la ripresa delle attività per le strutture dei nidi famiglia "Tagesmutter" e in generale i servizi socio-educativi di tipo domiciliare

Sharon ha quasi 24 anni e da poco meno di uno vive con la piccola Fatima nella comunità di accoglienza residenziale per madri Casa di Sara. “Cosa significa per me maternità? Amore e responsabilità. A lei auguro un futuro brillante, a noi di riunirci come famiglia”

E' un documentario di impegno civile il film di Ignazio Oliva. Un viaggio insieme a don Marco Pozza nel cuore della comunità del carcere di Padova “Due Palazzi”, uno spazio sì di detenzione ma anche di recupero della persona, di rinascita alla vita, grazie a numerosi progetti di formazione. Il documentario, promosso da monsignor Dario Edoardo Viganò e prodotto da Officina della Comunicazione, sarà in prima tv assoluta sul canale Nove mercoledì 13 maggio alle 21.25, dopo un passaggio sulla piattaforma Dplay Plus. La Commissione nazionale valutazione film della Cei e l’Agenzia Sir lo hanno visto in anteprima.

Alla Dozza la didattica è televisiva: l’IISS Keynes di Castel Maggiore, che nel carcere ha attivo il corso, annuncia lezioni sul canale televisivo RTR 292 ogni venerdì alle 20. Gli studenti sono circa 50, di cui 5 chiamati a sostenere l’esame di maturità

In via Botero 9, la sede del Banco dei pegni, la crisi economica generata dal coronavirus ha portato tante, troppe persone, a mettersi in fila. Ci sono bollette e affitti da pagare, attività da riprendere. È così, che in coda, puoi trovare anche piccoli professionisti e commercianti. Si porta davvero l’oro di famiglia: collanine e anelli, braccialetti e pendagli, ricordi che rischiano di passare di mano per sempre. Tra la rabbia e la vergogna, resta la grande dignità di chi stringe i denti per affrontare qualcosa alla quale nessuno fino a poche settimane fa avrebbe pensato.