Eppure è qui il vero segreto dei Santi: che nella loro storia ci puoi mettere la tua e quella di quelli che gli assomigliano per un motivo o per un altro, e quindi puoi sperare che anche la fine, la mèta, sarà simile. Ecco perché non dobbiamo appiattirli in forme devozionali rassicuranti, ma ricordarci sempre, e ricordare alle nuove generazioni, che i Santi sono, molto semplicemente, persone come noi, che però rispetto a noi, o almeno alla gran parte di noi, hanno creduto di più all’amore del Padre. E non è poco
Idee
Medici con l’Africa Cuamm suona un campanello d’allarme perché rischiamo di dimenticarci dei più fragili in Africa. L'intervento di Chiara Scanagatta, project manager per il Sud Sudan e la Repubblica Centrafricana, fotografa la situazione e mette in luce i rischi per il Continente nero.
Nell'enciclica Fratelli tutti la socialità nella fede, attraverso il dialogo e l'amicizia, è un punto determinante per superare conflitti e divisioni. Intervista a Francesca Bocca Aldaqre, direttrice dell’Istituto di studi islamici Averroè di Piacenza.
«La natura arriverà prima della politica, con tempi più rapidi della nostra burocrazia!». Lo afferma Marco De Candido, un uomo vissuto tra le montagne del Cadore, nato tra quelle foreste un tempo definite “il paradiso della Val Visdende”, prima che due anni fa Vaia ne sfregiasse il nome, la dignità e la bellezza. Marco è un montanaro prestato all’industria dell’occhialeria, che però è rimasto boscaiolo nel cuore, dopo aver lavorato per un decennio tra questi boschi. Oggi il suo “nido d’aquila” di tronchi di larice che fu casa per i propri avi, funge da rifugio domenicale e domina la valle: «Qui non abbiamo giardino, perché fino a due anni fa la baita era un tutt’uno con la foresta – spiega Marco - mentre oggi è circondata da un cimitero con le ceppaie al posto delle lapidi».
Potrà la politica recuperare serietà e credibilità se neppure la gravità del Covid riesce a metterla in guardia da un’inutile resa dei conti?
Adesso è il momento di ritrovare quello spirito unitario che ha consentito al nostro Paese di fronteggiare la prima fase acuta della pandemia.
Per modificare il trend della natalità occorre partire da un punto differente: oggi se ci sono ancora figli in Italia lo dobbiamo soprattutto alle donne.
Sabato 10 ottobre Carlo Acutis, il ragazzo milanese morto nel 2006 a soli 15 anni, verrà proclamato beato nella Basilica di San Francesco ad Assisi. Il suo intuito profetico lo portò a frequentare internet per incontrare lì le persone e seminare il Vangelo e il suo amore per l'eucaristia.
Da più di dieci anni le associazioni padovane che si occupano di persone senza fissa dimora propongono un’iniziativa per sensibilizzare la comunità cittadina sul tema della povertà estrema e della emarginazione sociale. La notte dei senza dimora è in programma sabato 17 ottobre dalle 15.30 ai Giardini dell’Arena: un’occasione per sensibilizzare. Nel clou della pandemia sono aumentate le richieste di assistenza non solo di chi vive per strada, ma anche da parte di chi si è trovato senza lavoro e senza residenza
Il presidente nazionale dell’organizzazione, Franco Massi, chiede insieme ad altri 900 enti un maggiore riconoscimento: “Ospedali, Rsa e territorio non sono mondi separati, sono un tutt’uno”. Oggi e domani a Padova il convegno “Custodi di Fragilità”
È nella fraternità, ci dice Francesco, che ciascuno di noi – persone, gruppi, società, nazioni – può uscire dalla solitudine dell’egoismo che ci isola, per sentirci parte della grande famiglia umana. Stando ben attenti, tuttavia, a non perderci nell’indifferenziazione di un “universalismo autoritario e astratto”, che “mira consapevolmente a un’uniformità unidimensionale e cerca di eliminare tutte le differenze” (n. 100). La fraternità, infatti, si nutre di diversità, perché riconosce la pluralità come ricchezza. Non si tratta, e le pagine dell’enciclica lo sottolineano più volte, di coltivare delle “utopie”, aspirazioni astratte senza tempo e senza luogo. Si tratta piuttosto di dare carne a un progetto che parte proprio dalla consapevolezza della sua apparente inattualità
Nella sua destinazione universale e nel coinvolgimento dichiaratamente esteso alla più vasta platea di ruoli e professioni è un patto certamente esigente quello che ieri papa Francesco ha rilanciato nel suo videomessaggio ai partecipanti al “Global compact on education”. Esigente sì, e tuttavia pienamente in sintonia con gli obiettivi che, da sempre, si prefigge una realtà come la Fism (Federazione italiana scuole materne). Per questo la nostra Federazione non solo accoglie con gratitudine le indicazioni del Santo Padre, ma intende mettersi subito al lavoro con rinnovato impegno , certa - con lui - che ogni cambiamento richiede un percorso educativo e, per quanto ci tocca più da vicino, in modo particolare nel segno del primato dei bambini e nella condivisa convinzione che l'educazione è via efficace per umanizzare il mondo e la storia.
“La presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), in un messaggio, esprime gratitudine e si impegna ad assumere la voce profetica di Papa Francesco espressa nella enciclica “Fratelli tutti”. Il Celam, “in quanto organismo di comunione ecclesiale, riceve questo documento con gioia e speranza, fiducioso che il suo contenuto illuminerà e allargherà gli orizzonti di azione della Chiesa in America Latina e nei Caraibi”.
La scuola è partita e già si discute se abbia fatto ripartire il contagio. Ma la scuola è sempre vissuta di contagio.
Indagine di Caritas Ambrosiana che ha intervistato 379 famiglie dell'arcidiocesi di Milano. Per l'82,6% i servizi post adozione specialistici sono pochi rispetto al bisogno. A chiedere aiuto sono soprattutto i genitori che hanno scelto le adozioni internazionali