Chiesa nel mondo

La seconda domenica di ottobre in Polonia tradizionalmente si commemora Giovanni Paolo II. Quest’anno la domenica del Papa che ha avuto come titolo le parole tratte dall’enciclica Evangelium vitae sulla civiltà della vita è stata festeggiata in concomitanza con la Giornata mondiale dei bambini non nati e alla vigilia del 45° anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al Soglio Pontificio

Carceri, scuole, università, ospedali, ma anche strade e piazze, questi i luoghi di Roma dove i giovani missionari di “Vivi per qualcosa di grande”, dell’Associazione internazionale Nuovi Orizzonti, incontrano le persone per conoscerle e scoprire eventuali situazioni di disagio, dipendenze, emarginazione e abbandono, accompagnandoli in un cammino di riscatto. "Vogliamo portare avanti questa rivoluzione dell'amore", le parole di Chiara Amirante, fondatrice e presidente dell'associazione

Papa Francesco, nella preghiera in piazza San Pietro per i migranti e i rifugiati, con i partecipanti al Sinodo, ha chiesto di "impegnarsi ad allargare i canali migratori regolari" per chi scappa da guerra e terrorismo, spesso vittima di criminali senza scrupoli che speculano sui loro sogni. "Accogliere, proteggere, promuovere e integrare" è una "responsabilità a lungo termine"

Il Documento è, ancora una volta, un testo dall’alto valore pedagogico e dall’indiscussa capacità di esortazione all’agire educativo, in qualsiasi contesto di vita e coinvolgendo tutti e tutte, a qualsiasi età. Non solo le scuole e le università ma anche i nostri luoghi di lavoro e del tempo libero, le nostre parrocchie e le nostre associazioni. La storia che saremo capaci di scrivere sarà il frutto delle scelte che oggi e nei prossimi anni saremo in grado di compiere

“Stiamo vivendo, ancora una volta, purtroppo giorni drammatici, con una intensità, una violenza e un odio che non abbiamo mai visto in precedenza. Siamo sgomenti per tutto quello che è accaduto in questa ultima settimana e non possiamo fare altro, in queste circostanze così dolorose, che unirci a tutti coloro che stanno soffrendo, i nostri fratelli, le nostre sorelle, e soprattutto rivolgerci a Dio Padre”. 

Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi a Charles de Foucauld. Al termine, un appello per evitare una catastrofe umanitaria a Gaza e far tacere le armi, evitando l'allargamento del conflitto. Il 27 ottobre una Giornata di digiuno, preghiera e penitenza “per implorare la pace nel mondo”. "Continuiamo a pregare per la pace nel mondo, e non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina”

Pace! È quello che chiediamo e che diventa impegno e responsabilità, perché non si chiede pace se nel cuore vi sono sentimenti di odio, di violenza, e non si chiede quello che non vogliamo vivere a partire da noi. Tanti “artigiani di pace” aiuteranno gli attuali, troppo pochi, “architetti” di pace, cioè chi costruisce ponti e non muri, alleanze e non conflitti. Cerchiamo pace, perché non c’è futuro con la violenza e con la spada

Oggi è il giorno della preghiera, del digiuno e dell’astinenza per la pace in Terra Santa voluto dal patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa. La presidenza Cei ha invitato tutte le diocesi italiane ad unirsi alla preghiera. A Gaza, sotto le bombe, la piccola comunità continua a pregare per la pace e la fine della guerra

"Vogliamo sostenere lo sforzo dei nostri fratelli cristiani a poter esprimere prossimità, vicinanza e amore a coloro che sono provati da una grave sofferenza. La Chiesa, e con essa la Chiesa in Italia, è sempre dalla parte dell'uomo. Quindi, non può che intervenire per alleviare le sofferenze". Così mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, sulla drammatica situazione a Gaza dopo l'inizio dei bombardamenti da parte di Israele a seguito dell'attacco di Hamas del 7 ottobre