Chiesa nel mondo

"Abbiamo l’occasione per ristabilire gli equilibri interni, risolvere le beghe tra di noi e poi uscire ad annunciare il Vangelo. Per farlo, però, è necessario mettere al primo posto il bisogno di Dio che c'è dovunque e su quello adattare anche le nostre strutture". Parla mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena, vescovo di Carpi e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale

Papa Francesco ha aperto il Sinodo sulla sinodalità, davanti a 25mila persone, chiedendo ai 365 padri e madri sinodali di "essere una Chiesa che guardia con misericordia l'umanità". Una Chiesa ospitale, "dalle porte aperte a tutti". "Il Sinodo non è un parlamento, protagonista è lo Spirito Santo". No a una Chiesa "rigida, tiepida, stanca". "Siamo un popolo di peccatori perdonati"

Papa Francesco nella Laudate Deum definisce la crisi climatica "una malattia silenziosa che colpisce tutti noi". "Non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato. Siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici". La Cop28 può essere "un punto di svolta", ma serve "multilateralismo dal basso". L'intelligenza artificiale è "un avanzamento" del "paradigma tecnocratico": "Mai l'umanità ha avuto tanto potere su sé stessa e niente garantisce che lo userà bene"

Presentato il bilancio sociale 2022 di Caritas Sant'Antonio. Essere con gli ultimi, là dove non c’è speranza: è questa, per usare uno slogan, la mission di Caritas sant’Antonio. Salute, scuola, accesso all’acqua potabile, promozione dei diritti e della dignità delle persone sono al centro dell’impegno dell’Ente. Oltre ai numeri nel bilancio sociale si dà conto anche di obiettivi, attività e conseguenti effetti generati sui beneficiari diretti, comunità e territori interessati dai progetti.

"Laudate Deum”, è questo il titolo della prossima Esortazione apostolica di Papa Francesco, che sarà resa pubblica il 4 ottobre. A rivelarne il titolo è stato lo stesso Papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti ad un incontro di rettori delle università pubbliche e private latinoamericane. In quella occasione il Papa è tornato su temi a lui molto cari come cambiamenti climatici, migrazioni ed esclusione sociale

I cardinali Brandmüller, Burke, Sandoval Íñiguez, Sarah e Zen Ze-kiun hanno presentato al Papa 5 domande con la richiesta di un chiarimento su alcune questioni relative alla interpretazione della Divina Rivelazione, sulla benedizione delle unioni con persone dello stesso sesso, sulla sinodalità come dimensione costitutiva della Chiesa, sulla ordinazione sacerdotale delle donne e sul pentimento come condizione necessaria per l'assoluzione sacramentale

Il testo è tratto dal paragrafo 32 della lettera pastorale “Effatà apriti” scritta nel 1990 dal cardinale arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, a cui ha fatto riferimento nei giorni scorsi il prefetto Paolo Ruffini nel suo briefing con i giornalisti e pubblicato oggi dall’Osservatore Romano. La comunicazione divina è preparata nel silenzio e nel segreto di Dio.

100 famiglie sfollate dal Nagorno Karabakh, "ripulito" con la forza dalla presenza del popolo armeno. Sono state accolte dalla Chiesa cattolica tramite la Caritas Armena. Un pacchetto di accoglienza che per un periodo di sei mesi, offre vitto e alloggio ma anche un’assicurazione e la ricerca di un posto di lavoro per "aiutare gli sfollati a ricominciare una nuova vita in Armenia". È Sua Beatitudine Raphaël Bedros XXI Minassian, patriarca di Cilicia dei cattolici armeni a fare il “punto” della situazione. Ad oggi sono arrivati in Armenia 107 mila persone. Fra gli sfollati, l’Unicef stima che 29.000 siano bambini.

Fidei donum bergamasco, prima di diventare prete Riccardo Giavarini aveva formato una famiglia con la moglie Berta e i loro cinque figli. Rimasto vedovo, è tornato a studiare teologia. Ordinato sacerdote, dedica la sua vita ad aiutare ragazze sfruttate e a portare aiuti ai meno fortunati. “Come cristiani che dicono di amare Dio, dobbiamo avere il coraggio – afferma – di farci carico di queste persone

Negli ultimi 15 anni, nel remoto distretto di Kandhamal, nell’Odisha,  si assiste quotidianamente al verificarsi di uno straordinario avvenimento capace di trasformare una tragedia in una storia di resilienza e fedeltà al Vangelo. Il distretto, infatti, un tempo teatro della peggiore persecuzione organizzata nella storia del cristianesimo in India, è emerso come simbolo di fede incrollabile e di perdono.