Mosaico

In questi ultimi mesi sono saliti agli onori della cronaca pesarese, episodi di devianza minorile in diverse città, che hanno come protagonisti non solo adolescenti, ma anche bambini. Questi comportamenti appaiono accomunati da una stessa matrice motivazionale, ovvero quella della spinta a delinquere e a farlo non singolarmente, ma sempre attraverso un ristretto gruppo che possiede al vertice un leader, spesso con un’età di poco superiore dei restanti membri

Con la Missione di Speranza e Carità risponde all'appello di Papa Francesco "per far terminare la guerra in Ucraina". Il missionario laico dal 7 febbraio ha iniziato un digiuno radicale e dal 9 luglio dello scorso anno si è ritirato in eremitaggio

Carlotta ha 31 anni e una tetrapresi distonica, “non può parlare ma è molto intelligente e si esprime tramite il comunicatore. Già prima del Covid, molti centri diurni privati hanno chiuso e in quelli comunali non l'hanno mai presa. Ora sta sempre a casa, guarda la tv o chatta con i miei amici, perché lei non ne ha più. Con la pandemia e l'isolamento, ha sviluppato psicosi e ossessioni”

Questa settimana, due petizioni internazionali lanciate su Change.org per opporsi alla guerra: la prima è stata lanciata in Russia dall’attivista per i diritti umani Lev Aleksandrovich Ponomaryov e in poco più di 24 ore ha raccolto l’adesione di quasi 500 mila cittadini. La seconda petizione più firmata, con 340 mila firme da Italia, Germania, Francia, Turchia e Spagna e Indonesia, è stata invece lanciata dalla “Tavola della Pace”

Il pedagogista mette in guardia contro “il terrorismo educativo che assimila la guerra alla conflittualità tra fratelli o amici: è imparando a litigare che si evitano le guerre”. E a scuola “si dipinga l'articolo 11 della Costituzione”. Ma soprattutto, “non introduciamo la guerra nel nostro immaginario: i bambini hanno bisogno di leggerezza, con la pandemia ci siamo dimenticati cosa sia l'infanzia”

Carlotta ha 31 anni e una tetrapresi distonica, “non può parlare ma è molto intelligente e si esprime tramite il comunicatore. Già prima del Covid, molti centri diurni privati hanno chiuso e in quelli comunali non l'hanno mai presa. Ora sta sempre a casa, guarda la tv o chatta con i miei amici, perché lei non ne ha più. Con la pandemia e l'isolamento, ha sviluppato psicosi e ossessioni”