2 febbraio, Giornata per la vita L’accoglienza di un figlio è condizione di un rinnovamento generale della società
Idee
Guerra, disinformazione, concentrazione del potere nelle mani di pochi: sono alcuni dei rischi delle applicazioni dell’intelligenza artificiale analizzati nella nota della Santa Sede, che esamina anche le implicazioni dell’IA in ambiti quali economia, finanza, lavoro, sanità ed educazione
“Non possiamo ignorare strumenti che stanno disegnando il futuro prossimo”. Lo afferma don Andrea Ciucci, coordinatore della Pontificia Accademia per la vita, commentando la nota vaticana sull’intelligenza artificiale, che evidenzia la necessità di un uso etico e responsabile della tecnologia, promuovendo il bene comune e la dignità umana
Rileggendo i due eventi se ne coglie la distanza ma anche un messaggio per non smarrirsi nel groviglio delle parole dei poteri politici, finanziari e tecnologici
Per esempio, come ci comportiamo quando siamo nelle assemblee condominiali?
Enrico Fink, presidente della Comunità ebraica di Firenze: "la Comunità Ebraica non si sottrae al confronto, non chiede censure nei confronti del dibattito sulla guerra in Medio Oriente. Piange ogni vittima, a Gaza come altrove, e ritiene fondamentale che l’attenzione del mondo si focalizzi laddove i conflitti insanguinano la terra". E sulla Giornata del 27 gennaio, aggiunge: "Soprattutto oggi, quando dittature populismi e razzismo rialzano la testa con arroganza e violenza nel mondo intero, riteniamo colpa grave ogni indebolimento della vigilanza antifascista. La lotta all'antisemitismo non è necessaria perché gli ebrei sono 'buoni'. È necessaria perché l'antisemitismo, come ogni razzismo, è una malattia profonda della nostra società"
Noemi Di Segni al Sir: “È un giorno in cui fare un bilancio, quantomeno morale, delle scelte che sono state fatte e di quelle da fare oggi. È un giorno di ‘bilancio di civiltà’. Non vogliamo che sia solo un giorno in cui si ascoltano i testimoni e si piange con loro. Vorremmo che quel dolore vissuto e quell’orrore visto facciano capire come si è arrivati a quel punto. Ci si è arrivati perché c’erano delle falle e delle fragilità nella società italiana. Fare ‘Memoria’ significa fare un lavoro di coerenza e responsabilità”
La notizia risale a pochi giorni fa: la Conferenza episcopale francese ha chiesto alla Giustizia di avviare un’indagine sugli abusi e le aggressioni perpetrati dall’abbé Pierre nei confronti di donne, minori e persone fragili.
Una nuova piattaforma digitale esclusivamente dedicata ai documenti relativi alla Shoah che sono custoditi nel museo ebraico di Padova.
Per il Giorno della Memoria sabato 25 alle ore 16.30 presso il Cinema-Teatro parrocchiale Bellini di Montagnana si tiene un incontro su padre Marco Antonio Dresseno, un montagnanese giusto tra le Nazioni.
Il giorno della Memoria del 2025 capita in un momento estremamente difficile per il mondo e in particolare per le Comunità ebraiche. Se da un lato è ancora incerto l’esito della guerra in Medio Oriente che da ottobre 2023 sta insanguinando la Striscia di Gaza, dall’altro lato è evidente un aumento delle manifestazioni antisemite.
Il Giardino dei Giusti del mondo di Padova, a Terranegra, è stato inaugurato nel 2008. Ogni anno vengono piantati nuovi alberi in memoria di altri “giusti” che si sono spesi per la giustizia in situazioni di emergenza
Gadi Luzzatto Voghera, studioso di storia contemporanea, fa un bilancio sui 25 anni della legge che ha istituito il Giorno della Memoria e riflette sull’oggi
27 gennaio 1945 - 2025 Ottant’anni fa i prigionieri di Auschwitz venivano liberati dall’Armata Rossa. Cosa ricordare e perché? Quale uso pubblico fare di questa memoria? La Shoah è un fatto che dobbiamo difendere dalle falsificazioni o dobbiamo trarne un insegnamento?
Se chiedessimo a ciascuno di voi lettori quali sono le principali caratteristiche di un giornalista riceveremmo in cambio, probabilmente, una ridda di termini poco lusinghieri (giusto per usare un eufemismo).
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