Chiesa nel mondo

Nuovo appello ieri all’Angelus del Papa per il popolo armeno del Nagorno Karabakh a difesa questa volta dei monasteri e dei luoghi di culto, affinché “possano essere rispettati e tutelati”. Sua Beatitudine Minassian, patriarca di Cilicia degli armeni: “Distruggere le chiese e i monasteri che si trovano in quella regione, significa voler cancellare una storia e quindi distruggere un intero popolo. Ringraziamo il Papa per aver preso questa iniziativa. Il nostro auspicio è che le sue parole possano risvegliare l’Onu e la comunità internazionale affinché agiscano a protezione della storia e della cultura di tutte le Nazioni”

Papa Francesco ha pubblicato un'esortazione apostolica su Santa Teresa del Bambino Gesù. “Io sarò l’amore” è l’opzione radicale di Teresina per una Chiesa non trionfalistica, ma “amante, umile e misericordiosa”: “una grande luce anche per noi oggi, per non scandalizzarci a causa dei limiti e delle debolezze della istituzione ecclesiastica, segnata da oscurità e peccati”

“Tenete a mente che chi semina con larghezza con larghezza raccoglierà” (2Cor. 9,6). È forse uno dei passi della Scrittura che più di altri descrive la vita e l’opera di padre Carmelo Di Giovanni nei suoi 43 anni vissuti a Londra come parroco della Chiesa italiana di San Pietro a Londra. Punto di riferimento prezioso per gli italiani immigrati, la Saint Peter Church è stata fondata nel 1863 da San Vincenzo Pallotti e ancora oggi accoglie migliaia di nostri connazionali. Per chiunque lo abbia fatto, varcare le porte di quella chiesa è significato sentirsi a “casa” perché per padre Carmelo non c’erano infatti orari né chiusure. Anzi. Come suggerisce il titolo del suo ultimo libro, “Una porta aperta. 4 Back Hill, Londra” (Ancora edizioni), barriere per tenere lontani anche gli indesiderabili non ce ne erano

“L'essere umano è sempre culturalmente situato, natura e cultura sono strettamente necessari” con questa frase di Papa Francesco si è aperta la presentazione e il relativo dibattito, sul libro del giovane Dante Monda presso la sede dei missionari vincenziani a Roma lo scorso sabato, nel parco-orto di “Mediterranea Rete”. Il volume, edito da Morcelliana dal titolo “Papa Francesco e il popolo. Una sfida per la Chiesa e la democrazia” è il brillante inizio di una ricerca che l'autore fa del magistero di Bergoglio con particolare attenzione alla sua "teologia politica"

Papa Francesco aprendo i lavori del Sinodo, mercoledì 4 ottobre, ha spiegato ai partecipanti: “È una pausa di tutta la Chiesa, in ascolto”. In ascolto reciproco, per affinare l'attenzione cercando di sentire la voce dello Spirito Santo, vero autore di “quell'armonia che non è sintesi, è un legame di comunione fra parti dissimili”. Una Chiesa, dunque, che sa mettersi per strada, rischiando il viaggio e rinunciando ad accontentarsi di “tirare avanti” perché apparteniamo al “santo popolo fedele di Dio”, come si legge nella Evangelii gaudium

Circa 600 ragazzi, tenendosi per mano, hanno recitato il Padre Nostro per implorare il dono della pace nel mondo. È una delle fotografie della festa svoltasi la sera del 13 ottobre, in ringraziamento per gli oratori e le attività estive che nei mesi scorsi hanno coinvolto migliaia di giovani animatori della diocesi di Roma

I messaggi viaggiano via Whatsapp. Le telefonate sono brevissime. Ma lo scambio di notizie in queste ore drammatiche di attacchi e assedi è intensissimo. Scrive da Gaza una donna della comunità cristiana dei Focolari: “Se Dio ci chiamasse a sé, siate certi che dal Cielo continueremo a pregare con voi e a supplicarlo con maggiore forza di avere compassione del suo popolo e di voi. Pace, sicurezza, unità e fratellanza universale, questo è ciò che desideriamo e questa è la volontà di Dio e anche la nostra. Come in cielo così in terra”. A rispondere, c’è una ebrea ortodossa, anche lei vicina ai Focolari. Vive però “dall’altra parte”, in una località del distretto di Tel Aviv

Don Giorgio Alfonso, che è anche assistente nazionale del Mac, ha voluto far vivere a 7 ragazzi – dai 16 ai 20 anni – un’esperienza che li aiutasse a uscire dal mondo dei social per conoscere le tante facce della sofferenza che si sono al di fuori dei nostri mondi. E, non ultimo, per dare nuovo slancio alla spiritualità e alla missionarietà. L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito di un progetto del “Gruppo Quetzal” onlus

Sono proseguiti nella notte a Gaza raid aerei e incursioni via terra delle Forze armate israeliane mentre continuano gli appelli delle organizzazioni umanitarie ad Israele perché revochi l'ordine di evacuazione dei palestinesi che abitano nel nord della Striscia. In un comunicato i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme chiedono a "tutte le parti a ridurre l’escalation di questa guerra per salvare vite innocenti continuando a servire la causa della giustizia"

All'ottava Congregazione generale del Sinodo hanno partecipato 344 persone in Aula Paolo VI, alla presenza di Papa Francesco. Tra i temi emersi: la necessità di un maggior coinvolgimento delle donne nella vita della Chiesa e la promozione di "nuove ministerialità"

Israele ha intimato ai civili di Gaza City di "evacuare entro 24 ore dalle loro case per la loro sicurezza e protezione e di spostarsi nell'area a sud del Wadi di Gaza". Oltre un milione di persone dovrebbero spostarsi. Anche la piccola comunità cristiana che nelle sue strutture accoglie sfollati, anziani, disabili, bambini, malati. Le reazioni del parroco Romanelli e della preside della scuola del Rosario, suor Saleh: "i diritti umani valgono per tutti meno per i palestinesi". Appello al Papa

Una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione. È quanto propone la Presidenza della CEI, “in comunione con i cristiani di Terra Santa”, raccogliendo l’invito del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che a nome di tutti gli Ordinari ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”. La data scelta è martedì 17 ottobre.

Rafforzare collaborazione, sinergie e progettualità comuni in vista di future linee di progettazione pastorale condivise. È l’obiettivo del cantiere sinodale tra vulnerabilità e corresponsabilità, avviato da quattro uffici/servizi nazionali della Cei. "Noi non siamo Chiesa in uscita, ma una Chiesa che è da sempre stata fuori", dice al Sir don Massimo Angelelli, direttore della Pastorale della salute