Idee

Una serie di spunti riflessivi sullo scenario politico con don Giorgio Bozza, docente di Teologia morale alla facoltà teologica del Triveneto e parroco della parrocchia di S. Martino a Ronchi di Casalserugo. Dalle prospettivi post-referendum, segnati da una buona affluenza dei cittadini, al significato delle elezioni regionali in cui, da Zaia ad Emiliano, spicca il "fattore presidente"

L'importanza di ripartire dai poveri nel tempo dell'incertezza. Riconquistare il lavoro come segno di dignità. La necessità di orientare al futuro gli adolescenti. Più giusto è il titolo del libro del presidente nazionale delle Acli, Roberto Rossini, in cui riflette sul ruolo dei cattolici di fronte alle nuove questioni sociali. La politica deve mettere freno all'eccesso di flessibilità che oggi la nostra economia richiede, non legalizziamo lo sfruttamento del lavoro

Se qualcuno avesse il sospetto che l’acerrimo nemico del nostro oggi, il Covid-19, possa venire da lontano, in termini temporali, avrebbe ragione. La pandemia ha radici assai antiche, e “Spillover” di David Quammen, scritto nel 2012, aveva già previsto scientificamente l’arrivo del Covid. E ci diceva pure come tentare di evitarlo. E oggi? Se cambiamo ce la possiamo fare. Non è un caso che in questo laicissimo libro si parli anche di san Francesco e del suo Cantico in onore della grande madre

Consumo di suolo, cambiamenti climatici e pandemia: un mix micidiale che deve essere sciolto. Ma in che modo affrontare i problemi di una città che subisce l’impatto violento di una crisi ambientale di dimensioni sempre maggiori? Affidandosi alla natura, studiando e utilizzando le leggi che la regolano perché «le città non devono essere in contrapposizione con la natura, ma devono essere degli organismi viventi».

La materia delle leggi elettorali è allo stesso tempo una delle più ostiche per l'opinione pubblica e una delle più decisive per il funzionamento di una democrazia.

Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2020 è dedicato agli sfollati interni, una categoria di persone che, a dispetto del loro numero (si stimano essere oggi circa 50 milioni), sono spesso invisibili. Persone che pur condividendo con i richiedenti asilo e i rifugiati il dramma di essere stati costretti a fuggire, i pericoli e la precarietà, non godono neanche di uno status giuridico riconosciuto: la loro protezione è affidata a quello stesso stato di appartenenza che a volte è la causa stessa dei loro mali

Il titolo di questa 106ª Giornata mondiale del migrante e rifugiato, che si celebra domenica 27 settembre, è “Come Gesù Cristo costretti a fuggire: accogliere, proteggere, promuovere, integrare gli sfollati interni”. Ancora una volta Papa Francesco porta l’attenzione del mondo intero su coloro che sono costretti a fuggire, seppur all’interno della stessa regione, nazione, o in paesi vicini. Sono le stesse cause: fame, guerra, siccità, ecc. che spingono mamme, papà, bambini e giovani ad abbandonare la propria casa, il loro territorio, sradicarsi dalla loro provenienza, egualmente in pericolo di rifiuto o emarginazione, nella ricerca di una via di sopravvivenza

I sostenitori dell’aborto farmacologico tendono a silenziare ulteriormente l’evidenza scientifica della relazione mamma – figlio che si crea fin dai primi istanti. Lo sostiene Giuseppe Noia, docente di Medicina dell’età prenatale all’Università Cattolica. Commentando al Sir le nuove Linee di indirizzo sull’interruzione volontaria di gravidanza con la Ru486, emanate dal ministero della Sanità lo scorso 12 agosto, l'esperto mette in guardia dall’utilizzo della pillola abortiva: “Non è sicura, né indolore, né semplice da usare”