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Il calendario approvato dalla conferenza dei capigruppo del Senato prevede che, dopo questa prima settimana in Aula, la discussione generale sul ddl Zan prosegua alle 16,30 di martedì 20 luglio. Nel complesso sono oltre sessanta gli iscritti a parlare. Sempre martedì prossimo, ma alle 12, scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti: un momento decisivo per verificare la possibilità di un accordo su una riformulazione del testo in esame, quello approvato dalla Camera nello scorso novembre con il sostegno di Pd, M5S, Iv e Leu

La flessibilità nel nostro Paese si traduce in una sempre maggiore precarietà. Presentato il primo Rapporto dell'Inapp che riprende una tradizione trentennale dell'Isfol e prova a tracciare le trasformazioni in corso nel mercato del lavoro e nei sistemi della formazione professionale

Dopo la conclusione delle votazioni nella giornata di ieri, oggi, il Sindaco Sergio Giordani  ha proclamato le elette e gli eletti che comporranno la prima Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera, la commissione che avrà il compito fondamentale di dare voce alle cittadine e ai cittadini non comunitari o apolidi, promuovendone il coinvolgimento nella vita politica, amministrativa e istituzionale della città.

Si svolge venerdì 16 luglio, a Trento, la cerimonia per il conferimento della laurea a titolo d’onore ad Antonio Megalizzi, il giovane giornalista europeista rimasto vittima dell’attentato di Strasburgo dell’11 dicembre 2018. Saranno presenti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e David Sassoli. Il settimanale “Vita trentina” ha sentito in proposito il presidente del Parlamento europeo. Il Sir rilancia l’intervista

Un anno è trascorso da quel 15 luglio 2020. E sono davvero pochi, dovuti essenzialmente alla caparbietà di fonti indipendenti, di coraggiosi giornalisti e attivisti, di qualche politico d’opposizione, i passi in avanti sulla morte (probabilmente sull’uccisione) di Mario Paciolla, il cooperante di 33 anni, originario di Napoli, che lavorava per le Nazioni unite, nell’ambito del Programma per lo sviluppo, per l’implementazione del processo di pace in una delle aree storicamente più calde del Paese, San Vicente del Caguán, nel dipartimento sud-orientale del Caquetá. Un anno dopo, dunque, pur senza certezze, molti elementi fanno sempre più pensare che la sua morte sia stata voluta, come tante in questo Paese insanguinato, dai “signori della guerra”. Per la prima volta la Conferenza episcopale colombiana, attraverso il direttore del segretariato di Pastorale sociale e Caritas, mons. Héctor Henao, contattato dal Sir, prende posizione sulla vicenda, pur senza entrare sui temi delle inchieste in atto.