Chiesa nel mondo

A pochi giorni dall’avvio della 16a assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, culmine di un lungo percorso che ha coinvolto la Chiesa e le società nel mondo nel loro complesso, venerdì 22 e sabato 23 settembre si sono trovati a Roma poco più di trenta “Missionari digitali italiani”.

“Noi fratelli della Conferenza episcopale stiamo sempre pregando per mons. Rolando Álvarez”. Sono le parole pronunciate domenica, a Matagalpa, dal presidente dell’episcopato nicaraguense, mons. Carlos Enrique Herrera, vescovo di Jinotega, in occasione della Messa in onore della festa della Nuestra Señora de la Merced.

Il card. Zuppi ha aperto il Consiglio permanente della Cei con un'introduzione a tutto campo: guerra, migrazioni, violenza tra i giovani, sessualità, femminicidi,  povertà, denatalità, “working poor”, morti sul lavoro tra i temi trattati.  No alle "polarizzazioni" nella Chiesa, “il processo sinodale è una grande occasione di rinnovamento e affratellamento”.

Si è svolto ad Atene, in Grecia, dal 18 al 21 settembre 2023, l’incontro annuale dei vescovi orientali cattolici d’Europa, dal titolo: “La famiglia nel contesto delle Chiese orientali cattoliche in Europa”, su invito di Sua Eccellenza Manuel Nin i Güell, Esarca apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia e di Mons. Joseph Bezazian, Amministratore apostolico dell’Ordinariato Armeno Cattolico in Grecia.

Il messaggio è forte e chiaro: in Messico, “è il momento di agire”, e di dare vita a una “Rete nazionale per la pace”. È il solenne impegno preso dai promotori e partecipanti del Dialogo nazionale per la pace, che si è concluso sabato 23 settembre, dopo tre giorni di lavori all’Università Iberoamericana di Puebla, alla presenza di milletrecento delegati. È certamente un fatto nuovo che in Messico si stia facendo strada un movimento corale, rispetto al quale la Chiesa ha assunto un ruolo di guida

"Il punto cruciale per tutti noi e per i Paesi europei, è se la persona umana rimane davvero il principio su cui regolare ogni scelta sociale e politica, oppure no. In questo senso siamo dinanzi a un bivio di civiltà. Se non si comprende questo, la nostra umanità è in pericolo". Mons. Mariano Crociata, presidente dei vescovi dell’Unione europea, traccia al Sir un bilancio sugli Incontri del Mediterraneo che si sono svolti a Marsiglia, dal 17 al 24 settembre

"Teatro delle più grandi tragedie”, "possa il Mediterraneo tornare ad essere culla, luogo di incontro e fonte di crescita”. Con questo auspicio si conclude il comunicato finale diffuso al termine degli Incontri del Mediterraneo, scritto dal Comitato organizzativo. Il comunicato sintetizza alcune piste di azione: tra queste la proposta di promuovere gemellaggi tra gli attori civili, economici e religiosi delle cinque sponde e progetti per "un'ecologia che rispetti la terra, il mare e le persone"

Francesco, da Marsiglia, ha chiamato l’Europa ad un sussulto di “responsabilità”, per “prevenire un naufragio di civiltà” e non tramutare il Mare nostrum in Mare mortuum. Nessuna “invasione” o “emergenza”: il fenomeno migratorio è “un processo che coinvolge attorno al Mediterraneo tre continenti e che va governato con sapiente lungimiranza”. “Con le armi si fa la guerra, non la pace”. “La soluzione non è respingere", i migranti hanno diritto “sia di emigrare sia di non emigrare”. La proposta di una Conferenza dei vescovi del Mediterraneo, per una “teologia del Mediterraneo”

A tracciare un primissimo bilancio degli Incontri del Mediterraneo a Papa Francesco sono una giovane italiana e un vescovo. In questi giorni, hanno discusso – insieme e separatamente – su migrazioni, pace, cambiamenti climatici, educazione. Hanno ascoltato interventi e testimonianze. “Il Mediterraneo ha bisogno di fraternità e di spargerla ovunque, perché questo mare non è diventato solo un cimitero. È una vera e propria scena di crimini contro l’umanità”, dice la giovane italiana Maria Serena Bonazzi Del Poggetto. E mons. Arjan Dodaj, arcivescovo di Tirana, aggiunge: “L’esperienza degli incontri del Mediterraneo è profetica perché permettendo un incontro tra vescovi e giovani, fa nascere una speranza”

Ai giovani di Betlemme non servono solo aule e materiale didattico per studiare, ma anche una possibilità concreta di poter decidere il loro futuro. Questo è quanto venuto fuori dall’incontro che i giornalisti dei settimanali cattolici in Terra Santa, vincitori delle edizioni 2019 e 2020 del concorso giornalistico “Selezione nazionale ‘8xmille senza frontiere’”, organizzato dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della Cei e dalla Fisc-Federazione italiana settimanali cattolici, hanno avuto con i giovani studenti dell’ultimo anno della scuola “College des Fréres di Betlemme” che rientra tra i progetti finanziati dalla Cei con i soldi dell’8xmille alla Chiesa cattolica