Chiesa nel mondo

Quando si parla di missione la prima immagine che viene in mente è quella del sacerdote o della religiosa che portano il messaggio evangelico nei luoghi più remoti della terra. Non si pensa al proprio condominio, al luogo di lavoro, al supermercato vicino casa, all’ufficio postale. “Il cristiano è in missione h 24. Non ci si mette l’abito per andare in missione, perché l’abito del cristiano è la missione stessa. La missione del cristiano è illuminare, benedire, testimoniare con gioia la presenza di Cristo nella sua vita”. A parlare è Rosalba Manes consacrata dell’Ordo Virginum, biblista, docente nella Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Gregoriana

All'indomani della pubblicazione dell'esortazione apostolica "Laudate deum" di Papa Francesco, la Sala Stampa della Santa Sede ha organizzato una conferenza stampa con scienziati, scrittori, intellettuali, attivisti, giovani. Per il Premio Nobel Giorgio Parisi, è un documento "necessario", per tacitare i negazionisti e "ammettere che si tratta di un problema dell'umanità e della società".

"Siamo usciti dalla Settimana Sociale di Taranto del 2021 con grandi progetti, soprattutto quello di sostenere la transizione ecologica con le comunità energetiche, con l’idea di un carbon free che vedesse coinvolte tutte le comunità parrocchiali che costituiscono la rete più ricca che innerva la vita del Paese. Ma siamo ancora in attesa dei decreti attuativi". Parla mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia

Guardando con preoccupazione all’emergenza umanitaria che sta avendo luogo in Nagorno Karabakh, la Presidenza del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa si unisce ai ripetuti appelli del Papa per una soluzione negoziata nella regione ormai da troppo tempo al centro di conflitto e chiede alla Comunità Internazionale di alleviare l’emergenza umanitaria delle centinaia di migliaia di sfollati.

È tempo di “andare oltre”, di “osare”, verso un futuro al quale “siamo invitati dal Signore stesso”. Dom Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre, partecipa al Sinodo dei vescovi sulla sinodalità, che si è aperto in Vaticano, in una duplice veste: quella di presidente del Consiglio episcopale latinoamericano e dei Caraibi (Celam), che in questi anni si è impegnato con rinnovata forza sulla via della sinodalità, e di presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), il Paese con il maggior numero di cattolici nel mondo. Il Sir lo ha intervistato, all’inizio dei lavori sinodali.

Gli Stati Uniti vivono con animo molteplice il cammino sinodale e osservano a distanza quali implicazioni le decisioni finali potranno avere sulla loro fede. Il processo sinodale della Chiesa nordamericana è stato “disordinato”, “gioioso” e “unificante – come il Sinodo stesso”, hanno detto i coordinatori della fase preparatoria, presentando il documento di 36 pagine che raccoglie lo stato d’animo dei fedeli del Nordamerica. Tutti i partecipanti si sono mostrati particolarmente sensibili al tema dell’accoglienza e della non discriminazione.

Sono 54 le donne che per la prima volta nella storia della Chiesa, partecipano con diritto di voto alla pari dei padri sinodali alla XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema: 'Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione

Patrono dei cultori dell’ecologia ma non sempre tali aspetti sono stati tenuti in debita considerazione, al punto che per alcuni l’Assisiate è divenuto un ambientalista, per altri addirittura un vegetariano; ma egli vegetariano non fu: chiamava sì "con il nome di fratello gli animali", faceva un uso limitato della carne perché non era un cibo da poveri e come conseguenza di precise scelte e pratiche penitenziali, ma non escludeva di potersene nutrire. Resta vero invece che ricostruì un rapporto di sintonia profonda con tutta la creazione, soprattutto con il vertice dell’opera creatrice di Dio, che è l’uomo

La figura di san Francesco d’Assisi ha colpito scrittori, filosofi, artisti e musicisti. E non solo quelli credenti. Il Santo ha affascinato tutti, musicisti come Liszt, che gli dedicò la prima delle Due leggende con l’episodio della predicazione agli uccelli, registi (Rossellini, Zeffirelli, Cavani e molti altri). Ma proprio la letteratura ci offre una prova certa del fascino francescano, perché ne parlano anche e soprattutto scrittori lontani dalla fede e dalla Chiesa. Lo stesso Hermann Hesse, nel suo secondo viaggio in Italia, era rimasto affascinato dai luoghi che avevano visto il percorso del Poverello, un uomo cambiato radicalmente nell’amore di Dio e di Madre Terra.