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La situazione in Nagorno-Karabakh è grave. Non cessano i bombardamenti sui civili. Si usano armi proibite dalle convenzioni internazionali. Tragico è l’aumento delle vittime così come la distruzione di case, infrastrutture e luoghi di culto. A parlare al Sir della situazione nella regione di conflitto è l’ambasciatore della Repubblica di Armenia presso la Santa Sede, Garen Nazarian, all’indomani dell’appello di pace lanciato da Papa Francesco al termine dell’Angelus. “L'unico modo efficace per fermare l'escalation di violenza, salvare le vite umane e garantire una pace stabile e duratura è il riconoscimento internazionale dell'indipendenza della Repubblica dell'Artsakh”

La grande novità è rappresentata dai piccoli donatori che stanno giocando un ruolo sempre più centrale nelle campagne di finanziamento anche se non mancano assegni di notevoli entità da parte di miliardari e imprenditori nababbi. I dati sono stati forniti dal Center for Responsive Politics. Gran parte della spesa è stata investita in pubblicità televisive: 1,8 miliardi di dollari e pensare che il costo totale della campagna presidenziale del 2016, comprese le primarie, era stato di 2,4 miliardi di dollari. Candidati democratici e gruppi alleati hanno speso 5,5 miliardi di dollari, rispetto ai 3,8 miliardi di dollari di spesa dei repubblicani

Indagine di Senior Italia FederAnziani su un campione di 528 persone della rete dei Centri Sociali. Soldi ai figli senza lavoro o in casa integrazione e accudimento dei nipoti: "la pandemia è costata agli anziani oltre 2.800 euro da marzo ad oggi, oltre 354 euro al mese dalle loro esigue pensioni"

Pubblicati su «Diabetes Care» i risultati preliminari di uno studio effettuato dal Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova e coordinato dal prof. Gian Paolo Fadini che descrive qual è stato l’impatto del lockdown sull’assistenza alle persone affette da diabete.

Durante il primo lockdown la riorganizzazione forzata dei servizi sanitari ha gravemente compromesso la cura del diabete, soprattutto in anziani fragili con altre malattie croniche

La corsa alle armi negli anni delle elezioni non è nuova nella cultura americana, spesso gli statunitensi fanno scorte di armi da fuoco e munizioni temendo che una vittoria democratica potrebbe portare a restrizioni legislative nel possesso e nell’uso. I timori di violenza da parte dei suprematisti bianchi e della polizia sono stati anche una delle principali cause di acquisto tra gli afroamericani, mentre le donne sono state guidate dal timore di aggressioni personali. Un pensiero trasversale che guida l’acquisto per uomini e donne è il timore che la polizia sia incapace di controllare le folle in rivolta e, dopo alcune risposte del presidente sulle milizie, il terrore  di manifestazioni violente ha messo l’acceleratore sugli acquisti al punto che l’Fbi si è trovata a fare molti più controlli sugli acquirenti di quanto mai accaduto prima. In un clima fortemente polarizzato, c'è qualcosa di tipicamente americano che supera l'appartenenza al partito e i confini sociali, che vede liberali e conservatori spintonarsi davanti ai negozi per l’acquisto di un'arma e di munizioni per essere preparati al dopo 3 novembre